Tabularasa. Opere di Maurizio Giuseppucci

Tabularasa. Opere di Maurizio Giuseppucci
Dal 12 Marzo 2016 al 02 Aprile 2016
Rimini
Luogo: c/o Bruno Bernardi Lampadari d’antiquariato
Indirizzo: via Dante 13
Telefono per informazioni: +39 348.2430869
Sito ufficiale: http://www.mauriziogiuseppucci.com
Sabato 12 Marzo alle ore 18.00, inaugura la mostra Tabularasa di Maurizio Giuseppucci, presso lo spazio Bruno Bernardi lampadari d’antiquariato, in via Dante 13, nel centro storico di Rimini, a due passi dal Tempio Malatestiano.
La mostra rimarrà aperta fino al 2 Aprile 2016 negli orari 10.00/12.20 e 16.00/19.30, tutti i giorni ad esclusione del Martedì pomeriggio e della Domenica.
“Tabula rasa: Espressione con cui era designata in origine la tavoletta cerata usata dai Romani per la scrittura, quando ne era stato raso ogni segno ed era quindi completamente cancellata e pronta perché vi si potesse scrivere di nuovo.”
(vocabolario Treccani)
Il senso comune ha smarrito l’origine d’uso latina di questa espressione e non se ne avverte, nel parlato, neppure l’impiego filosofico, ad esempio, della similitudine Aristotelica; più facile cogliervi la metafora che legge tabula come «tavola da pranzo»: Fare tabula rasa, sparecchiare, portare via tutto, consumare ogni cosa.
Soprattutto a partire da quest’ultima accezione, il nucleo principale dei lavori presentati in mostra è impiegato per allestire una tavola con ceramiche trovate e decorate da elementi riferibili alla scena politica e sociale contemporanea o del recente passato.
Gli interventi di decoupage, pittura a smalto, disegno e testi trascritti a pennarello, si avvalgono di immagini mediate dalla cronaca fotogiornalistica e da documenti di varia natura. La decorazione cita stilemi riconducibili a momenti delle storia nei quali l’arte aspirava ad assumere un ruolo ideologico-politico (Suprematismo, Futurismo), o nati, come oggi il graffito urbano, da un rapporto diretto con la dimensione sociale e del quotidiano.
L’allestimento, dunque, in cui si apparecchiano segni e rimandi a prospettive differenti, per matrice ideologica e temporale, tende a configurare una sostanziale cancellazione dei codici, sia per la deriva ironicamente decorativa e “domestica” che assumono, sia per il loro combinarsi senza la possibilità d’intravedervi una vera scala valoriale di riferimento.
“Cade […] nell’irrisione ogni idea precostituita di futuro […]: L’idea della speranza nel futuro diviene un’idea irresistibilmente comica. La lucidità che ne consegue spoglia il mondo di fascino. Ma il ritorno ad esso è una forma di nuova nascita: l’occhio luccica di ironia nel guardare le cose”
(Pasolini, Petrolio)
Con la mostra Tabularasa, continuano le esposizioni curate da Anna Maria Del Bianco e Stefano Lombardelli ( Curatori Bulgari ) all’interno dello spazio Bruno Bernardi antiquariato.
Il progetto da alcuni anni invita artisti a rapportarsi con uno spazio non neutro e a collocare le proprie opere in un luogo già colmo di oggetti e di stimoli visivi e a dialogare liberamente con esso.
Il progetto iniziato nell’Ottobre 2013 ha ospitato fino ad ora le seguenti esposizioni:
“Cose” fotografie di Anna Maria Del Bianco.
“Disegnodorato” disegni di Angelo Borgese.
“Memorabilia” opere di Franco Pozzi.
“Conserva” opere di Giuseppe Tomasello.
“Da regioni di ultima luce” fotografie e disegni di Gloria Salvatori.
“Sequences” opere di Keith Shorrocks.
“Come un elefante in un negozio di cristalli” opere di Andrea Salvatori.
“The crying game” opere di Monica Pratelli.
“Ippocampo” dipinti di Massimo Pulini.
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