Ligabue. "Toni" e la sua arte nel racconto di Cesare Zavattini
Dal 12 Luglio 2013 al 06 Ottobre 2013
Riccione | Rimini
Luogo: Galleria d'arte moderna e contemporanea Villa Franceschi/ Villa Mussolini
Indirizzo: via Gorizia 2/ via Milano 31
Orari: da martedì a domenica 10-15/ 20-23.30; dal 1 settembre 10-19
Curatori: Daniela Grossi, Claudio Spadoni
Enti promotori:
- Comune di Riccione
- Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna
- Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue di Parma
Costo del biglietto: intero € 8, ridotto € 6
Telefono per informazioni: +39 0541 693534
E-Mail info: museo@comune.riccione.rn.it
Sito ufficiale: http://www.villafranceschi.it
E' Cesare Zavattini l'illustre "Cicerone" della mostra che Riccione dedica alla figura e all'opera di Antonio Ligabue (1899 - 1965).
A Zavattini, regista, sceneggiatore, scrittore, giornalista, nonché disegnatore e pittore, si deve, già negli anni '50, il primo vero 'approccio' all'arte dei 'candidi' da parte della cultura figurativa ufficiale. Memorabile è la sua monografia Ligabue , un testo poetico, edito da Franco Maria Ricci nel 1968. Non mancano poi le 'prove' di un interesse di Zavattini verso Ligabue anche sul piano cinematografico, come è testimoniato in mostra da importanti repertori inediti provenienti dalla ricca documentazione donata di recente dal figlio di Zavattini, Arturo, alla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia.
Idealmente, dunque, Cesare Zavattini può essere considerato il "regista" di questa esposizione che si snoda tra le sale di Villa Franceschi e quelle di Villa Mussolini.
Circa ottanta le opere di Antonio Ligabue, tra dipinti, disegni e sculture, che ripercorrono le tappe fondamentali della sua vicenda umana ed artistica, dagli esordi fino agli ultimi anni di vita. Nell'ampia antologica, divisa per sezioni tematiche, non possono mancare i soggetti prediletti da "Toni", tra i quali gli autoritratti dallo sguardo sempre carico di nuove intense inflessioni psicologiche e le raffigurazioni del mondo animale, nella sua ferocia primordiale. Immagini che catturano e incantano con la loro forza cromatica e l'apparente semplicità ma che, in realtà, paiono sottendere una complessità di rimandi culturali, di citazioni stilistiche e di contaminazioni con le varie arti visive, come il cinema e l'illustrazione.
Il percorso espositivo si conclude con una sezione dedicata a "Za" pittore che comprende dipinti e opere grafiche realizzate tra gli anni '70 e '80 del secolo scorso, alcune delle quali esposte per la prima volta in pubblico, conservate presso i Musei Civici di Reggio Emilia.
L'esposizione è curata da Daniela Grossi e Claudio Spadoni, con la collaborazione di Sara Andruccioli e di Orlando Piraccini. Consulente scientifico per Ligabue è Augusto Agosta Tota. L'iniziativa è promossa dal Comune di Riccione con la collaborazione dell'Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna e del Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue di Parma.
A Zavattini, regista, sceneggiatore, scrittore, giornalista, nonché disegnatore e pittore, si deve, già negli anni '50, il primo vero 'approccio' all'arte dei 'candidi' da parte della cultura figurativa ufficiale. Memorabile è la sua monografia Ligabue , un testo poetico, edito da Franco Maria Ricci nel 1968. Non mancano poi le 'prove' di un interesse di Zavattini verso Ligabue anche sul piano cinematografico, come è testimoniato in mostra da importanti repertori inediti provenienti dalla ricca documentazione donata di recente dal figlio di Zavattini, Arturo, alla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia.
Idealmente, dunque, Cesare Zavattini può essere considerato il "regista" di questa esposizione che si snoda tra le sale di Villa Franceschi e quelle di Villa Mussolini.
Circa ottanta le opere di Antonio Ligabue, tra dipinti, disegni e sculture, che ripercorrono le tappe fondamentali della sua vicenda umana ed artistica, dagli esordi fino agli ultimi anni di vita. Nell'ampia antologica, divisa per sezioni tematiche, non possono mancare i soggetti prediletti da "Toni", tra i quali gli autoritratti dallo sguardo sempre carico di nuove intense inflessioni psicologiche e le raffigurazioni del mondo animale, nella sua ferocia primordiale. Immagini che catturano e incantano con la loro forza cromatica e l'apparente semplicità ma che, in realtà, paiono sottendere una complessità di rimandi culturali, di citazioni stilistiche e di contaminazioni con le varie arti visive, come il cinema e l'illustrazione.
Il percorso espositivo si conclude con una sezione dedicata a "Za" pittore che comprende dipinti e opere grafiche realizzate tra gli anni '70 e '80 del secolo scorso, alcune delle quali esposte per la prima volta in pubblico, conservate presso i Musei Civici di Reggio Emilia.
L'esposizione è curata da Daniela Grossi e Claudio Spadoni, con la collaborazione di Sara Andruccioli e di Orlando Piraccini. Consulente scientifico per Ligabue è Augusto Agosta Tota. L'iniziativa è promossa dal Comune di Riccione con la collaborazione dell'Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna e del Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue di Parma.
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