Pablo Picasso. Femme sur un fauteuil. Buste
Dal 07 Marzo 2013 al 01 Aprile 2013
Reggio nell'Emilia | Reggio Emilia
Luogo: Palazzo Magnani
Indirizzo: corso Garibaldi 29/31
Orari: da martedì a venerdì 10-13/ 15.30-19; sabato, domenica e festivi 10-19
Enti promotori:
- Fondazione Palazzo Magnani
Costo del biglietto: € 5
Telefono per informazioni: +39 0522 444408
E-Mail info: f.franceschini@palazzomagnani.it
Sito ufficiale: http://www.palazzomagnani.it
A Reggio Emilia una Festa della Donna e una Pasqua all'insegna di Pablo Picasso.
Dall'8 Marzo al 1 Aprile 2013, Palazzo Magnani ospita Femme sur un fauteuil. Buste (Donna seduta. Busto), uno straordinario dipinto del genio che cambiò per sempre l'arte del Novecento.
Femme sur un fauteuil. Buste (Donna seduta. Busto) è un intenso ritratto della moglie Jacqueline (un olio su tela, cm 116x89) datato 1962 che testimonia l'ultima maniera di Picasso, in cui le elaborazioni del periodo cubista cedono il passo a un segno vigoroso e deciso e a colori marcati.
L'evento che cade nel 40° della morte di Picasso (1881-1973), è parte del progetto Arte in Agenda. A tu per tu con. ideato e promosso dalla Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia.
Si tratta di un'occasione da non perdere per ammirare un capolavoro che a distanza di 20 anni - fu esposto nel 1993 - torna ad offrirsi al grande pubblico grazie alla collaborazione e sensibilità della Famiglia Barilla che ha reso possibile questo importante appuntamento culturale.
Picasso conosce Jacqueline Huntin nell'estate del 1952, ma solo due anni dopo inizia a ritrarla. Ha così inizio l'époque Jacqueline che vedrà il moltiplicarsi di tele, incisioni, disegni, sculture e ceramiche, tutte dedicate alla moglie. Gran parte dei dipinti tardi di Picasso, come questo, portano una data precisa, come giorno, mese e anno, e hanno perciò quasi la valenza di diario per immagini. L'artista disse una volta a Françoise Gillot: "dipingo come altri scrivono la loro autobiografia".
Lo stile di Picasso maturo è caratterizzato da un uso stenografico del tratto, quasi ad ideogrammi, e da una stesura densa e violenta del colore. L'artista diviene ancora più audace ed esuberante producendo in anticipo sui tempi opere "neoespressioniste". La sua rottura con la prospettiva scientifica - che si apre con il periodo cubista - è ora ulteriormente evidente nell'essenzialità dei segni che definiscono le forme, una sorta di non finito, volto a restituire un'idea complessiva e abbreviata dell'immagine osservata.
Dal punto di vista compositivo questo dipinto presenta delle affinità con l'opera di artisti che in questa fase della sua vita Picasso sentiva particolarmente vicini: Velázquez, nel fondo cupo, risonante, indifferenziato da cui emerge la figura, Van Gogh - il vero nume tutelare dell'ultimo Picasso - nel taglio della figura e nel modo diretto di confrontarsi con essa.
Siamo di fronte ad un antinaturalismo che riflette in parte la distanza dal mondo avvertita dall'artista, estraneità che si ritrova negli occhi spalancati di Jacqueline.
L'esposizione è realizzata grazie alla gentile collaborazione della Collezione Barilla di Arte Moderna che ha concesso in prestito l'opera, e alla partecipazione di: Provincia di Reggio Emilia, Fondazione Pietro Manodori e Camera di Commercio di Reggio Emilia e con il contributo di Landi Renzo spa, CCPL e IBS Italcuscinetti (media partner).
IN OCCASIONE DI ARTE IN AGENDA
Giovedì 21 marzo ore 18.45 Aula Magna, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
FRANCESCO BONAMI
"Fortezza Picasso: perché nessuno l'ha mai conquistata"
Comprendere l'arte contemporanea
Tutti, almeno una volta nella vita, davanti a un'opera d'arte contemporanea abbiamo pensato: "Questo lo potevo fare anch'io!". Eppure i critici ci assicurano che si tratta di capolavori. Come è possibile che una tela strappata possa chiamarsi "arte"? Davanti a una qualsiasi opera d'arte contemporanea ci resta spesso addosso quella spiacevole sensazione di essere di fronte a una truffa e che l'autore di quella "bizzarria" prima o poi verrà smascherato. Oppure siamo davvero di fronte al nuovo Picasso... ma niente lo lascerebbe supporre. Francesco Bonami, noto critico e curatore italiano di arte contemporanea nel mondo, il 21 marzo ci insegnerà a districarci in questa complicata faccenda: come distinguere un vero artista da un ciarlatano.
Dall'8 Marzo al 1 Aprile 2013, Palazzo Magnani ospita Femme sur un fauteuil. Buste (Donna seduta. Busto), uno straordinario dipinto del genio che cambiò per sempre l'arte del Novecento.
Femme sur un fauteuil. Buste (Donna seduta. Busto) è un intenso ritratto della moglie Jacqueline (un olio su tela, cm 116x89) datato 1962 che testimonia l'ultima maniera di Picasso, in cui le elaborazioni del periodo cubista cedono il passo a un segno vigoroso e deciso e a colori marcati.
L'evento che cade nel 40° della morte di Picasso (1881-1973), è parte del progetto Arte in Agenda. A tu per tu con. ideato e promosso dalla Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia.
Si tratta di un'occasione da non perdere per ammirare un capolavoro che a distanza di 20 anni - fu esposto nel 1993 - torna ad offrirsi al grande pubblico grazie alla collaborazione e sensibilità della Famiglia Barilla che ha reso possibile questo importante appuntamento culturale.
Picasso conosce Jacqueline Huntin nell'estate del 1952, ma solo due anni dopo inizia a ritrarla. Ha così inizio l'époque Jacqueline che vedrà il moltiplicarsi di tele, incisioni, disegni, sculture e ceramiche, tutte dedicate alla moglie. Gran parte dei dipinti tardi di Picasso, come questo, portano una data precisa, come giorno, mese e anno, e hanno perciò quasi la valenza di diario per immagini. L'artista disse una volta a Françoise Gillot: "dipingo come altri scrivono la loro autobiografia".
Lo stile di Picasso maturo è caratterizzato da un uso stenografico del tratto, quasi ad ideogrammi, e da una stesura densa e violenta del colore. L'artista diviene ancora più audace ed esuberante producendo in anticipo sui tempi opere "neoespressioniste". La sua rottura con la prospettiva scientifica - che si apre con il periodo cubista - è ora ulteriormente evidente nell'essenzialità dei segni che definiscono le forme, una sorta di non finito, volto a restituire un'idea complessiva e abbreviata dell'immagine osservata.
Dal punto di vista compositivo questo dipinto presenta delle affinità con l'opera di artisti che in questa fase della sua vita Picasso sentiva particolarmente vicini: Velázquez, nel fondo cupo, risonante, indifferenziato da cui emerge la figura, Van Gogh - il vero nume tutelare dell'ultimo Picasso - nel taglio della figura e nel modo diretto di confrontarsi con essa.
Siamo di fronte ad un antinaturalismo che riflette in parte la distanza dal mondo avvertita dall'artista, estraneità che si ritrova negli occhi spalancati di Jacqueline.
L'esposizione è realizzata grazie alla gentile collaborazione della Collezione Barilla di Arte Moderna che ha concesso in prestito l'opera, e alla partecipazione di: Provincia di Reggio Emilia, Fondazione Pietro Manodori e Camera di Commercio di Reggio Emilia e con il contributo di Landi Renzo spa, CCPL e IBS Italcuscinetti (media partner).
IN OCCASIONE DI ARTE IN AGENDA
Giovedì 21 marzo ore 18.45 Aula Magna, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
FRANCESCO BONAMI
"Fortezza Picasso: perché nessuno l'ha mai conquistata"
Comprendere l'arte contemporanea
Tutti, almeno una volta nella vita, davanti a un'opera d'arte contemporanea abbiamo pensato: "Questo lo potevo fare anch'io!". Eppure i critici ci assicurano che si tratta di capolavori. Come è possibile che una tela strappata possa chiamarsi "arte"? Davanti a una qualsiasi opera d'arte contemporanea ci resta spesso addosso quella spiacevole sensazione di essere di fronte a una truffa e che l'autore di quella "bizzarria" prima o poi verrà smascherato. Oppure siamo davvero di fronte al nuovo Picasso... ma niente lo lascerebbe supporre. Francesco Bonami, noto critico e curatore italiano di arte contemporanea nel mondo, il 21 marzo ci insegnerà a districarci in questa complicata faccenda: come distinguere un vero artista da un ciarlatano.
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