Memories from the present
Dal 29 Aprile 2022 al 25 Maggio 2022
Reggio nell'Emilia | Reggio Emilia
Luogo: Galleria Bonioni Arte
Indirizzo: Corso Garibaldi 43
Orari: da martedì a domenica 10.00-13.00 / 16.00-20.00; visite esclusive su appuntamento
Curatori: Marco Rubino
Costo del biglietto: Ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0522 435765
E-Mail info: info@bonioniarte.it
Sito ufficiale: http://www.bonioniarte.it
"Memories from the present": le opere di Francesco De Molfetta, Giulia Maglionico e Giuseppe Veneziano in mostra, dal 29 aprile al 25 maggio 2022, presso la Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia. Curata da Marco Rubino, la mostra sarà inaugurata venerdì 29 aprile, alle ore 18.00.
Attraverso una trentina di opere di matrice pop, alcune delle quali inedite, un'approfondita analisi sul concetto di memoria,alla ricerca di un possibile bilanciamento tra libertà di espressione, memoria collettiva e diritto all'oblio.
«Nei dipinti e nelle sculture di Giuseppe Veneziano - scrive il curatore Marco Rubino - la memoria viene sollecitata dai supereroi, tra immaginario, storia e narrazioni; nelle opere di Francesco De Molfetta la memoria viene mutata, ricostruita e attualizzata attraverso la definizione di nuovi volti e nuove identità; nelle tele di Giulia Maglionico è indagato, infine, il concetto contemporaneo di memoria, che attraverso i social verrà tramandato alle future generazioni».
Francesco De Molfetta presenta una selezione di "scultografie", neologismo che unisce scultura e fotografia. Immagini antiche in bianco e nero, ricercate dall'artista nei mercatini, vengono rivisitate attraverso l'uso della porcellana, elemento tridimensionale che apre ad altre possibilità di lettura. Dotate di cornici d'epoca che recano i segni del tempo, le opere di De Molfetta sono disposte l'una accanto all'altra, quasi a comporre una quadreria ottocentesca. A latere di questo progetto, vengono esposte due sculture in porcellana, realizzate nel corso di una residenza artistica a Capodimonte.
Le opere di Giulia Maglionico fanno parte della più ampia serie "Mitology", che racconta l'attualità dei social network - spiega Francesca Baboni - come fosse un Olimpo delle vanità dei nuovi miti, personaggi che divengono figure mitologiche e travalicano web e contemporaneità per essere collocati dall'artista nella storia dell'arte. Selfie, esibizionismo e icone come opere celebrate dall'artista per una memoria collettiva. In mostra, sarà possibile scaricare una App per visualizzare le animazioni dei dipinti.
Giuseppe Veneziano presenta Frida Kahlo, Cicciolina e Spider Man, Actarus e Andromaca: un mash-up pop-iconografico che comprende storia dell'arte, fumetto e mitologia, provocatoriamente combinati insieme in perfetto stile new pop. Opere ad acrilico su tela di vari formati, in cui la citazione diventa strumento di analisi del presente, dominato da gossip, economia e mass media.
Francesco De Molfetta, il "DEMO", vive e lavora a Milano. Il suo lavoro, scoperto dal famoso gallerista dell'Arte Povera Franco Toselli, è stato presentato a partire dal 2000 in Italia e all'estero, nelle principali fiere d'arte. Ha esposto in Europa e nel mondo in musei e gallerie private. Nel dicembre 2013 è stato invitato al Museo L.A. MOCA in una mostra sulla scena artistica New Pop e Surrealista. Nel 2010 l'esplosione è con la sua enorme provocazione alla Biennale d'Arte Sacra con la scultura "Lourdes Vuitton" (la Madonna che indossa un abito Louis Vuitton). Ha collaborato con marchi come Nike, Henry Cotton's, Fender chitarre e Lamborghini. Ha scritto e diretto quattro cortometraggi, uno dei quali ha vinto il primo premio Ambrogino d'Oro come migliore opera sulla città di Milano. Nel 2010 la prima sala museale a Vitoria nei paesi Baschi, nel 2012 alla Biennale di Tolentino, nel 2017 una sala personale presso il Museo della Triennale di Milano. Insegna Estetica dell'Arte Contemporanea presso la Società Umanitaria di Milano.
Giulia Maglionico nasce a Firenze nel 1977. Nel 2003 si laurea in Lettere presso l'Università di Parma. Nel 2008, dopo diverse esperienze espressive e un diploma di grafico pubblicitario, approda alla pittura. Nel 2012 l'incontro con Rosanna Chiessi, storica gallerista del gruppo Fluxus, e con Francesca Baboni. Nello stesso anno l'artista inizia a lavorare con la Galleria Il Castello di Milano. Sempre nel 2012 viene selezionata come artista per la linea 55DSL gruppo Diesel Industry, Breganze Vicenza. Nel 2013 disegna per la linea di design e-my del Gruppo Guzzini S.p.A. (Placemats "Circus", Maison & Object Paris e MACEF Milano). Nel 2015 Vittorio Sgarbi seleziona una sua opera per "Expo Arte Contemporanea" in occasione dell'Expo presso Villa Bagatti Valsecchi, Varedo (MB). Le sue opere sono in collezioni private nazionali e internazionali e presentate nelle principali fiere d'arte contemporanea. Tra le personali si ricordano "Non è una favola" (Palazzo della Regione Emilia-Romagna, Bologna, 2022), "Radioactive tea time", "Acquadri", "The most beloved" (Il Castello, Milano, 2013, 2014, 2017), "Fuck this restaurant" (Galleria Pananti, Firenze, 2015). Vive e lavora a Reggio Emilia.
Giuseppe Veneziano è nato a Mazzarino, in Sicilia, nel 1971. Si è laureato in Architettura nel 1996, presso l'Università degli Studi di Palermo. Nel 2002 si trasferisce a Milano, dove tuttora vive e si dedica esclusivamente all'arte e alla pittura. Nel 2006 realizza la sua prima importante mostra presso la Galleria Luciano Inga Pin di Milano. Nel 2007 partecipa alla VI edizione della Biennale di San Pietroburgo, nel 2009 partecipa alla 4° Biennale di Praga e nel 2011 è invitato al Padiglione Italia della 54. Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia. Giuseppe Veneziano è oggi uno dei principali artisti italiani della corrente New Pop. Con il suo linguaggio pittorico, insieme originale e riconoscibile, l'artista affronta temi sensibili come la politica, il sesso e la religione, attraverso cui ci fornisce un'immagine oggettiva e disincantata della società odierna. Le sue tele sono popolate da personalità storiche e celebrità del presente, icone del cinema e personaggi dei fumetti e dei cartoni animati. Per Veneziano non c'è differenza tra fiction e realtà, elementi che tendono a mescolarsi e confondersi nell'odierna società mediatica. L'artista lavora sull'impatto iconico dei suoi soggetti, siano essi estrapolati da un'opera del passato, da una striscia a fumetti o da una foto di cronaca. Quel che conta, è la capacità comunicativa delle immagini, che diventano come i vocaboli di un linguaggio universale e comprensibile, proprio perché radicato nella cultura di massa globale. È riconosciuto come uno dei massimi esponenti del movimento New Pop italiano e del gruppo Italian Newbrow.
Attraverso una trentina di opere di matrice pop, alcune delle quali inedite, un'approfondita analisi sul concetto di memoria,alla ricerca di un possibile bilanciamento tra libertà di espressione, memoria collettiva e diritto all'oblio.
«Nei dipinti e nelle sculture di Giuseppe Veneziano - scrive il curatore Marco Rubino - la memoria viene sollecitata dai supereroi, tra immaginario, storia e narrazioni; nelle opere di Francesco De Molfetta la memoria viene mutata, ricostruita e attualizzata attraverso la definizione di nuovi volti e nuove identità; nelle tele di Giulia Maglionico è indagato, infine, il concetto contemporaneo di memoria, che attraverso i social verrà tramandato alle future generazioni».
Francesco De Molfetta presenta una selezione di "scultografie", neologismo che unisce scultura e fotografia. Immagini antiche in bianco e nero, ricercate dall'artista nei mercatini, vengono rivisitate attraverso l'uso della porcellana, elemento tridimensionale che apre ad altre possibilità di lettura. Dotate di cornici d'epoca che recano i segni del tempo, le opere di De Molfetta sono disposte l'una accanto all'altra, quasi a comporre una quadreria ottocentesca. A latere di questo progetto, vengono esposte due sculture in porcellana, realizzate nel corso di una residenza artistica a Capodimonte.
Le opere di Giulia Maglionico fanno parte della più ampia serie "Mitology", che racconta l'attualità dei social network - spiega Francesca Baboni - come fosse un Olimpo delle vanità dei nuovi miti, personaggi che divengono figure mitologiche e travalicano web e contemporaneità per essere collocati dall'artista nella storia dell'arte. Selfie, esibizionismo e icone come opere celebrate dall'artista per una memoria collettiva. In mostra, sarà possibile scaricare una App per visualizzare le animazioni dei dipinti.
Giuseppe Veneziano presenta Frida Kahlo, Cicciolina e Spider Man, Actarus e Andromaca: un mash-up pop-iconografico che comprende storia dell'arte, fumetto e mitologia, provocatoriamente combinati insieme in perfetto stile new pop. Opere ad acrilico su tela di vari formati, in cui la citazione diventa strumento di analisi del presente, dominato da gossip, economia e mass media.
Francesco De Molfetta, il "DEMO", vive e lavora a Milano. Il suo lavoro, scoperto dal famoso gallerista dell'Arte Povera Franco Toselli, è stato presentato a partire dal 2000 in Italia e all'estero, nelle principali fiere d'arte. Ha esposto in Europa e nel mondo in musei e gallerie private. Nel dicembre 2013 è stato invitato al Museo L.A. MOCA in una mostra sulla scena artistica New Pop e Surrealista. Nel 2010 l'esplosione è con la sua enorme provocazione alla Biennale d'Arte Sacra con la scultura "Lourdes Vuitton" (la Madonna che indossa un abito Louis Vuitton). Ha collaborato con marchi come Nike, Henry Cotton's, Fender chitarre e Lamborghini. Ha scritto e diretto quattro cortometraggi, uno dei quali ha vinto il primo premio Ambrogino d'Oro come migliore opera sulla città di Milano. Nel 2010 la prima sala museale a Vitoria nei paesi Baschi, nel 2012 alla Biennale di Tolentino, nel 2017 una sala personale presso il Museo della Triennale di Milano. Insegna Estetica dell'Arte Contemporanea presso la Società Umanitaria di Milano.
Giulia Maglionico nasce a Firenze nel 1977. Nel 2003 si laurea in Lettere presso l'Università di Parma. Nel 2008, dopo diverse esperienze espressive e un diploma di grafico pubblicitario, approda alla pittura. Nel 2012 l'incontro con Rosanna Chiessi, storica gallerista del gruppo Fluxus, e con Francesca Baboni. Nello stesso anno l'artista inizia a lavorare con la Galleria Il Castello di Milano. Sempre nel 2012 viene selezionata come artista per la linea 55DSL gruppo Diesel Industry, Breganze Vicenza. Nel 2013 disegna per la linea di design e-my del Gruppo Guzzini S.p.A. (Placemats "Circus", Maison & Object Paris e MACEF Milano). Nel 2015 Vittorio Sgarbi seleziona una sua opera per "Expo Arte Contemporanea" in occasione dell'Expo presso Villa Bagatti Valsecchi, Varedo (MB). Le sue opere sono in collezioni private nazionali e internazionali e presentate nelle principali fiere d'arte contemporanea. Tra le personali si ricordano "Non è una favola" (Palazzo della Regione Emilia-Romagna, Bologna, 2022), "Radioactive tea time", "Acquadri", "The most beloved" (Il Castello, Milano, 2013, 2014, 2017), "Fuck this restaurant" (Galleria Pananti, Firenze, 2015). Vive e lavora a Reggio Emilia.
Giuseppe Veneziano è nato a Mazzarino, in Sicilia, nel 1971. Si è laureato in Architettura nel 1996, presso l'Università degli Studi di Palermo. Nel 2002 si trasferisce a Milano, dove tuttora vive e si dedica esclusivamente all'arte e alla pittura. Nel 2006 realizza la sua prima importante mostra presso la Galleria Luciano Inga Pin di Milano. Nel 2007 partecipa alla VI edizione della Biennale di San Pietroburgo, nel 2009 partecipa alla 4° Biennale di Praga e nel 2011 è invitato al Padiglione Italia della 54. Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia. Giuseppe Veneziano è oggi uno dei principali artisti italiani della corrente New Pop. Con il suo linguaggio pittorico, insieme originale e riconoscibile, l'artista affronta temi sensibili come la politica, il sesso e la religione, attraverso cui ci fornisce un'immagine oggettiva e disincantata della società odierna. Le sue tele sono popolate da personalità storiche e celebrità del presente, icone del cinema e personaggi dei fumetti e dei cartoni animati. Per Veneziano non c'è differenza tra fiction e realtà, elementi che tendono a mescolarsi e confondersi nell'odierna società mediatica. L'artista lavora sull'impatto iconico dei suoi soggetti, siano essi estrapolati da un'opera del passato, da una striscia a fumetti o da una foto di cronaca. Quel che conta, è la capacità comunicativa delle immagini, che diventano come i vocaboli di un linguaggio universale e comprensibile, proprio perché radicato nella cultura di massa globale. È riconosciuto come uno dei massimi esponenti del movimento New Pop italiano e del gruppo Italian Newbrow.
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