Davide Pizzigoni. Loropernoi
![Davide Pizzigoni. Loropernoi, collezione Spallanzani Davide Pizzigoni. Loropernoi, collezione Spallanzani](http://www.arte.it/foto/600x450/c3/14258-_MG_8563_LOROPERNOI_collezione_Spallanzani.jpg)
Davide Pizzigoni. Loropernoi, collezione Spallanzani
Dal 03 Febbraio 2013 al 17 Marzo 2013
Reggio nell'Emilia | Reggio Emilia
Luogo: Musei Civici - Palazzo San Francesco/ Galleria Parmeggiani
Indirizzo: via Spallanzani 1/ corso Cairoli 1
Orari: da martedì a venerdi 9-12; sabato e domenica 10-13/ 16-19
Curatori: Cristiana Colli
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0522 456477/ 0522 456816
E-Mail info: casella.musei@municipio.re.it
Sito ufficiale: http://www.musei.re.it/
Che cosa è oggi un museo? Gli oggetti e le testimonianze che conserva? La narrazione delle sue collezioni? Un luogo di integrazione sociale? Lo sguardo del pubblico? Il sovrapporsi degli immaginari dei visitatori? Un dispositivo di saperi? Un catalizzatore di emozioni? Sempre più il museo si scopre realtà complessa, in grado di cambiare e integrare le sue funzioni contemporanee.
Loropernoi, la mostra di Davide Pizzigoni, a cura di Cristiana Colli, in programma a Reggio Emilia dal 3 febbraio al 17 marzo in due sedi: i Musei Civici di Palazzo San Francesco e la Galleria Parmeggiani restituisce, a partire da un insolito punto di vista “fotografico”, un nuovo attraversamento visivo delle sedi dei musei di Reggio Emilia grazie al protagonismo dei suoi “guardiani”, personaggi apparentemente invisibili ma essenziali per la vita del museo, dispositivi di accesso alle stratificazioni degli immaginari, custodi e vestali della sicurezza del patrimonio e delle relazioni con le opere e con i visitatori.
Davide Pizzigoni (Milano, 1955) da più di cinque anni dedica la sua ricerca artistica ai custodi di musei senza i quali, come ha dichiarato Pierre Rosenberg, “questi musei non sarebbero quello che sono, luoghi unici d’evasione e di sogno”.
Artista poliedrico, Pizzigoni è anche pittore, scenografo e designer e vanta collaborazioni prestigiose sia con importanti istituzioni europee quali il Teatro dell’Opera di Zurigo e lo Staatsoper di Vienna, che con marchi prestigiosi del mondo della moda e del design.
LOROPERNOI – un titolo allusivo e musicale che rimanda alle litanie e alla sacralità dei musei come chiese laiche e ipertesti contemporanei – è un progetto site-specific dedicato alle collezioni reggiane e a figure di spicco della sua storia collezionistica: Gaetano Chierici, Lazzaro Spallanzani e Luigi Parmeggiani. Così le due sedi reggiane rappresentano una nuova e originale tappa dell’indagine antropologica per il tramite della fotografia che l’artista dedica ai guardiani dei musei, un corpus imponente che si è sviluppato in più di settanta musei di Francia, Inghilterra, Russia, Brasile, Stati Uniti e Italia e approdata a una riflessione più generale sul misterioso e affascinante legame che stringe, in forme sempre contemporanee, la vita vera con l’arte. Pizzigoni, mettendo a fuoco il suo sguardo, realizza una carrellata di ritratti, vedute e spaesamenti, in una sequenza di fuorisincrono che raffigura queste invisibili sentinelle sul loro luogo di lavoro e della conoscenza, tra opere d’arte, animali impagliati, interni decorati, quadri ottocenteschi, vasi apuli presenti nelle due affascinanti sedi di Reggio Emilia. Tra gli scopi dell’artista, per il quale “il museo è un corpo vivo in movimento”, vi è quello di individuare le relazioni che si stabiliscono tra i soggetti fotografati e il particolare contesto nel quale spendono una grande parte delle loro esistenze.
Loropernoi, la mostra di Davide Pizzigoni, a cura di Cristiana Colli, in programma a Reggio Emilia dal 3 febbraio al 17 marzo in due sedi: i Musei Civici di Palazzo San Francesco e la Galleria Parmeggiani restituisce, a partire da un insolito punto di vista “fotografico”, un nuovo attraversamento visivo delle sedi dei musei di Reggio Emilia grazie al protagonismo dei suoi “guardiani”, personaggi apparentemente invisibili ma essenziali per la vita del museo, dispositivi di accesso alle stratificazioni degli immaginari, custodi e vestali della sicurezza del patrimonio e delle relazioni con le opere e con i visitatori.
Davide Pizzigoni (Milano, 1955) da più di cinque anni dedica la sua ricerca artistica ai custodi di musei senza i quali, come ha dichiarato Pierre Rosenberg, “questi musei non sarebbero quello che sono, luoghi unici d’evasione e di sogno”.
Artista poliedrico, Pizzigoni è anche pittore, scenografo e designer e vanta collaborazioni prestigiose sia con importanti istituzioni europee quali il Teatro dell’Opera di Zurigo e lo Staatsoper di Vienna, che con marchi prestigiosi del mondo della moda e del design.
LOROPERNOI – un titolo allusivo e musicale che rimanda alle litanie e alla sacralità dei musei come chiese laiche e ipertesti contemporanei – è un progetto site-specific dedicato alle collezioni reggiane e a figure di spicco della sua storia collezionistica: Gaetano Chierici, Lazzaro Spallanzani e Luigi Parmeggiani. Così le due sedi reggiane rappresentano una nuova e originale tappa dell’indagine antropologica per il tramite della fotografia che l’artista dedica ai guardiani dei musei, un corpus imponente che si è sviluppato in più di settanta musei di Francia, Inghilterra, Russia, Brasile, Stati Uniti e Italia e approdata a una riflessione più generale sul misterioso e affascinante legame che stringe, in forme sempre contemporanee, la vita vera con l’arte. Pizzigoni, mettendo a fuoco il suo sguardo, realizza una carrellata di ritratti, vedute e spaesamenti, in una sequenza di fuorisincrono che raffigura queste invisibili sentinelle sul loro luogo di lavoro e della conoscenza, tra opere d’arte, animali impagliati, interni decorati, quadri ottocenteschi, vasi apuli presenti nelle due affascinanti sedi di Reggio Emilia. Tra gli scopi dell’artista, per il quale “il museo è un corpo vivo in movimento”, vi è quello di individuare le relazioni che si stabiliscono tra i soggetti fotografati e il particolare contesto nel quale spendono una grande parte delle loro esistenze.
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