Claudio Spattini. Nature silenti

© Claudio Spattini

 

Dal 06 Maggio 2017 al 17 Settembre 2017

Reggiolo | Reggio Emilia

Luogo: Pavarini Arte - Villa De Moll

Indirizzo: via Guastalla 144

Curatori: Camilla Mineo

Enti promotori:

  • Pavarini Arte
  • Con il Patrocinio del Comune di Reggiolo

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 335 355136

E-Mail info: pavarini@pavarini.it



Pavarini Arte presenta, nella sede cinquecentesca di Villa De Moll a Brugneto di Reggiolo (RE), una grande mostra dell’artista Claudio Spattini dal titolo Nature silenti. L’esposizione, patrocinata dal Comune di Reggiolo, sarà inaugurata sabato 6 maggio 2017 ore 17.00.

Modenese di origine, parmigiano d'adozione, Spattini è stato uno degli artisti più significativi del Novecento Emiliano.
Il prezioso Archivio Spattini, dal quale la famiglia dell’artista ha selezionato le opere per la mostra, contiene dipinti storicamente importanti e non ancora esposti o pubblicati. L'esposizione, attraverso oltre 50 opere scelte, vuole ripercorrere alcuni momenti del singolare percorso creativo dell'artista offrendo una visione d’insieme del suo lavoro. Una ricerca pittorica, quella di Spattini, che ha metabolizzato la modernità e gli insegnamenti dei grandi maestri (da Ghiozzi a Morandi a Cézanne e Modigliani, passando per il Cubismo) rielaborandoli in modo personale senza lasciarsi troppo condizionare e mantenendo una individualità riconoscibile.

Ritroviamo nelle opere di Spattini “I colori del Novecento”: dai colori accesi e talvolta antinaturalistici dei Fauves che dominano alcuni paesaggi, ai toni neutri e rarefatti di Morandi rievocati in alcune Composizioni; s’intravede l’intensità e la pienezza dei colori di Renato Guttuso, la violenza dei gialli e dei rossi di stampo espressionista, i bruni della pittura del “naturalismo” padano definito da Francesco Arcangeli.

Le Nature silenti di Spattini, così come i suoi paesaggi padani, sono soggetti scandagliati instancabilmente per una vita che si rivelano, come è stato già affermato da critici illustri, pretesti espressivi per una ricerca costante sulla forza significante del colore. Opere che rivelano attraverso il colore e la forma la sensibilità del pittore, l’attenzione per le piccole cose, l’interesse per quello che lo circonda, alla ricerca dell’anima più profonda della natura e della vita.
 
L’esposizione sarà visitabile fino al 17 settembre 2017 tutti i giorni nei seguenti orari: 10.00-12.00 e 15.00-19.00;  Ingresso libero. Per informazioni tel. 335 355136, pavarini@pavarini.it.

Claudio Spattini (Modena 1922 - Parma 2010) 

Dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte “Adolfo Venturi”, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove avrà come docente d’incisione Morandi e di pittura Guidi. Nel 1946 riceve un importante riconoscimento: il Premio “Accademia di Bologna”. Nel 1947 s’inaugura a Modena la “Saletta”, ritrovo delle mostre degli “Amici dell’Arte”; Spattini diviene una presenza costante di quel circolo artistico e culturale esponendo in dodici mostre fra cui tre personali: nel 1952 con l’introduzione di Renato Bertacchini, nel 1958 con la presentazione di Roberto Tassi e nel 1971 con l’introduzione di Ilario Rossi.
Nel ’54 si trasferisce a Parma. Sono gli anni cinquanta ricchi di spunti e di vivacità per l’opera dell’artista che partecipa a rassegne di grande rilievo: ai Premi Nazionali Michetti e Scipione, alla Quadriennale di Roma e alle Biennali di Milano, alla Mostra di Arte Contemporanea di Bologna, al Premio Nazionale Marina di Carrara e di Sardegna. Ricordiamo che partecipa inoltre alla Mostra alla Casa di Dante a Firenze, alla Galleria Nazionale di Parma “Avvio per una Galleria d’Arte Moderna”.
Nel 1994 diviene membro effettivo dell’Accademia Nazionale di Belle Arti di Parma.                         
Le sue opere si trovano presso la Galleria d’Arte Moderna di Firenze, alla Galleria Nazionale di Parma e al Museo Civico di Modena. Nel 2012 Fondazione Cariparma gli dedica una Mostra antologica “Spattini e la memoria del Novecento”.

Villa De Moll, ha la sua origine in un fortilizio ristrutturato alla fine del Cinquecento quando sulla zona signoreggiava la famiglia Torello, originaria di Mantova e imparentata con i signori di Guastalla. Il palazzo fu rinnovato e ristrutturato dal 1804, lasciando intatta la facciata originaria del ‘600. Notevoli all’interno gli affreschi di Felice Campi sul soffitto della Sala del Sole.La Villa deve il suo nome alla famiglia dei Baroni De Moll, che la abitarono tra la fine dell’Ottocento e la metà del secolo successivo. Destinata a residenza estiva della famiglia, iniziò intorno al 1955 un periodo di lento declino poiché gli ultimi proprietari, i Marchesi Ferrero residenti in Veneto, non si preoccuparono di risistemarla. Dal 1972 è proprietà della famiglia Pavarini che la restaurò e ne ha adibito le ampie sale a mostra di mobili antichi. La Villa è stata riaperta il giugno scorso dopo gli imponenti restauri effettuati in seguito agli eventi sismici del 2012.


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