Ornaghi & Prestinari - Residenza d’Artista Faenza 2017
Dal 25 Novembre 2017 al 07 Gennaio 2018
Faenza | Ravenna
Luogo: MIC - Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza
Indirizzo: viale Baccarini 19
Curatori: Irene Biolchini
Telefono per informazioni: +39 0546 697311
Sito ufficiale: http://micfaenza.org
Sono esposte al MIC di Faenza dal 26 novembre al 7 gennaio del 2018 le opere in ceramica di Ornaghi &Prestinari realizzate durante la loro residenza d’artista a Faenza di sei mesi.
I due artisti sono i vincitori del Bando MCZ Residenza d’artista Faenza 2017 promosso da Museo Carlo Zauli e Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza con il sostegno di SIAE|Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura.
“In mostra al MIC, oltre all'opera Cocci nata dopo le visite ai depositi, saranno presenti tre sculture pensate per dialogare con la collezione dei bianchi di Faenza. Le opere in mostra riassumono il nostro viaggio all'interno del mondo della ceramica faentina. – raccontano gli artisti - Raccolgono una pluralità di visioni sullo stesso materiale, tante anime che non abbiamo voluto condensare in un unico elemento. Restituiscono un insieme frammentario, racconti, micro-cosmi, cose che instaurano relazioni tra loro e con l'uomo, che fanno parte di una teatralità ironica e domestica. Poesie visive, processi combinatori per costruire ritratti. Oggetti creati dalla terra, vasi e contenitori, che raccontano della vita dell'uomo. Residui frammentari, riflessioni e intuizioni che derivano da un vissuto personale, scenari di intimità. Abbiamo lavorato sulla dimensione pittorica della scultura e sulle possibilità offerte dal materiale”.
Nati a Milano, lavorano insieme dal 2009, e fino ad ora non si sono mai confrontati con la ceramica. Nel gennaio 2017 hanno esposto il progetto Grigio Lieveal Museo Morandi / Casa Morandi di Bologna. Nel 2016 hanno partecipato alla residenza Artista X Artista all'Avana ed esposto presso la sede di Arte Continua a Cuba e si è tenuta la loro prima personale a New York alla Casa Italiana Zerilli-Marimò in collaborazione con Magazzino Italian Art. Nel 2014 si è tenuta la prima personale Familiare alla Galleria Continua di San Gimignano.
Valentina Ornaghi (Milano 1986) e Claudio Prestinari (Milano 1984) iniziando la loro formazione universitaria al Politecnico di Milano laureandosi rispettivamente in Disegno Industriale e Architettura e proseguendola entrambi presso l’Università Iuav di Venezia. Nelle loro opere Ornaghi & Prestinari si confrontano in prima persona con le potenzialità di materiali e tecniche, da quelle antiche e complesse fino alla sperimentazione di nuove strade.
Il periodo di residenza è stato per loro un'importante momento di apprendimento delle svariate possibilità del materiale ceramico, ampliando le conoscenze e gli orizzonti tecnici dopo aver visitato insieme a Matteo Zauli le manifatture principali del territorio.
Gli artisti hanno portato avanti gran parte del loro progetto sperimentando direttamente con la ceramica all'interno dell'atelier che fu di Carlo Zauli. Per la realizzazione delle sculture tecnicamente più complesse hanno collaborato con i maestri ceramisti: Aida Bertozzi per le grandi dimensioni, Manifatture Sottosasso per colaggio e tornitura e hanno affidato la realizzazione di un lustro a Bottega Gatti. Uno degli aspetti fondamentali della residenza infatti è proprio il confronto con il maestro faentino.
In questo caso gli artisti hanno voluto valorizzare la peculiarità di ogni artigiano collezionando all'interno del proprio progetto la pluralità delle anime sia della ceramica che del territorio.
“È stato un onore per noi imparare a lavorare la ceramica nello studio di Carlo Zauli, un artista che stimiamo. – spiegano gli artisti - Ci affascina la sua affinità formale e filosofica con il Giappone, il lavoro materico che faceva direttamente con le zolle di terra e la sua abilità tecnica nell'utilizzo degli smalti. Ci interessa l'aspetto della forma legata all’essenza del materiale e il dialogo tra la volontà formale e il trasporto materico, così come la sensualità del materiale e il non voler costringerlo in una forma che non lo appartenga. Ci rispecchiamo particolarmente in questo ultimo aspetto: solitamente progettiamo una forma in base al materiale, di pari passo, senza forzarlo.”
Il progetto, non solo ceramico, è stato concepito per essere esposto nella sale del MIC, il quale ha ricoperto un ruolo fondamentale della ricerca attraverso le visite alle collezioni, archivi e, in particolare, ai depositi.
“Abbiamo fatto due visite ai depositi del Mic – continuano gli artisti - e siamo rimasti molto colpiti dalla sua storia. Durante la guerra, il museo è stato distrutto a causa dei bombardamenti sulla città e la maggior parte delle ceramiche sono state trovate in frantumi. I cittadini si sono dedicati alla raccolta dei pezzi, che il museo tutt'ora custodisce, cataloga, espone e si sforza di riassemblare. Ci ha colpito questo infinito lavoro di selezione, il frammento in attesa di trovare le parti mancanti. Siamo stati attratti dalla singolarità e diversità di ogni pezzo. Ci interessa l’idea di fragilità intrinseca della ceramica. E’ come se ogni vaso fosse composto di cocci destinati a rivelarsi. Ci siamo immaginati questi cocci in assenza del proprio vaso, come se ogni frammento fosse una scultura a sé”.
La residenza è stata anche un stimolo per attivare una lezione frontale con gli studenti dell’ISIA, l’università del design di Faenza.
Alla residenza è inoltre collegato il Corso per Curatori MCZ, percorso formativo sul campo destinato a studenti selezionati dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e Ravenna.
Residenza e mostra porteranno ad una pubblicazione che includerà immagini del periodo di residenza, e delle opere, oltre ad una intervista agli artisti da Matteo Zauli, direttore del MCZ e Irene Biolchini, junior curator MIC. Il catalogo verrà presentato al Museo Carlo Zauli il 18 dicembre in presenza di artisti e critici.
Inaugurazione: 25 novembre 2017 h. 11
Apertura: mar-ven 10-13.30, sab e dom 10-17.30
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