Mirella Saluzzo. Fuori asse
Dal 13 Novembre 2021 al 19 Febbraio 2022
Ravenna
Luogo: Fondazione Sabe per l’arte
Indirizzo: Via Giovanni Pascoli 31
Orari: giovedì, venerdì e sabato 16-19
Curatori: Elena Di Raddo
Costo del biglietto: ngresso libero con certificazione verde Covid-19 e mascherina
E-Mail info: info@sabeperlarte.org
Sito ufficiale: http://www.sabeperlarte.org
Sabato 13 novembre 2021, alle ore 11.30, si apriranno per la prima volta i battenti della Fondazione Sabe per l’arte, che fa il suo debutto con la mostra personale Fuori asse dell’artista Mirella Saluzzo, a cura di Elena Di Raddo. Il nuovo spazio espositivo, all’interno di un edificio ottocentesco completamente rimodernato a pochi passi dal MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna, intende porsi quale punto di riferimento per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea, con una particolare attenzione alla scultura.
La mostra inaugurale, che proseguirà fino al 19 febbraio 2022, presenta otto sculture recentidell’artista Mirella Saluzzo (Alassio, 1943): forme fluide modellate a partire da sottili lastre di alluminio, un materiale flessibile e luminoso che l’artista incurva con un movimento scultoreo paragonabile – come scrive la curatrice Elena Di Raddo nel testo critico che accompagna la mostra – a quello proprio dell’arte giapponese dell’origami: un procedimento pieno di attenzione e cura, che conferisce identità, bellezza e forma a ciò che in partenza è identico a sé stesso, celebrando al tempo stesso il rapporto intimo, tattile e sensitivo tra l’artista e la materia.
Se da un lato, si può tracciare un legame tra l’opera di Mirella Saluzzo e il Costruttivismo per l’aderenza alla natura intrinseca del materiale, dall’altro il gesto creativo dell’artista si spinge oltre l’approccio materialista per configurarsi invece come emotivo e individuale, come si nota dalla vibrante continuità visiva risultante dalla leggera scalfittura della superficie, che opacizza e rende sensibile un materiale freddo come l’alluminio, trasfigurandolo. L’emotività è accentuata anche dall’utilizzo di tracce di colore, che fanno emergere la formazione di pittrice dell’artista, sotto la guida del maestro dell’astrattismo Luigi Veronesi.
Fuori asse si apre con una serie di opere su carta intitolate Open (2015-2016), in cui si osserva, attraverso sovrapposizioni e ritagli, l’apertura verso un’altra dimensione. Al centro della sala principale, svetta la scultura monumentale Exit (2018-2019), una struttura modulare circolare orizzontale collocata su una sorta di pedana all’ingresso di una soglia aperta su una gabbia metallica. Sulle pareti alcune sculture appese (Voyager, 2020; Attrazioni, 2020; Explorer, 2020) sembrano sfidare la forza di gravità innestando un gioco di incastri e di movimento illusorio. L’attenzione ai dettagli con cui Mirella Saluzzo realizza le sue opere riesce solo apparentemente a celare l’instabilità di cui sono permeate: tra equilibrio e disequilibrio, si configurano come spazi inquieti, metafore dell’esistenza e allo stesso tempo della forza di adattabilità della vita stessa, come dimostra la scultura verticale Fuori Asse (2016-2017), costruita con elementi disallineati.
La mostra sarà accompagnata da un programma di attività collaterali che comprende dibattiti, conferenze, proiezioni e incontri con artisti, critici e studiosi attivi sul territorio nazionale.
Mirella Saluzzo nasce ad Alassio, in Liguria, nel 1943, ma vive e lavora tra Ravenna e Milano. Dopo gli studi superiori si iscrive all’Accademia di Brera, dove entra in contatto con i protagonisti della scena artistica milanese, in particolare con Luigi Veronesi, del quale segue con passione il corso di Cromatologia, e Guido Ballo. Tra i suoi insegnanti figura anche Luciano Caramel che più di ogni altro seguirà con costanza le tappe del suo percorso artistico. Partita da una ricerca pittorica incentrata sul ripensamento dell’eredità formale e cromatica delle avanguardie storiche, l’artista si avvia già a metà degli anni Ottanta verso una ricerca plastica incentrata sull’impiego di lastre di alluminio che caratterizzerà, da lì in avanti, il suo operato. Tra i critici che si sono occupati del suo lavoro si ricordano soprattutto Pietro Bellasi, Giorgio Bonomi, Claudio Cerritelli, Rachele Ferrario, Angela Madesani, Elena Pontiggia e Claudio Spadoni.
Fondazione Sabe per l’arte nasce nel 2021 con l’obiettivo di promuovere e diffondere l’arte contemporanea – con particolare attenzione alla scultura – nella città di Ravenna attraverso mostre, incontri, proiezioni e altre attività culturali. Presieduta da Norberto Bezzi e da Mirella Saluzzo, si avvale della consulenza di un comitato scientifico coordinato da Francesco Tedeschi, docente di storia dell’arte contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e composto dai professori Claudio Marra, Federica Muzzarelli e Gian Luca Tusini dell’Università di Bologna, cui si aggiunge Claudio Spadoni, ex direttore del Museo d’Arte della città di Ravenna. La direzione artistica è affidata a Pasquale Fameli, critico d’arte e studioso dell’ateneo bolognese. La Fondazione si dedica inoltre alla catalogazione delle opere di Mirella Saluzzo e alla costituzione di una biblioteca specializzata sulla scultura contemporanea.
La mostra inaugurale, che proseguirà fino al 19 febbraio 2022, presenta otto sculture recentidell’artista Mirella Saluzzo (Alassio, 1943): forme fluide modellate a partire da sottili lastre di alluminio, un materiale flessibile e luminoso che l’artista incurva con un movimento scultoreo paragonabile – come scrive la curatrice Elena Di Raddo nel testo critico che accompagna la mostra – a quello proprio dell’arte giapponese dell’origami: un procedimento pieno di attenzione e cura, che conferisce identità, bellezza e forma a ciò che in partenza è identico a sé stesso, celebrando al tempo stesso il rapporto intimo, tattile e sensitivo tra l’artista e la materia.
Se da un lato, si può tracciare un legame tra l’opera di Mirella Saluzzo e il Costruttivismo per l’aderenza alla natura intrinseca del materiale, dall’altro il gesto creativo dell’artista si spinge oltre l’approccio materialista per configurarsi invece come emotivo e individuale, come si nota dalla vibrante continuità visiva risultante dalla leggera scalfittura della superficie, che opacizza e rende sensibile un materiale freddo come l’alluminio, trasfigurandolo. L’emotività è accentuata anche dall’utilizzo di tracce di colore, che fanno emergere la formazione di pittrice dell’artista, sotto la guida del maestro dell’astrattismo Luigi Veronesi.
Fuori asse si apre con una serie di opere su carta intitolate Open (2015-2016), in cui si osserva, attraverso sovrapposizioni e ritagli, l’apertura verso un’altra dimensione. Al centro della sala principale, svetta la scultura monumentale Exit (2018-2019), una struttura modulare circolare orizzontale collocata su una sorta di pedana all’ingresso di una soglia aperta su una gabbia metallica. Sulle pareti alcune sculture appese (Voyager, 2020; Attrazioni, 2020; Explorer, 2020) sembrano sfidare la forza di gravità innestando un gioco di incastri e di movimento illusorio. L’attenzione ai dettagli con cui Mirella Saluzzo realizza le sue opere riesce solo apparentemente a celare l’instabilità di cui sono permeate: tra equilibrio e disequilibrio, si configurano come spazi inquieti, metafore dell’esistenza e allo stesso tempo della forza di adattabilità della vita stessa, come dimostra la scultura verticale Fuori Asse (2016-2017), costruita con elementi disallineati.
La mostra sarà accompagnata da un programma di attività collaterali che comprende dibattiti, conferenze, proiezioni e incontri con artisti, critici e studiosi attivi sul territorio nazionale.
Mirella Saluzzo nasce ad Alassio, in Liguria, nel 1943, ma vive e lavora tra Ravenna e Milano. Dopo gli studi superiori si iscrive all’Accademia di Brera, dove entra in contatto con i protagonisti della scena artistica milanese, in particolare con Luigi Veronesi, del quale segue con passione il corso di Cromatologia, e Guido Ballo. Tra i suoi insegnanti figura anche Luciano Caramel che più di ogni altro seguirà con costanza le tappe del suo percorso artistico. Partita da una ricerca pittorica incentrata sul ripensamento dell’eredità formale e cromatica delle avanguardie storiche, l’artista si avvia già a metà degli anni Ottanta verso una ricerca plastica incentrata sull’impiego di lastre di alluminio che caratterizzerà, da lì in avanti, il suo operato. Tra i critici che si sono occupati del suo lavoro si ricordano soprattutto Pietro Bellasi, Giorgio Bonomi, Claudio Cerritelli, Rachele Ferrario, Angela Madesani, Elena Pontiggia e Claudio Spadoni.
Fondazione Sabe per l’arte nasce nel 2021 con l’obiettivo di promuovere e diffondere l’arte contemporanea – con particolare attenzione alla scultura – nella città di Ravenna attraverso mostre, incontri, proiezioni e altre attività culturali. Presieduta da Norberto Bezzi e da Mirella Saluzzo, si avvale della consulenza di un comitato scientifico coordinato da Francesco Tedeschi, docente di storia dell’arte contemporanea presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e composto dai professori Claudio Marra, Federica Muzzarelli e Gian Luca Tusini dell’Università di Bologna, cui si aggiunge Claudio Spadoni, ex direttore del Museo d’Arte della città di Ravenna. La direzione artistica è affidata a Pasquale Fameli, critico d’arte e studioso dell’ateneo bolognese. La Fondazione si dedica inoltre alla catalogazione delle opere di Mirella Saluzzo e alla costituzione di una biblioteca specializzata sulla scultura contemporanea.
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