L'arte di salvare l'arte
Dal 14 Dicembre 2012 al 13 Gennaio 2013
Cervia | Ravenna
Luogo: Antichi Magazzini del Sale - MUSA
Indirizzo: via Nazario Sauro 24
Orari: tutti i giorni 15-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0544 977592
E-Mail info: musa@comunecervia.it
Sito ufficiale: http://www.turismo.comunecervia.it
La mostra “Tesori ritrovati d’Abruzzo: l’arte di salvare l’arte” arriva a Cervia. La città del sale ospiterà sette delle Madonne salvate dalle macerie dell’Aquila. L’esposizione, che sarà allestita nel Museo del sale , MUSA, verrà inaugurata giovedì 13 dicembre, alle ore 18.00, alla presenza del sindaco di Cervia Roberto Zoffoli e rimarrà visitabile fino al 13 gennaio.
“L’arte di salvare l’arte” arriva così a Cervia, con il doppio intento, di tener viva l’attenzione sull’Aquila e sui suoi tesori salvati dalle macerie e con quello di invitare all’esperienza anche per il terribile terremoto che ha colpito l’Emilia.
Con “Tesori ritrovati d’Abruzzo: l’arte di salvare l’arte” alcuni mecenati italiani hanno dimostrato come con investimenti anche piccoli si possa dare un contributo grande alla comunità e come la cultura sia stata fondamentale per la rinascita dopo il terrore e l’angoscia del terremoto.
La mostra, visitabile fino a domenica 13 gennaio 2013, fa incontrare i tesori dell’arte sacra abruzzese feriti dal terremoto dell’Aquila e, dopo l’adozione da parte di generosi mecenati privati, restaurati e riportati ai loro colori e alla loro vita: in alcuni casi, come per il “Ritrovamento della vera croce”, di Giulio Cesare Bedeschini, si è trattato di un vero e proprio miracolo del restauro, date le condizioni disperate in cui l’aveva trovato la famiglia di restauratori Nicola di Aramengo (Asti), che l’aveva adottata.
La mostra (curata da Giovanna Di Matteo, Fabio Fraternali e Agnese Vastano) è successiva all’appello che nel 2010 fu lanciato dal Premio Rotondi ai salvatori dell’arte, presieduto da Giovanna Rotondi Terminiello e coordinato da Salvatore Giannella. In quell’occasione furono presentate nella Rocca di Sassocorvaro (la stessa dove furono ricoverate e salvate le principali opere d’arte italiane durante la Seconda guerra mondiale) diciotto opere d’arte sacra, con l’indicazione della somma necessaria per il completo recupero di ognuna di esse.
“Tutte le opere – spiega oggi Salvatore Giannella - sono state adottate da singoli cittadini, da famiglie, da imprese e da amministrazioni pubbliche per un totale di molte decine di migliaia di euro. Tutti fondi impegnati nel restauro delle opere, con il coordinamento della storica dell’arte Giovanna Di Matteo, delegata dal vescovo dell’Aquila,.
All’appello hanno risposto in molti, dallo stilista Ottavio Missoni, il primo a farsi avanti con la sposa Rosita, che ha adottato la ‘Trasfigurazione di Cristo’, proveniente dalla chiesa di Santa Giusta, all’ingegnere Michelangelo Rossi di Sassocorvaro, che sotto le macerie dell’Aquila ha perso la giovane figlia, l’ingegnere spaziale Michela.
C’è l’amministrazione comunale di Sassocorvaro. con il sindaco Antonio Alessandrini e la popolazione tutta del borgo marchigiano. C’è il Distretto Lions 108/IA d’Abruzzo, Marche e Romagna, che ha adottato la ‘Maddalena penitente’ della chiesa di San Flaviano, restaurata da Elisabetta Sonnino (Roma). L’elenco annovera un noto imprenditore alberghiero di Pesaro e Urbino, il conte Alessandro Pinoli Marcucci. C’è la famiglia dei restauratori Nicola, che non solo si è accollata la spesa per il recupero totale della tela del Bedeschini, dalla chiesa di San Francesco di Paola, ma si è fatta promotrice di una raccolta di fondi in Piemonte che ha mosso altri cuori generosi, persino dalle lontane Madrid e Lussemburgo”.
A Cervia saranno ammirabili per un mese sette delle opere recuperate. Il 13 gennaio verrà organizzato un convegno per rilanciare ulteriormente la generosità dei singoli per proseguire il recupero delle opere ritrovate dell’Aquila, ma anche per non dimenticare l’Emilia.
La mostra è realizzata grazie a Confcommercio Ascom Cervia, Confcommercio Ascom l’Aquila, Comune di Cervia, Lions Club Ad Novas, Gruppo Culturale Civiltà Salinara, Parco della Salina di Cervia. Si ringraziano per la collaborazione la Soprintendenza di Ravenna e di Urbino, la Direzione Generale per i Beni Culturali e Paesaggistici per l’Abruzzo, la Soprintendenza per i beni artistici ed etnoantropologici di Abruzzo e Marche. Uno speciale ringraziamento alla curia arcivescovile dell’Aquila e di Ravenna, al comune di Sasso Corvaro (Pesaro-Urbino), all’Arca dell’Arte e al Premio Rotondi.
“L’arte di salvare l’arte” arriva così a Cervia, con il doppio intento, di tener viva l’attenzione sull’Aquila e sui suoi tesori salvati dalle macerie e con quello di invitare all’esperienza anche per il terribile terremoto che ha colpito l’Emilia.
Con “Tesori ritrovati d’Abruzzo: l’arte di salvare l’arte” alcuni mecenati italiani hanno dimostrato come con investimenti anche piccoli si possa dare un contributo grande alla comunità e come la cultura sia stata fondamentale per la rinascita dopo il terrore e l’angoscia del terremoto.
La mostra, visitabile fino a domenica 13 gennaio 2013, fa incontrare i tesori dell’arte sacra abruzzese feriti dal terremoto dell’Aquila e, dopo l’adozione da parte di generosi mecenati privati, restaurati e riportati ai loro colori e alla loro vita: in alcuni casi, come per il “Ritrovamento della vera croce”, di Giulio Cesare Bedeschini, si è trattato di un vero e proprio miracolo del restauro, date le condizioni disperate in cui l’aveva trovato la famiglia di restauratori Nicola di Aramengo (Asti), che l’aveva adottata.
La mostra (curata da Giovanna Di Matteo, Fabio Fraternali e Agnese Vastano) è successiva all’appello che nel 2010 fu lanciato dal Premio Rotondi ai salvatori dell’arte, presieduto da Giovanna Rotondi Terminiello e coordinato da Salvatore Giannella. In quell’occasione furono presentate nella Rocca di Sassocorvaro (la stessa dove furono ricoverate e salvate le principali opere d’arte italiane durante la Seconda guerra mondiale) diciotto opere d’arte sacra, con l’indicazione della somma necessaria per il completo recupero di ognuna di esse.
“Tutte le opere – spiega oggi Salvatore Giannella - sono state adottate da singoli cittadini, da famiglie, da imprese e da amministrazioni pubbliche per un totale di molte decine di migliaia di euro. Tutti fondi impegnati nel restauro delle opere, con il coordinamento della storica dell’arte Giovanna Di Matteo, delegata dal vescovo dell’Aquila,.
All’appello hanno risposto in molti, dallo stilista Ottavio Missoni, il primo a farsi avanti con la sposa Rosita, che ha adottato la ‘Trasfigurazione di Cristo’, proveniente dalla chiesa di Santa Giusta, all’ingegnere Michelangelo Rossi di Sassocorvaro, che sotto le macerie dell’Aquila ha perso la giovane figlia, l’ingegnere spaziale Michela.
C’è l’amministrazione comunale di Sassocorvaro. con il sindaco Antonio Alessandrini e la popolazione tutta del borgo marchigiano. C’è il Distretto Lions 108/IA d’Abruzzo, Marche e Romagna, che ha adottato la ‘Maddalena penitente’ della chiesa di San Flaviano, restaurata da Elisabetta Sonnino (Roma). L’elenco annovera un noto imprenditore alberghiero di Pesaro e Urbino, il conte Alessandro Pinoli Marcucci. C’è la famiglia dei restauratori Nicola, che non solo si è accollata la spesa per il recupero totale della tela del Bedeschini, dalla chiesa di San Francesco di Paola, ma si è fatta promotrice di una raccolta di fondi in Piemonte che ha mosso altri cuori generosi, persino dalle lontane Madrid e Lussemburgo”.
A Cervia saranno ammirabili per un mese sette delle opere recuperate. Il 13 gennaio verrà organizzato un convegno per rilanciare ulteriormente la generosità dei singoli per proseguire il recupero delle opere ritrovate dell’Aquila, ma anche per non dimenticare l’Emilia.
La mostra è realizzata grazie a Confcommercio Ascom Cervia, Confcommercio Ascom l’Aquila, Comune di Cervia, Lions Club Ad Novas, Gruppo Culturale Civiltà Salinara, Parco della Salina di Cervia. Si ringraziano per la collaborazione la Soprintendenza di Ravenna e di Urbino, la Direzione Generale per i Beni Culturali e Paesaggistici per l’Abruzzo, la Soprintendenza per i beni artistici ed etnoantropologici di Abruzzo e Marche. Uno speciale ringraziamento alla curia arcivescovile dell’Aquila e di Ravenna, al comune di Sasso Corvaro (Pesaro-Urbino), all’Arca dell’Arte e al Premio Rotondi.
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