Capolavori che si incontrano. Bellini Caravaggio Tiepolo e i maestri della Pittura Toscana e Veneta nella Collezione Banca Popolare di Vicenza
Dal 05 Ottobre 2014 al 06 Gennaio 2015
Prato
Luogo: Museo di Palazzo Pretorio
Indirizzo: piazza del Comune
Orari: Lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì ore 10.00-19.00; Sabato, domenica e festivi ore 10.00-20
Enti promotori:
- Regione Toscana
- Comune di Prato
- Banca Popolare di Vicenza
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 8, gratuito bambini fino a 6 anni giornalisti accreditati ICOM ICCROM guide turistiche interpreti e accompagnatori della Regione Toscana disabili e invalidi più 1 accompagnatore
Telefono per informazioni: +39 0574 19349961
E-Mail info: museo.palazzopretorio@comune.prato.it
Sito ufficiale: http://www.capolavorichesiincontrano.it
Frutto di un’accurata selezione all’interno del patrimonio artistico dell’Istituto di Credito, l’esposizione offre una panoramica completa sui principali temi sacri e profani tra il ‘400 e il ‘700 toscano e veneto, grazie ad una rara sequenza di capolavori di Bellini, Filippo Lippi, Tiepolo, Caravaggio, Tintoretto e Jacopo Bassano.
Il percorso espositivo, rigoroso e innovativo, pur concedendosi slanci e divagazioni ludiche, invita a una riflessione sulle costanti della storia dell’arte. La mostra “Capolavori che si incontrano” non soltanto fa rivivere le suggestioni che si celano dietro ad ogni dipinto, ma spinge a guardare l’opera fin dentro le sue pieghe, per scorgere dettagli nascosti e contenuti non ancora rivelati. L’approccio iconografico, con la sua attenzione ai contenuti, rende la mostra un percorso carico di fascino e di sorprese, grazie alla fitta rete di rimandi che l’accostamento delle opere crea continuamente, nonostante le differenze di scuola, epoca e origine.
A testimonianza della centralità assunta dall’immagine l’esposizione si articola in quattro sezioni, ognuna delle quali riunisce i dipinti per affinità di temi e soggetti. La prima sezione della mostra, intitolata “Imago Magistra“, ruota intorno ai soggetti pittorici a tematica religiosa. Prendendo le mosse da quello più diffuso nella storia della pittura, la “Madonna col Bambino”, questa sezione si snoda attraverso le rappresentazioni dei simboli delle Virtù, per passare ai temi ispirati dai testi evangelici e dall’Antico Testamento. Qui è possibile ammirare capolavori assoluti della storia dell’arte come la Crocifissione di Giovanni Bellini o la Coronazione di Spine del Caravaggio, come laMadonna col Bambino e San Giovannino di Jacopo Bassano o laMadonna col Bambino di Filippo Lippi. Il rapporto tra la Madre e il Figlio, insieme alla metafora del Fiore e del Frutto, reggono il passaggio, in un continuo gioco di rimandi e riferimenti, alla raffigurazione delle virtù, in particolare Carità e della Concordia, rappresentate in mostra da due opere fondamentali di Carlo Dolci e Pietro Dandini. Parte della sezione viene poi dedicata al cammino evangelico di Gesù, con illustrazioni riferite principalmente alla sua infanzia e al periodo della passione, episodi più semplici da rappresentare in figura rispetto a manifestazioni e momenti appartenenti alla sfera dell’invisibile.
Nella seconda sezione, “L’Immagine Ideale”, assume rilevanza centrale l’essere umano, con i suoi miti e le sue credenze; da opere d’ispirazione cristiana volte a indicare e rappresentare la via della salvezza divina, l’attenzione si sposta sull’immaginario mitologico dell’antichità classica greca e romana. In questa sezione si possono ammirare dipinti di estrema raffinatezza formale come l ‘Apollo di Cesare Dandini o L’ Entrata di Alessandro Magno in Babilonia di Gaspare Diziani, insieme ad opere caricaturali e grottesche come l’Allegoria di Bacco di Piero della Vecchia, che ritrae con impareggiabile abilità una sorta di rito orgiastico.
La terza sezione, “Il volto dell’Idea: il ritratto“, offre invece un approccio globale al tema del ritratto. Particolare rilievo viene dato alla lettura del vestito, all’habitus, importante non solo perché delinea il modo in cui la persona ritratta sceglie di farsi rappresentare, ma anche perché si presenta a noi come storia psicologica e sociale di epoche passate. Passando in rassegna la ritrattistica toscana e veneta soprattutto del Rinascimento, con due approfondimenti riservati ai ritratti ufficiali della Serenissima e a quelli edificanti dei Santi, questa sezione consente di ammirare alcuni dei maestri più riconosciuti del genere, da Santi di Tito con il suo Ritratto di Ferdinando de’ Medici, alRitratto del Doge Nicolò da Ponte del Tintoretto.
A concludere la mostra, la quarta e ultima sezione, dal titolo “La Bella Natura“, una antologia di opere che affronta il tema della rappresentazione della natura, sotto forma di paesaggio e di natura morta, attraverso i dipinti di Zuccarelli, Zais, Chimenti, Scacciati, e che consente una riflessione sul “falso e il vero” della natura trasposta in pittura.
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