Bartolini e l’amico Ingres
![Bartolini e l’amico Ingres, Museo di Palazzo Pretorio, Prato Bartolini e l’amico Ingres, Museo di Palazzo Pretorio, Prato](http://www.arte.it/foto/600x450/cb/118757-1.jpg)
Bartolini e l’amico Ingres, Museo di Palazzo Pretorio, Prato
Dal 15 Luglio 2021 al 17 Ottobre 2021
Prato
Luogo: Museo di Palazzo Pretorio
Indirizzo: Piazza del Comune 2
Orari: dalle 10,30 alle 18,30 tutti i giorni; chiuso il martedì
Sito ufficiale: http://www.uffizi.it
Un’amicizia intensa, un sodalizio artistico che portò anche alla condivisione di contatti e di suggestioni: questo il fil rouge della mostra Bartolini e l’amico Ingres accolta al Museo di Palazzo Pretorio di Prato dal 14 luglio al 17 ottobre nell’ambito del progetto Uffizi Diffusi.
Protagonista dell’esposizione, l’Autoritratto di Jean-Auguste-Dominique Ingres, considerato uno dei maggiori esponenti della pittura francese della prima metà dell’Ottocento, concesso in prestito temporaneo dalle Gallerie degli Uffizi per l’iniziativa e proprio in questo contesto posto in dialogo con le sculture di Bartolini.
Lorenzo Bartolini ed Ingres si conobbero a Parigi, in gioventù, intrecciando un’amicizia che li avrebbe legati negli anni a venire. Un legame che ha lasciato una testimonianza concreta nella realizzazione del ritratto della contessa Marina Dmitrievna Gur’eva, moglie del Ministro delle Finanze dello zar Alessandro I. L’opera in marmo autografa di Bartolini è custodita all’Hermitage di San Pietroburgo, ma al Museo di Palazzo Pretorio è esposto il suo gesso preparatorio, deposito esterno degli Uffizi, che proprio recentemente è stato restaurato. ‘Bartolini fece e dedicò all’amico Ingres’, si legge sulla roccia dove è seduta la contessa.
Ed ecco anche svelato il motivo del titolo dell’esposizione: Bartolini introdusse infatti Ingres ai due coniugi russi e così il pittore realizzò il ritratto del conte Gur’ev, anch’esso oggi all’Hermitage.
L’Autoritratto di Ingres degli Uffizi è visibile al terzo piano del museo, dove si conserva la raccolta di opere di Lorenzo Bartolini formata nel tempo grazie anche al contributo, in termini di depositi a lungo termine di opere, dei musei statali fiorentini. Le creazioni dello scultore pratese colloquiano dunque con i dipinti dell’Ottocento: in mostra vi è infatti anche il Ritratto di Lorenzo Bartolini che Franz Adolf von Stürler realizzò nel 1845, copiandolo da quello che lo stesso Ingres aveva dipinto per l’amico nel 1820.
“Con gli Uffizi Diffusi a Prato si rinnova un sodalizio importante tra le Gallerie degli Uffizi e Palazzo Pretorio - sottolinea il sindaco Matteo Biffoni - un rapporto che è destinato a crescere grazie a un lavoro sinergico fondamentale per il nostro territorio e per la cultura della città”.
“Già alla fine degli anni Venti del Novecento, e quindi ormai un secolo fa, l’allora Soprintendenza alle Gallerie aveva inviato opere in deposito esterno al Museo Civico di Prato: una serie di gessi di Lorenzo Bartolini - commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt – il deposito pratese è solo uno dei tanti casi in cui le Gallerie degli Uffizi hanno contribuito in maniera determinante, nel corso del tempo, alla costituzione di altri musei sul territorio toscano”.
La visita all’esposizione Bartolini e l’amico Ingres sarà accompagnata dall’'Ouverture del Viaggio a Reims di Rossini, eseguita dalla Camerata strumentale Città di Prato, diretta da Jonathan Webb. La sonorizzazione della mostra è stata fatta in collaborazione con il Palazzo della Musica.
Protagonista dell’esposizione, l’Autoritratto di Jean-Auguste-Dominique Ingres, considerato uno dei maggiori esponenti della pittura francese della prima metà dell’Ottocento, concesso in prestito temporaneo dalle Gallerie degli Uffizi per l’iniziativa e proprio in questo contesto posto in dialogo con le sculture di Bartolini.
Lorenzo Bartolini ed Ingres si conobbero a Parigi, in gioventù, intrecciando un’amicizia che li avrebbe legati negli anni a venire. Un legame che ha lasciato una testimonianza concreta nella realizzazione del ritratto della contessa Marina Dmitrievna Gur’eva, moglie del Ministro delle Finanze dello zar Alessandro I. L’opera in marmo autografa di Bartolini è custodita all’Hermitage di San Pietroburgo, ma al Museo di Palazzo Pretorio è esposto il suo gesso preparatorio, deposito esterno degli Uffizi, che proprio recentemente è stato restaurato. ‘Bartolini fece e dedicò all’amico Ingres’, si legge sulla roccia dove è seduta la contessa.
Ed ecco anche svelato il motivo del titolo dell’esposizione: Bartolini introdusse infatti Ingres ai due coniugi russi e così il pittore realizzò il ritratto del conte Gur’ev, anch’esso oggi all’Hermitage.
L’Autoritratto di Ingres degli Uffizi è visibile al terzo piano del museo, dove si conserva la raccolta di opere di Lorenzo Bartolini formata nel tempo grazie anche al contributo, in termini di depositi a lungo termine di opere, dei musei statali fiorentini. Le creazioni dello scultore pratese colloquiano dunque con i dipinti dell’Ottocento: in mostra vi è infatti anche il Ritratto di Lorenzo Bartolini che Franz Adolf von Stürler realizzò nel 1845, copiandolo da quello che lo stesso Ingres aveva dipinto per l’amico nel 1820.
“Con gli Uffizi Diffusi a Prato si rinnova un sodalizio importante tra le Gallerie degli Uffizi e Palazzo Pretorio - sottolinea il sindaco Matteo Biffoni - un rapporto che è destinato a crescere grazie a un lavoro sinergico fondamentale per il nostro territorio e per la cultura della città”.
“Già alla fine degli anni Venti del Novecento, e quindi ormai un secolo fa, l’allora Soprintendenza alle Gallerie aveva inviato opere in deposito esterno al Museo Civico di Prato: una serie di gessi di Lorenzo Bartolini - commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt – il deposito pratese è solo uno dei tanti casi in cui le Gallerie degli Uffizi hanno contribuito in maniera determinante, nel corso del tempo, alla costituzione di altri musei sul territorio toscano”.
La visita all’esposizione Bartolini e l’amico Ingres sarà accompagnata dall’'Ouverture del Viaggio a Reims di Rossini, eseguita dalla Camerata strumentale Città di Prato, diretta da Jonathan Webb. La sonorizzazione della mostra è stata fatta in collaborazione con il Palazzo della Musica.
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