Pier Domenico Magri. Spazio, tempo, memoria
Dal 05 Ottobre 2014 al 16 Ottobre 2014
Piacenza
Luogo: Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi
Indirizzo: via San Siro 13
Orari: feriali 16-18.30; domenica 10-12 / 16-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0523 320742
E-Mail info: info@riccioddi.it
Sito ufficiale: http://www.riccioddi.it
Nella prestigiosa sede degli “Amici dell’Arte”, situata all’interno della struttura architettonica della Galleria Civica “Ricci Oddi” si inaugura oggi, alle ore 17, la mostra personale di Pier Domenico Magri dal titolo “Spazio, tempo, memoria”. Nato a Trescore Cremasco (CR), ma residente a Milano, Pier Domenico Magri può, a ragione, essere considerato piacentino d’adozione in quanto, da oltre trent’anni, lavora in un ampio e luminoso studio situato sulle verdi colline della Val Nure, a due passi da Bettola.
Straordinaria pittura, quella di Magri, dove colore e segno costituiscono gli elementi fondamentali di tutta la sua espressione. I suoi quadri sono il risultato evidente di una lunga e costante ricerca dentro la realtà per una sua personale interpretazione e per una sintesi originale capace di unire insieme esteriorità e interiorità, mondo visibile e mondo fantastico. Ed è proprio da questa sintesi che nasce il “Neospazialismo” e cioè una rivisitazione, in chiave nuova e attuale, di quei concetti che, negli anni 50, furono alla base dello storico movimento creato da Lucio Fontana.
Magri propone infatti un’espressione autentica e originale carica di forza ed energia che, pur trovando le sue radici nelle più note e conosciute Avanguardie Storiche, ci appare tuttavia libera e indipendente, unica e sorprendente nel linguaggio che ne è scaturito e nelle soluzioni tecniche che ha saputo adottare. Un linguaggio, come si diceva all’inizio, dove il colore, inteso proprio come materia cromatica, è l’elemento principale di ogni sua invenzione, talmente importante che spesso l’autore lo scava e lo incide, lo plasma e lo modella come lo scultore fa con la terra o il gesso, così da ottenere opere quasi tridimensionali. Il colore, insomma, per l’artista lombardo, non è solo effetto estetico, ornamentale e/o visivamente piacevole, non rappresenta solo l’abito o la pelle superficiale del quadro, ma il cuore, la sostanza, l’essenza stessa dell’opera d’arte. Ecco perché Pier Domenico Magri ama usare il colore in grande quantità, a strati corposi e materici.
Nascono in questo modo i suoi mondi siderali, le visioni cosmiche, le deflagrazioni, le galassie, i soli, le lune e tutto ciò che fa parte della sua creatività e della sua invenzione. Dopo la progettazione di queste visioni e dopo aver steso la materia densa del colore, Pier Domenico Magri interviene con incisioni, graffi e segni, con reticoli e tramature, inventa forme, crea spazi (di pausa e riflessione), traccia percorsi. Ed è in questa fase che prendono vita i suoi scudi. Lo scudo rappresenta, per il nostro artista, un logo, un marchio, un emblema costante e ricorrente, una presenza indispensabile che si riveste di significati e simbologia.
Si capisce allora quanto la pittura di Magri, pur nella sua evidente descrizione spaziale, sia in realtà metafora della vita, dei nostri giorni inquieti, dei trasalimenti esistenziali che sempre più fanno parte del nostro vivere quotidiano. Lo scudo diventa allora segno di protezione, luogo straordinario in cui trovare rifugio contro pericoli e avversità. Pittura spazialista dunque, quella di Magri, ma con chiari ed evidenti significati umani ed esistenziali.
Nel corso della mostra è stato programmato un incontro con l’artista che si terrà DOMENICA, 12 OTTOBRE 2014, ALLE ORE 11. All’incontro interverranno: avv. Franca Franchi (presidente Amici dell’Arte), Prof.ssa Tiziana Albasi (Assessore Cultura Comune di Piacenza), Prof. Luigi Galli (critico d’arte), Prof. Luciano Carini (Art Director), Dott. Fabio Bianchi (consigliere Amici dell’Arte e critico d’arte), dott.ssa Silvana Branciforti (esperta estetica dell’arte).
Straordinaria pittura, quella di Magri, dove colore e segno costituiscono gli elementi fondamentali di tutta la sua espressione. I suoi quadri sono il risultato evidente di una lunga e costante ricerca dentro la realtà per una sua personale interpretazione e per una sintesi originale capace di unire insieme esteriorità e interiorità, mondo visibile e mondo fantastico. Ed è proprio da questa sintesi che nasce il “Neospazialismo” e cioè una rivisitazione, in chiave nuova e attuale, di quei concetti che, negli anni 50, furono alla base dello storico movimento creato da Lucio Fontana.
Magri propone infatti un’espressione autentica e originale carica di forza ed energia che, pur trovando le sue radici nelle più note e conosciute Avanguardie Storiche, ci appare tuttavia libera e indipendente, unica e sorprendente nel linguaggio che ne è scaturito e nelle soluzioni tecniche che ha saputo adottare. Un linguaggio, come si diceva all’inizio, dove il colore, inteso proprio come materia cromatica, è l’elemento principale di ogni sua invenzione, talmente importante che spesso l’autore lo scava e lo incide, lo plasma e lo modella come lo scultore fa con la terra o il gesso, così da ottenere opere quasi tridimensionali. Il colore, insomma, per l’artista lombardo, non è solo effetto estetico, ornamentale e/o visivamente piacevole, non rappresenta solo l’abito o la pelle superficiale del quadro, ma il cuore, la sostanza, l’essenza stessa dell’opera d’arte. Ecco perché Pier Domenico Magri ama usare il colore in grande quantità, a strati corposi e materici.
Nascono in questo modo i suoi mondi siderali, le visioni cosmiche, le deflagrazioni, le galassie, i soli, le lune e tutto ciò che fa parte della sua creatività e della sua invenzione. Dopo la progettazione di queste visioni e dopo aver steso la materia densa del colore, Pier Domenico Magri interviene con incisioni, graffi e segni, con reticoli e tramature, inventa forme, crea spazi (di pausa e riflessione), traccia percorsi. Ed è in questa fase che prendono vita i suoi scudi. Lo scudo rappresenta, per il nostro artista, un logo, un marchio, un emblema costante e ricorrente, una presenza indispensabile che si riveste di significati e simbologia.
Si capisce allora quanto la pittura di Magri, pur nella sua evidente descrizione spaziale, sia in realtà metafora della vita, dei nostri giorni inquieti, dei trasalimenti esistenziali che sempre più fanno parte del nostro vivere quotidiano. Lo scudo diventa allora segno di protezione, luogo straordinario in cui trovare rifugio contro pericoli e avversità. Pittura spazialista dunque, quella di Magri, ma con chiari ed evidenti significati umani ed esistenziali.
Nel corso della mostra è stato programmato un incontro con l’artista che si terrà DOMENICA, 12 OTTOBRE 2014, ALLE ORE 11. All’incontro interverranno: avv. Franca Franchi (presidente Amici dell’Arte), Prof.ssa Tiziana Albasi (Assessore Cultura Comune di Piacenza), Prof. Luigi Galli (critico d’arte), Prof. Luciano Carini (Art Director), Dott. Fabio Bianchi (consigliere Amici dell’Arte e critico d’arte), dott.ssa Silvana Branciforti (esperta estetica dell’arte).
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