Il senso dell’oltre. Renato Bertini, Bruno Bruni, Oscar Piattella, Giuliano Vangi
Dal 06 Dicembre 2024 al 16 Febbraio 2025
Pesaro | Pesaro e Urbino
Luogo: Palazzo Mosca – Musei Civici
Indirizzo: Piazza Mosca 29
Orari: da martedì a domenica e festivi 10 - 13 / 15.30 - 18.30
Curatori: Cecilia Casadei e Bruno Ceci
Costo del biglietto: ingresso con card Pesaro Capitale, gratuito fino a 18 anni, studenti del Conservatorio Rossini e possessori della Carta Famiglia del Comune di Pesaro
Telefono per informazioni: +39 0721 387541
Sito ufficiale: http://www.pesaromusei.it
E’ stata inaugurata il 6 dicembre a Pesaro, ai Musei Civici di Palazzo Mosca, la mostra ‘Il senso dell’oltre’ con opere di Renato Bertini, Bruno Bruni, Oscar Piattella, Giuliano Vangi. A cura di Cecilia Casadei e Bruno Ceci, l’esposizione è promossa dal Comune di Pesaro e Fondazione Pescheria - Centro Arti Visive; con il patrocinio di: Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, Archivio Oscar Piattella ETS; in collaborazione con Pesaro Musei; organizzazione di Civita Mostre e Musei.
‘Il senso dell’oltre’ rappresenta la prima mostra della serie: ‘Ereditare il futuro: dai grandi maestri all’arte digitale’ un ciclo di tre mostre del ricchissimo palinsesto di Pesaro 2024 che intende indagare lo stretto rapporto che da sempre lega la ricerca artistica a quella tecnologica. Dai primi strumenti del Paleolitico fino al digitale, l'arte ha saputo adattarsi sfruttando le nuove possibilità offerte dalla tecnologia che ne ha influenzato i modi di produzione, i materiali, le forme. La continua evoluzione tecnologica apre nuovi orizzonti alla creazione e fruizione delle opere, con implicazioni che sfidano le nozioni tradizionali di autore, autenticità e valore nell'arte. Se il rapporto arte/nuove tecnologie si sviluppa lungo tutta la storia dell'umanità, è nell'arte contemporanea che le nuove tecnologie hanno avuto un impatto radicale, con l'avvento dei computer, della grafica digitale e della realtà virtuale. L'arte si è spinta in territori completamente nuovi con l’utilizzo dell'intelligenza artificiale, la realtà aumentata, le installazioni interattive che esplorano nuove modalità per esprimere idee, emozioni e concetti. Molti artisti oggi lavorano con software avanzati creando opere generative determinate da algoritmi e da forme instabili. Gli NFT (Non-Fungible Token) ha rivoluzionato il mercato permettendo l’acquisto attraverso le blockchain, mentre l'IA ha portato alla creazione di opere generate automaticamente attraverso l’uso di reti neurali per realizzare pitture e sculture.
Le tre mostre di ‘Ereditare il futuro: dai grandi maestri all’arte digitale’ nascono per seguire le tappe fondamentali di questo percorso. Si parte con ‘Il senso dell’oltre’ ai Musei Civici della città di Pesaro dove le opere di Renato Bertini, Bruno Bruni, Oscar Piattella, Giuliano Vangi sono allestite creando un suggestivo dialogo con gli antichi maestri. I quattro protagonisti anticipano la questione del rapporto arte e nuove tecnologie, con lavori che imbrigliano la luce, arrestano il gesto, si destreggiano con la materia, afferrano il colore. Lo spazio delle loro opere non è più confinato, ma si estende e moltiplica esortando il fruitore a diventare “interattivo” e ne mutano il ruolo: da mero spettatore ad attivatore di gesti, sguardi e riflessioni inquiete.
Una mostra unica, dovuta e voluta - ha commentato Andrea Biancani Sindaco di Pesaro-. Era doveroso finire l’anno di Pesaro 2024, valorizzando quattro straordinari artisti e amici legati a Pesaro. Se siamo Capitale italiana della cultura è anche grazie alle loro opere, riconosciute a livello nazione e internazionale. È un onore poter arricchire la programmazione e l’offerta culturale e turistica della città con questa grande mostra, che ha sede in uno dei luoghi artistici più importanti della città, i Musei Civici”.
L’esposizione offre una riflessione intima sull’ansia creativa di quattro artisti che per tutta la vita sono stati legati da amicizia ma anche evidenziare un momento storico per una lettura trasversale di un percorso che indaga linguaggi e poetiche di autori che hanno segnato il Novecento. Pur partendo da lavori di metà del secolo scorso per arrivare ai giorni nostri, il percorso non vuole essere di carattere antologico quanto testimoniare un processo che esce da connotazioni locali per abbracciare il senso dell’arte e restituire una visione del mondo originale e universale.
‘Il senso dell’oltre’ rappresenta la prima mostra della serie: ‘Ereditare il futuro: dai grandi maestri all’arte digitale’ un ciclo di tre mostre del ricchissimo palinsesto di Pesaro 2024 che intende indagare lo stretto rapporto che da sempre lega la ricerca artistica a quella tecnologica. Dai primi strumenti del Paleolitico fino al digitale, l'arte ha saputo adattarsi sfruttando le nuove possibilità offerte dalla tecnologia che ne ha influenzato i modi di produzione, i materiali, le forme. La continua evoluzione tecnologica apre nuovi orizzonti alla creazione e fruizione delle opere, con implicazioni che sfidano le nozioni tradizionali di autore, autenticità e valore nell'arte. Se il rapporto arte/nuove tecnologie si sviluppa lungo tutta la storia dell'umanità, è nell'arte contemporanea che le nuove tecnologie hanno avuto un impatto radicale, con l'avvento dei computer, della grafica digitale e della realtà virtuale. L'arte si è spinta in territori completamente nuovi con l’utilizzo dell'intelligenza artificiale, la realtà aumentata, le installazioni interattive che esplorano nuove modalità per esprimere idee, emozioni e concetti. Molti artisti oggi lavorano con software avanzati creando opere generative determinate da algoritmi e da forme instabili. Gli NFT (Non-Fungible Token) ha rivoluzionato il mercato permettendo l’acquisto attraverso le blockchain, mentre l'IA ha portato alla creazione di opere generate automaticamente attraverso l’uso di reti neurali per realizzare pitture e sculture.
Le tre mostre di ‘Ereditare il futuro: dai grandi maestri all’arte digitale’ nascono per seguire le tappe fondamentali di questo percorso. Si parte con ‘Il senso dell’oltre’ ai Musei Civici della città di Pesaro dove le opere di Renato Bertini, Bruno Bruni, Oscar Piattella, Giuliano Vangi sono allestite creando un suggestivo dialogo con gli antichi maestri. I quattro protagonisti anticipano la questione del rapporto arte e nuove tecnologie, con lavori che imbrigliano la luce, arrestano il gesto, si destreggiano con la materia, afferrano il colore. Lo spazio delle loro opere non è più confinato, ma si estende e moltiplica esortando il fruitore a diventare “interattivo” e ne mutano il ruolo: da mero spettatore ad attivatore di gesti, sguardi e riflessioni inquiete.
Una mostra unica, dovuta e voluta - ha commentato Andrea Biancani Sindaco di Pesaro-. Era doveroso finire l’anno di Pesaro 2024, valorizzando quattro straordinari artisti e amici legati a Pesaro. Se siamo Capitale italiana della cultura è anche grazie alle loro opere, riconosciute a livello nazione e internazionale. È un onore poter arricchire la programmazione e l’offerta culturale e turistica della città con questa grande mostra, che ha sede in uno dei luoghi artistici più importanti della città, i Musei Civici”.
L’esposizione offre una riflessione intima sull’ansia creativa di quattro artisti che per tutta la vita sono stati legati da amicizia ma anche evidenziare un momento storico per una lettura trasversale di un percorso che indaga linguaggi e poetiche di autori che hanno segnato il Novecento. Pur partendo da lavori di metà del secolo scorso per arrivare ai giorni nostri, il percorso non vuole essere di carattere antologico quanto testimoniare un processo che esce da connotazioni locali per abbracciare il senso dell’arte e restituire una visione del mondo originale e universale.
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