Work in Progress. Opere dalla Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Collicola e dalla Fondazione Marignoli di Montecorona
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Giovanni Andrea Donducci detto il Mastelletta, Gesù e la Madonna appaiono a san Francesco alla Porziuncola o Il Perdono d’Assisi, 1611-1612 (datazione della commessa per la cappella Monti). Olio su rame, 63 × 44 cm.
Dal 26 Giugno 2021 al 26 Settembre 2021
Spoleto | Perugia
Luogo: Palazzo Collicola
Indirizzo: Piazza Collicola 1
Curatori: Michele Drascek, Duccio K. Marignoli, Marco Tonelli
Enti promotori:
- Città di Spoleto
E-Mail info: info@marignolifoundation.org
Sito ufficiale: http://www.palazzocollicola.it
Due collezioni d’arte di Spoleto, quella della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Collicola e quella della Fondazione Marignoli di Montecorona, hanno voluto mettere a confronto, creando una linea storica senza soluzione di continuità, dal XVI secolo all’epoca contemporanea, una serie particolare di opere: bozzetti, modelli, schizzi preparatori, studi.
Seppure esposte su due differenti piani del Museo di Palazzo Collicola (Salone d’Onore del Piano Nobile e Galleria d’Arte Moderna), le due collezioni offrono la possibilità di indagare in modo organico e di riflettere sul senso del work in progress e quindi sull’idea stessa di opera d’arte, di non finito, sul rapporto tra dimensioni immaginate e reali di un’opera, dipinto o scultore che sia. In sintesi, un’occasione che permette di chiarire, attraverso un tema comune a più epoche, la natura fluida, dinamica e sempre in divenire (di qui il titolo Work in progress) del processo artistico e della creazione di un’opera d’arte.
L’occasione espositiva ha permesso inoltre di articolare il concetto di work in progress in un catalogo arricchito di approfondite schede delle opere in mostra e di alcuni autorevoli contributi critici che, oltre a quelli dei curatori incentrati sulle rispettive collezioni, fanno il punto metodologico e storico artistico su una situazione più generale, come nel caso di Sir Timothy Clifford, membro del Comitato scientifico della Fondazione Marignoli di Montecorona e dello storico dell’arte Thierry Dufrêne, membro del Comitato scientifico di Palazzo Collicola.
Sono esposte in tutto 70 opere tra disegni, dipinti, sculture, maquette in legno, modelletti, alcune delle quali recuperate eccezionalmente dai depositi di Palazzo Collicola o esposte per la prima volta in pubblico dalla collezione conservata a Palazzo Marignoli.
Un modo per valorizzare collezioni della città che presentano opere e artisti conosciuti in tutto il mondo, come Federico Barocci, Anton Raphael Mengs, Jean-Léon Gérôme, Bernard Boutet de Monvel o Alexander Calder, Henry Moore, Domenico Gnoli, Sol LeWitt.
Seppure esposte su due differenti piani del Museo di Palazzo Collicola (Salone d’Onore del Piano Nobile e Galleria d’Arte Moderna), le due collezioni offrono la possibilità di indagare in modo organico e di riflettere sul senso del work in progress e quindi sull’idea stessa di opera d’arte, di non finito, sul rapporto tra dimensioni immaginate e reali di un’opera, dipinto o scultore che sia. In sintesi, un’occasione che permette di chiarire, attraverso un tema comune a più epoche, la natura fluida, dinamica e sempre in divenire (di qui il titolo Work in progress) del processo artistico e della creazione di un’opera d’arte.
L’occasione espositiva ha permesso inoltre di articolare il concetto di work in progress in un catalogo arricchito di approfondite schede delle opere in mostra e di alcuni autorevoli contributi critici che, oltre a quelli dei curatori incentrati sulle rispettive collezioni, fanno il punto metodologico e storico artistico su una situazione più generale, come nel caso di Sir Timothy Clifford, membro del Comitato scientifico della Fondazione Marignoli di Montecorona e dello storico dell’arte Thierry Dufrêne, membro del Comitato scientifico di Palazzo Collicola.
Sono esposte in tutto 70 opere tra disegni, dipinti, sculture, maquette in legno, modelletti, alcune delle quali recuperate eccezionalmente dai depositi di Palazzo Collicola o esposte per la prima volta in pubblico dalla collezione conservata a Palazzo Marignoli.
Un modo per valorizzare collezioni della città che presentano opere e artisti conosciuti in tutto il mondo, come Federico Barocci, Anton Raphael Mengs, Jean-Léon Gérôme, Bernard Boutet de Monvel o Alexander Calder, Henry Moore, Domenico Gnoli, Sol LeWitt.
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