Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo
Dal 18 Settembre 2021 al 18 Settembre 2021
Città di Castello | Perugia
Luogo: Pinacoteca Comunale
Indirizzo: via della Cannoniera 22/a
Curatori: Marica Mercalli, Laura Teza
Enti promotori:
- Comune di Città di Castello
Telefono per informazioni: +39 075 85291
E-Mail info: comune.cittadicastello@postacert.umbria.it
Raffaello da giovane a Città di Castello: la mostra del Cinquecentenario spostata a settembre 2021.
Analogamente ai maggiori eventi culturali nazionali ed internazionali, anche la mostra “Raffaello giovane e il suo sguardo”, inizialmente prevista a fine marzo 2021 nella Pinacoteca Comunale di Palazzo Vitelli alla Cannoniera, è stata spostata a settembre con una data di inaugurazione prevista per sabato 18.
La decisione, anticipata dal sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta, viene spiegata oggi, sabato 16 gennaio 2020, dall’assessore alla Cultura Vincenzo Tofanelli negli aspetti più specifici, “è dipendente dall’andamento dell’Emergenza sanitaria Covid 19, che rende incompatibile spesso ma soprattutto penalizzante per un’iniziativa di grande prestigio e profilo la convivenza con regole anti-contagio in vigore. Insieme ai maggiori enti pubblici e culturali, abbiamo convenuto sull’opportunità di una nuova tempistica definita con i referenti scientifici dell’iniziativa e inserito nel calendario più globale di un Cinquecentenario, funestato dalla pandemia. Speriamo fortemente che a settembre il Covid possa essere, almeno nelle sue peculiarità sanitarie, in fase di superamento e che la mostra di Raffaello possa intercettare la platea di pubblico che merita per la qualità delle opere che porterà a Città di Castello e il concept che la sostiene, un racconto di formazione, il passaggio da Raffaello allievo di talento, a magister“. Anche le curatrici scientifiche Marica Mercalli, ora Direttore generale per la Sicurezza del Patrimonio culturale MIBAC, e Laura Teza, professore associato di Storia dell’arte moderna, ribadiscono che “il perdurante stato di emergenza della situazione generale e le condizioni di incertezza non permettono il regolare svolgimento di un evento che ha tanti risvolti organizzativi di carattere sia nazionale che internazionale. La ricchezza dei prestiti ottenuti che comprendono dipinti di Raffaello provenienti da Napoli e da Brescia e suoi disegni da Oxford e da Londra – di Perugino e di Pinturicchio hanno consigliato di aprire la mostra in un periodo dell’anno in cui si prevede una situazione più controllata e gestibile della pandemia dovuta sia alla più favorevole congiuntura estiva che alla futura copertura vaccinale. Sarà così possibile una più libera circolazione generale e una ripresa più certa del flusso turistico in grado di apprezzare e valorizzare non solo i contenuti scientifici e culturali presenti in mostra ma sfruttare meglio le potenzialità del territorio. Il periodo di svolgimento previsto dalla mostra (18 settembre 2020- 9 gennaio 2021) può consentire al pubblico di visitare il territorio tifernate in un periodo ricco di eventi, sfruttando al meglio le festività autunnali e natalizie”.
Settembre 2021: dopo Urbino e le scuderie del Quirinale, Città di Castello ufficializza la data della mostra Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo, unica in Umbria ad essere finanziata dal Comitato nazionale per il Cinquecentenario, a cura di Marica Mercalli, Direttore generale per la Sicurezza del Patrimonio Culturale del MiBACT, e Laura Teza, professore associato di Storia dell’Arte Moderna dell’Università degli Studi di Perugia.
La mostra ricostruisce il periodo tifernate di Raffaello, quando tra 1500 e 1504, ad appena venti anni, ricevette a Città di Castello importanti commissioni che gli aprirono le porte delle corti rinascimentali e della curia romana. Qui dipinse giovanissimo lo Sposalizio della Vergine e la Crocifissione Mond.
A Città di Castello, Raffaello divenne Raffaello, distaccandosi sempre più dal modello del Perugino. Saranno sei le opere di Raffaello esposte nella mostra tifernate. Oltre allo Stendardo conservato nella Pinacoteca comunale, nella mostra di Città di Castello sarà possibile vedere la primissima opera di Raffaello giovane, La Pala di San Nicola da Tolentino, presente fino al terremoto del 1789 nella chiesa tifernate di Sant’Agostino: l’Eterno e la Vergine del Museo Nazionale di Capodimonte e l’Angelo della Pinacoteca di Brescia, il disegno dell’Ashmolean Museum di Oxford con uno studio delle teste delle fanciulle presenti nel corteo dello Sposalizio e il disegno relativo all’Eterno per il gonfalone della SS. Trinità. Il Maestro ha lasciato alla città cinque capolavori.
“Nell’anno 1500, forse anche prima, compare a Città di Castello il giovanissimo Raffaello che realizza la Pala Baronci, la Crocifissione Gavari, lo Sposalizio della Vergine e lo Stendardo della Trinità, unico lavoro ancora presente in città e conservato nella Pinacoteca Comunale, a Palazzo Vitelli alla Cannoniera. I quattro o cinque anni di attività artistica di Raffaello per Città di Castello sono stati celebrati e indagati a lungo, ma in realtà ne rappresentano gli aspetti più affascinanti e vale la pena di ripensarli ancora per capire fino in fondo quale possa essere stata la sua vera formazione, le sue invenzioni e i rapporti con gli artisti della sua generazione”. E’ quanto dichiarato da Mattia Giancarli, Anna Maria Massari Ambrosini e Alessandro Delpriori presentando il volume “Prima e dopo Raffaello, Città di Castello e il Rinascimento” realizzato dalla Editrice Quattroemme, Artegraf e Cartoedit, nel corso di un convegno tenuto alla Biblioteca Comunale “G. Carducci”.
Analogamente ai maggiori eventi culturali nazionali ed internazionali, anche la mostra “Raffaello giovane e il suo sguardo”, inizialmente prevista a fine marzo 2021 nella Pinacoteca Comunale di Palazzo Vitelli alla Cannoniera, è stata spostata a settembre con una data di inaugurazione prevista per sabato 18.
La decisione, anticipata dal sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta, viene spiegata oggi, sabato 16 gennaio 2020, dall’assessore alla Cultura Vincenzo Tofanelli negli aspetti più specifici, “è dipendente dall’andamento dell’Emergenza sanitaria Covid 19, che rende incompatibile spesso ma soprattutto penalizzante per un’iniziativa di grande prestigio e profilo la convivenza con regole anti-contagio in vigore. Insieme ai maggiori enti pubblici e culturali, abbiamo convenuto sull’opportunità di una nuova tempistica definita con i referenti scientifici dell’iniziativa e inserito nel calendario più globale di un Cinquecentenario, funestato dalla pandemia. Speriamo fortemente che a settembre il Covid possa essere, almeno nelle sue peculiarità sanitarie, in fase di superamento e che la mostra di Raffaello possa intercettare la platea di pubblico che merita per la qualità delle opere che porterà a Città di Castello e il concept che la sostiene, un racconto di formazione, il passaggio da Raffaello allievo di talento, a magister“. Anche le curatrici scientifiche Marica Mercalli, ora Direttore generale per la Sicurezza del Patrimonio culturale MIBAC, e Laura Teza, professore associato di Storia dell’arte moderna, ribadiscono che “il perdurante stato di emergenza della situazione generale e le condizioni di incertezza non permettono il regolare svolgimento di un evento che ha tanti risvolti organizzativi di carattere sia nazionale che internazionale. La ricchezza dei prestiti ottenuti che comprendono dipinti di Raffaello provenienti da Napoli e da Brescia e suoi disegni da Oxford e da Londra – di Perugino e di Pinturicchio hanno consigliato di aprire la mostra in un periodo dell’anno in cui si prevede una situazione più controllata e gestibile della pandemia dovuta sia alla più favorevole congiuntura estiva che alla futura copertura vaccinale. Sarà così possibile una più libera circolazione generale e una ripresa più certa del flusso turistico in grado di apprezzare e valorizzare non solo i contenuti scientifici e culturali presenti in mostra ma sfruttare meglio le potenzialità del territorio. Il periodo di svolgimento previsto dalla mostra (18 settembre 2020- 9 gennaio 2021) può consentire al pubblico di visitare il territorio tifernate in un periodo ricco di eventi, sfruttando al meglio le festività autunnali e natalizie”.
Settembre 2021: dopo Urbino e le scuderie del Quirinale, Città di Castello ufficializza la data della mostra Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo, unica in Umbria ad essere finanziata dal Comitato nazionale per il Cinquecentenario, a cura di Marica Mercalli, Direttore generale per la Sicurezza del Patrimonio Culturale del MiBACT, e Laura Teza, professore associato di Storia dell’Arte Moderna dell’Università degli Studi di Perugia.
La mostra ricostruisce il periodo tifernate di Raffaello, quando tra 1500 e 1504, ad appena venti anni, ricevette a Città di Castello importanti commissioni che gli aprirono le porte delle corti rinascimentali e della curia romana. Qui dipinse giovanissimo lo Sposalizio della Vergine e la Crocifissione Mond.
A Città di Castello, Raffaello divenne Raffaello, distaccandosi sempre più dal modello del Perugino. Saranno sei le opere di Raffaello esposte nella mostra tifernate. Oltre allo Stendardo conservato nella Pinacoteca comunale, nella mostra di Città di Castello sarà possibile vedere la primissima opera di Raffaello giovane, La Pala di San Nicola da Tolentino, presente fino al terremoto del 1789 nella chiesa tifernate di Sant’Agostino: l’Eterno e la Vergine del Museo Nazionale di Capodimonte e l’Angelo della Pinacoteca di Brescia, il disegno dell’Ashmolean Museum di Oxford con uno studio delle teste delle fanciulle presenti nel corteo dello Sposalizio e il disegno relativo all’Eterno per il gonfalone della SS. Trinità. Il Maestro ha lasciato alla città cinque capolavori.
“Nell’anno 1500, forse anche prima, compare a Città di Castello il giovanissimo Raffaello che realizza la Pala Baronci, la Crocifissione Gavari, lo Sposalizio della Vergine e lo Stendardo della Trinità, unico lavoro ancora presente in città e conservato nella Pinacoteca Comunale, a Palazzo Vitelli alla Cannoniera. I quattro o cinque anni di attività artistica di Raffaello per Città di Castello sono stati celebrati e indagati a lungo, ma in realtà ne rappresentano gli aspetti più affascinanti e vale la pena di ripensarli ancora per capire fino in fondo quale possa essere stata la sua vera formazione, le sue invenzioni e i rapporti con gli artisti della sua generazione”. E’ quanto dichiarato da Mattia Giancarli, Anna Maria Massari Ambrosini e Alessandro Delpriori presentando il volume “Prima e dopo Raffaello, Città di Castello e il Rinascimento” realizzato dalla Editrice Quattroemme, Artegraf e Cartoedit, nel corso di un convegno tenuto alla Biblioteca Comunale “G. Carducci”.
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