NERO Perugino Burri
![Alberto Burri, <em>Rosso Plastica</em>, 1962, plastica, acrilico, combustione su cellotex, cm. 53,5x79. Fondazione Palazzo Albizzini. Collezione Burri, Città di Castello Alberto Burri, <em>Rosso Plastica</em>, 1962, plastica, acrilico, combustione su cellotex, cm. 53,5x79. Fondazione Palazzo Albizzini. Collezione Burri, Città di Castello](http://www.arte.it/foto/600x450/49/139275-unnamed.jpg)
Dal 22 Giugno 2023 al 07 Gennaio 2024
Perugia
Luogo: Palazzo Baldeschi
Indirizzo: Corso Vannucci
Orari: Dal lunedì al venerdì 15.00-19.30. Sabato e domenica 10.30 - 19.30
Curatori: Vittoria Garibaldi e Bruno Corà
Prolungata: fino al 7 gennaio 2024
Costo del biglietto: Intero 7 euro, Ridotto 4 euro. L’acquisto del biglietto della mostra darà diritto all’ingresso agevolato ai Musei di Palazzo Albizzini Fondazione Burri e viceversa
Telefono per informazioni: +39 075 5734760
E-Mail info: comunicazione@fondazioneperugia.it
Sito ufficiale: http://www.fondazioneperugia.it
Fondazione Perugia partecipa alle celebrazioni dedicate a Perugino con una nuova e originale mostra: NERO Perugino Burri. Nata da un’idea della Fondazione stessa e realizzata in collaborazione con Fondazione Burri, l’esposizione è curata dalla storica dell’arte Vittoria Garibaldi e dal Presidente di Fondazione Burri Bruno Corà, che hanno accolto con entusiasmo la sfida di far dialogare le opere di Perugino con quelle di Alberto Burri, due artisti così lontani nel tempo, ma accomunati dal profondo legame verso la loro terra natia, l’Umbria.
Trait d’union del percorso, composto da circa venti opere, è l’uso del nero che ne hanno fatto i due maestri: un colore problematico, spesso evitato dagli artisti, come afferma Bruno Corà: “Il nero è pieno di possibili valenze simboliche. È un colore azzerante e difficile da usare, capace di isolare qualsiasi forma o immagine che gli sia avvicinata, così come la può rendere emblematica. È un colore che suscita molte domande e tocca il sentimento in profondità”. Usato sapientemente dai protagonisti di questa esposizione, rappresenta una grande innovazione per l’epoca del Perugino ed uno dei tratti più ricorrenti nell’opera di Burri.
L’idea della mostra è nata dall’opera del Perugino la Madonna con il Bambino e due cherubini, una pregiata tavola dal sapore intimo e familiare conservata proprio nella collezione permanente di Fondazione Perugia. Il capolavoro ritrae la Vergine con il bambino che si stagliano su uno sfondo completamente nero, permettendo agli incarnati e ai colori delle vesti di risaltare in un modo assolutamente innovativo per l’epoca. Sono questi gli anni più belli del percorso del maestro, quando, attivo a Firenze, conosce e assorbe la pittura fiamminga e la luce di Leonardo, ma è anche coinvolto dall’atmosfera di Venezia dove si reca più volte nel corso degli anni Novanta.
Da qui la volontà di indagare l’uso dello sfondo nero in alcune opere del Perugino, tutte di piccolo formato e datate a cavallo tra il XV e il XVI secolo, dove non c’è nessun paesaggio ideale o preso in prestito da una suggestione visiva, nessuna architettura prospettica, solo il profondo nero su cui si stagliano i protagonisti della scena, come mai si era visto prima. Questa ricerca ha permesso di ottenere importanti prestiti, come lo splendido Ritratto di Francesco delle Opere, probabilmente dipinto a Venezia, e il Ritratto di giovinetto, provenienti dalla Galleria degli Uffizi, e ancora la Madonna con Bambino tra San Giovanni e Santa Caterina del Museo del Louvre.
In dialogo con le tavole di Perugino ci sono una decina di opere di Alberto Burri, in cui si può ritrovare il medesimo interesse per il nero inteso sempre non come mancanza di colore, ma come buio che permette alla luce di emergere. Burri è stato un grande ammiratore e conoscitore dell’arte italiana del Rinascimento, come racconta la curatrice Vittoria Garibaldi: “Ho avuto l’onore di conoscere, ma soprattutto di frequentare Alberto Burri negli anni Ottanta. Era solito ripercorrere le vie del Rinascimento dell’Italia centrale insieme ai suoi più cari amici come Nemo Sarteanesi. È questo un dialogo dalle radici lontane e che trova conferma nelle linee, nelle forme e nelle sensibilità cromatiche che uniscono i due grandi artisti”. In particolare l’Umbria, terra amata, animata da Piero della Francesca, da Raffaello e ovviamente da Perugino, ha lasciato radici indissolubili in Burri che si rivelano e trovano conferma nelle forme, nei colori e nelle composizioni delle sue opere, da Catrame del 1949 e Nero Cellotex del 1968. Qui la materia emerge prepotente dalla tela e l’attenzione è posta tutta sull’equilibrio tra forma e colore, con una predilezione per il nero e lo scuro, tratto diventato emblematico dell’artista tanto da essere soprannominato “il maestro dei neri”. Le opere di Burri così possono essere considerate una ideale dialettica proposizione con le tavole del Perugino: se nel Quattrocento il fondo nero serviva a far risaltare il soggetto principale dell’opera, in Burri il nero è protagonista e diventa materia viva che si espande ed emerge.
“L’intuizione di mettere a confronto i due maestri – conclude la Presidente di Fondazione Perugia Cristina Colaiacovo - si è sviluppata a partire dal desiderio di valorizzare, in occasione del Cinquecentenario, il gioiello più prezioso della collezione d’arte di proprietà della Fondazione: la tavoletta del Perugino Madonna con il Bambino e due cherubini. Da qui ha avuto origine il percorso, che inizialmente doveva essere dedicato al solo Pietro Vannucci e che, successivamente, ci ha condotto, grazie alla competenza dei curatori, a una mostra originale che rappresenta una vera novità nel panorama espositivo. Siamo molto grati alla Fondazione Burri per questa proficua collaborazione tra istituzioni culturali del territorio che continueremo a coltivare a beneficio dell’attrattività della nostra regione”.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
![](/public/img/mostre_su.png)
-
Dal 27 giugno 2024 al 06 giugno 2025 Torino | Gallerie d’Italia – Torino
Antonio Biasiucci. Arca
-
Dal 28 giugno 2024 al 13 ottobre 2024 Venezia | Palazzo Cini
Eleonora Duse mito contemporaneo
-
Dal 26 giugno 2024 al 22 settembre 2024 Siena | Santa Maria della Scala
Nino Migliori. LUMEN. Fonte Gaia
-
Dal 25 giugno 2024 al 01 settembre 2024 Roma | Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
Luigi Bartolini incisore
-
Dal 25 giugno 2024 al 08 settembre 2024 Genova | Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce
Presenze dell’arte svizzera nella collezione del Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce
-
Dal 22 giugno 2024 al 20 ottobre 2024 Firenze | Museo Novecento e Museo degli Innocenti
Louise Bourgeois In Florence