Jacopo Scassellati. Il carro degli dei

Jacopo Scassellati. Il carro degli dei, Chiesa di San Francesco, Gualdo Tadino (PG)

 

Dal 08 Settembre 2013 al 24 Novembre 2013

Gualdo Tadino | Perugia

Luogo: Chiesa di San Francesco

Indirizzo: corso Italia

Curatori: Catia Monacelli

Enti promotori:

  • Polo Museale Città di Gualdo Tadino

Telefono per informazioni: +39 075 9142445

E-Mail info: info@roccaflea.com

Sito ufficiale: http://www.roccaflea.com


Il Polo Museale Città di Gualdo Tadino promuove la mostra evento dell’anno. Tra istinto e ragione, tra passione e serenità, tra amore e psiche: “Il carro degli dei” Quando l’arte diventa forma, luce, verità; quando svela un mistero o più semplicemente ci conduce in esso, quando tocca i sensi, quando è in grado di sopraffarti, quando ti abbraccia, ti respinge, ti coinvolge: Jacopo Scassellati, il nuovo talento dell’arte italiana, ne “Il carro degli dei” invita l’umanità a guardare il cielo. La mostra evento dell’anno, promossa dal Polo Museale Città di Gualdo Tadino a cura di Catia Monacelli, verrà inaugurata sabato 7 settembre alle ore 18.00 presso la Chiesa Monumentale di San Francesco. “Jacopo Scassellati a 23 anni è un pittore che per simbologia e poetica dei soggetti, maturità ed eccellenza tecnica fuori dal comune, è già al centro dell’attenzione della critica”, spiega Catia Monacelli, “il suo linguaggio e lo stile sono completamente nuovi e affondando lo sguardo nei fendenti di luce ci si ritrova coinvolti e rapiti: il mondo che ci prospetta Jacopo Scassellati cattura la mente e lo spirito anche dell’osservatore più disincantato”. Eroi ed eroine, dei e dee, vicende epiche, romanzesche e tragiche, popolano il cielo nero dell’artista: la bella e obbediente Ophélia e l’amore finito in dramma per Amleto, la grazia di Maria di Magdala, figura dal volto umano che insieme a Gesù rovescia gli ordini costituiti, Edipo, che si macchierà dell’orrendo delitto, uccidendo il padre e sposando poi sua madre Giocasta, la sterile Danae fecondata dalla pioggia d’oro di Zeus e, sopra tutte, la figura del cavaliere con il suo destriero. Un dittico compone l’opera che dà il titolo alla mostra: “Il carro degli dei” è la settima carta dei tarocchi. 
L’ispirazione di Jacopo Scassellati ha radici medioevali, quando l’arte alchemica prende avvio dalla lettura dei tarocchi e dai simbolismi che sono in grado di sciogliere. “Il carro degli dei” rappresenta per Jacopo Scassellati il viaggio che l’artista compie verso una maggiore consapevolezza di sé e del suo linguaggio comunicativo. I cavalli che trascinano con impeto il carro si muovono in direzioni opposte: l’uno verso destra e l’altro verso sinistra. Il movimento antitetico racchiude il senso di una scelta: tra istinto e ragione, tra passione e serenità, tra amore e psiche. Ne deriva una composizione profondamente epica: il “carro” è la rappresentazione della vittoria sugli eventi avversi della quotidianità, il superamento degli ostacoli che la vita ci impone. A guidarlo con le redini saldamente strette in mano una figura femminile: la madre, la donna, l’amante. Un’Afrodite sospesa tra cielo e terra. La figura maschile la sostiene, accompagna il suo abbandono, i gesti del cavaliere si fondono con il suo corpo in segno di protezione, ne stemperano il lirismo. Una rappresentazione di forza e profonda sensualità che emerge dalle rovine di corpi eterni. Dopo i saluti del primo cittadino Roberto Morroni e dell’Assessore alla Cultura della Provincia di Perugia Donatella Porzi, interverranno all’inaugurazione il ceramologo Luca Lispi, le giornaliste Roberta Serdoz ed Anna Mossuto e concluderà il regista Italo Moscati. Il Polo Museale Città di Gualdo Tadino conferma con questa mostra, che rimarrà visitabile fino al 24 novembre, la capacità di intuire, cogliere e gestire, i fenomeni dell’arte contemporanea, presentando al grande pubblico ogni anno un giovane talento. Il catalogo completa il progetto veicolando sia i contenuti della mostra, sia l’anima che il modus operandi di questo straordinario artista. Dopo Gualdo Tadino, “Il carro degli dei” sarà ospitato a Roma al Vittoriano degli italiani, per poi tornare in Umbria alla Rocca Paolina a Perugia e ripartire alla volta di prestigiose mete internazionali. 

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