Progetto Dante
Dal 18 Giugno 2021 al 31 Dicembre 2021
Pavia
Luogo: Musei Civici del Castello Visconteo
Indirizzo: Viale XI Febbraio 35
Enti promotori:
- Comune di Pavia - Assessorato alla Cultura
Telefono per informazioni: +39 0382.399343
E-Mail info: cultura@comune.pv.it
L’amministrazione comunale di Pavia intende rendere omaggio al Sommo Poeta con il “Progetto Dante” che prevede un ricco calendario di recital, conferenze, appuntamenti musicali che accompagneranno una mostra che celebrerà il 700° anniversario della morte dell’Alighieri.
Le iniziative prenderanno avvio con l’appuntamento del 18 giugno, quando nella splendida cornice del Castello Visconteo si terrà il recital “A riveder le stelle. Dante, il poeta che inventò l'Italia”, con Aldo Cazzullo e Piero Pelù.
Con “A riveder le stelle” Aldo Cazzullo ha ricostruito parola per parola il viaggio di Dante nell’Inferno e ne ha scelto - in questo che è anche un percorso tra le innumerevoli bellezze dell’Italia - gli incontri più noti, con frequenti incursioni nella storia e nell’attualità. Un racconto che avrà, come la Commedia, due guide: un narratore, Aldo Cazzullo, accompagnato da musiche e immagini a testimonianza di quanto sia importante e ancora attuale l’eredità dell’Alighieri, e un lettore che riporterà la lingua di Dante e la musicalità dei suoi versi, il fiorentino Piero Pelù.
Il ricco calendario di iniziative sarà accompagnato dalla mostra, progettata dalla Biblioteca Civica C. Bonetta in collaborazione coi Musei Civici di Pavia e con la partecipazione del Collegio Ghislieri. La mostra sarà allestita nella sala dell’antica Biblioteca di Corte del Castello Visconteo, e sarà aperta al pubblico dal 18 giugno al 31 dicembre 2021.
Le opere esposte provengono dalle collezioni dei Musei Civici, della Biblioteca Civica C. Bonetta e dalla Fondazione Collegio Ghislieri.
Il Busto di Dante, opera in gesso solitamente esposta nella Gipsoteca dei musei, introduce una selezione di pubblicazioni a stampa della Commedia dal Quattrocento al Settecento provenienti dalla Biblioteca Civica C. Bonetta, fino alla monumentale opera illustrata da Amos Nattini (1892-1985), già illustratore di D’Annunzio, che iniziò a progettare durante la Prima Guerra Mondiale le cosiddette “imagini”: cento litografie dedicate al capolavoro, realizzate nel corso di vent’anni di lavoro. L'esemplare esposto è di proprietà del Collegio Ghislieri.
Il successo della Commedia è testimoniato sin dall'inizio dalla diffusione di numerose copie manoscritte: si espongono alcune tra le più antiche copie della Divina Commedia, due fogli di pergamena di un manoscritto che doveva essere completo o quanto meno molto ampio, che risale alla seconda metà del XIV secolo, e che venne ritrovato nella copertina di un incunabolo del Timeo di Platone custodito nella Biblioteca del collegio Ghislieri. Il manoscritto, che riporta il II, III, X e XI canto del Paradiso, è arrivato nella biblioteca del Ghislieri, celato nel prezioso incunabolo, sull’ultimo scorcio del Settecento. La scelta di esporlo presso il Castello Visconteo non è casuale visto che è stato ipotizzato che il volume derivi da materiali traslati in Collegio dalla Biblioteca visconteo-sforzesca andata dispersa per mano dei Francesi di Luigi XII durante l'invasione del 1499.
Dalla Biblioteca Civica C. Bonetta provengono poi gli incunaboli con il commento di Cristoforo Landino stampati a Firenze nel 1481, e a Brescia nel 1487, appartenuti al marchese Luigi Malaspina di Sannazzaro (1754- 1835); le edizioni tascabili tra le quali la prima, l'aldina del 1502, curata da Pietro Bembo, che al verso dell' ultimo foglio presenta la celebre marca tipografica di Aldo Manuzio dell' ancora con delfino; l'edizione del 1569 stampata a Venezia da Domenico Farri e una delle sole tre edizioni della Commedia pubblicate nel Seicento, stampata a Padova nel 1629. Tra le opere maggiormente ricche di silografie il Compendio della Comedia di Dante, stampato a Venezia nel 1696, illustrato da 89 legni tratti dall'edizione della Commedia di Marcolini con commento del Vellutello, apparsa a Venezia nel 1544, che l'editore Albrizzi decise di riutilizzare.
Saranno esposti anche i tre canti dell'edizione - stampata dal tipografo veneziano Antonio Zatta tra il 1757 e il 1758 - dedicata alla Sagra Imperial Maestà di Elisabetta Petrowna, Imperatrice di tutte le Russie - a testimoniare che dalla seconda metà del XVIII secolo l'opera dantesca iniziò ad essere apprezzata anche in Russia. Nell'Inferno è presente un’antiporta incisa a piena pagina con l’ambasciata di Dante ai Veneziani; il frontespizio, stampato in rosso e in nero, è seguito da un ritratto dell’imperatrice e da un sonetto a lei dedicato; la prefazione è accompagnata da un ritratto di Dante mentre il capitolo sulla Vita del poeta è chiuso dallo scudo gentilizio degli Alighieri e dall’incisione che raffigura il suo sepolcro a Ravenna.
L’edizione della Commedia maggiormente conosciuta e studiata è la sopraccitata del 1481 trattandosi della prima stampa fiorentina del poema voluta da Lorenzo il Magnifico. Il progetto iconografico fu affidato a Sandro Botticelli, purtroppo la serie di incisioni concepite per l’edizione a stampa rimase incompiuta. La descrizione dell’edizione della Bonetta è stata inserita in un progetto realizzato dalla Fondazione Polonsky e il CERL (Consortium of European Research Libraries) che partecipano alle celebrazioni dantesche con una produzione digitale dell’edizione della Comedia, Firenze 1481 e un copy-census illustrato di tutti i suoi esemplari esistenti.
La mostra è accompagnata dalle affascinanti opere di video art del regista e videomaker Rino Stefano Tagliafierro: la prima consiste in una video installazione artistica che mette in scena le tre cantiche della Divina Commedia, attraverso la tecnica dell’animazione digitale. Qui, alcuni importanti dipinti classici, rielaborati in una veste completamente nuova, prendono vita in una rappresentazione evocativa di Inferno, Purgatorio e Paradiso. La seconda opera, concepita appositamente per questa mostra e che sarà installata a partire da settembre, consiste in un’esperienza emozionale, un viaggio suggestivo nelle atmosfere delle cantiche della Divina Commedia, attraverso un’elaborazione digitale delle incisioni del pittore Amos Nattini.
L'artista ha partecipato a numerose mostre di arte contemporanea a Milano, New York, Parigi, Sapporo, Mosca e Berlino. Ha ricevuto diversi riconoscimenti internazionali, realizzato video per molti brands e ha creato video musicali per importanti artisti italiani ed internazionali.
Infine un interessante ciclo di incontri, organizzato con la consulenza scientifica del Comitato di Pavia della prestigiosa Società Dante Alighieri, ci aiuterà ad approfondire la figura del Sommo Poeta e a scoprire le ragioni del suo successo, ancora immutato dopo 700 anni. Gli appuntamenti sono in programma per il 22 luglio, il 9 settembre e il 22 ottobre.
Le iniziative prenderanno avvio con l’appuntamento del 18 giugno, quando nella splendida cornice del Castello Visconteo si terrà il recital “A riveder le stelle. Dante, il poeta che inventò l'Italia”, con Aldo Cazzullo e Piero Pelù.
Con “A riveder le stelle” Aldo Cazzullo ha ricostruito parola per parola il viaggio di Dante nell’Inferno e ne ha scelto - in questo che è anche un percorso tra le innumerevoli bellezze dell’Italia - gli incontri più noti, con frequenti incursioni nella storia e nell’attualità. Un racconto che avrà, come la Commedia, due guide: un narratore, Aldo Cazzullo, accompagnato da musiche e immagini a testimonianza di quanto sia importante e ancora attuale l’eredità dell’Alighieri, e un lettore che riporterà la lingua di Dante e la musicalità dei suoi versi, il fiorentino Piero Pelù.
Il ricco calendario di iniziative sarà accompagnato dalla mostra, progettata dalla Biblioteca Civica C. Bonetta in collaborazione coi Musei Civici di Pavia e con la partecipazione del Collegio Ghislieri. La mostra sarà allestita nella sala dell’antica Biblioteca di Corte del Castello Visconteo, e sarà aperta al pubblico dal 18 giugno al 31 dicembre 2021.
Le opere esposte provengono dalle collezioni dei Musei Civici, della Biblioteca Civica C. Bonetta e dalla Fondazione Collegio Ghislieri.
Il Busto di Dante, opera in gesso solitamente esposta nella Gipsoteca dei musei, introduce una selezione di pubblicazioni a stampa della Commedia dal Quattrocento al Settecento provenienti dalla Biblioteca Civica C. Bonetta, fino alla monumentale opera illustrata da Amos Nattini (1892-1985), già illustratore di D’Annunzio, che iniziò a progettare durante la Prima Guerra Mondiale le cosiddette “imagini”: cento litografie dedicate al capolavoro, realizzate nel corso di vent’anni di lavoro. L'esemplare esposto è di proprietà del Collegio Ghislieri.
Il successo della Commedia è testimoniato sin dall'inizio dalla diffusione di numerose copie manoscritte: si espongono alcune tra le più antiche copie della Divina Commedia, due fogli di pergamena di un manoscritto che doveva essere completo o quanto meno molto ampio, che risale alla seconda metà del XIV secolo, e che venne ritrovato nella copertina di un incunabolo del Timeo di Platone custodito nella Biblioteca del collegio Ghislieri. Il manoscritto, che riporta il II, III, X e XI canto del Paradiso, è arrivato nella biblioteca del Ghislieri, celato nel prezioso incunabolo, sull’ultimo scorcio del Settecento. La scelta di esporlo presso il Castello Visconteo non è casuale visto che è stato ipotizzato che il volume derivi da materiali traslati in Collegio dalla Biblioteca visconteo-sforzesca andata dispersa per mano dei Francesi di Luigi XII durante l'invasione del 1499.
Dalla Biblioteca Civica C. Bonetta provengono poi gli incunaboli con il commento di Cristoforo Landino stampati a Firenze nel 1481, e a Brescia nel 1487, appartenuti al marchese Luigi Malaspina di Sannazzaro (1754- 1835); le edizioni tascabili tra le quali la prima, l'aldina del 1502, curata da Pietro Bembo, che al verso dell' ultimo foglio presenta la celebre marca tipografica di Aldo Manuzio dell' ancora con delfino; l'edizione del 1569 stampata a Venezia da Domenico Farri e una delle sole tre edizioni della Commedia pubblicate nel Seicento, stampata a Padova nel 1629. Tra le opere maggiormente ricche di silografie il Compendio della Comedia di Dante, stampato a Venezia nel 1696, illustrato da 89 legni tratti dall'edizione della Commedia di Marcolini con commento del Vellutello, apparsa a Venezia nel 1544, che l'editore Albrizzi decise di riutilizzare.
Saranno esposti anche i tre canti dell'edizione - stampata dal tipografo veneziano Antonio Zatta tra il 1757 e il 1758 - dedicata alla Sagra Imperial Maestà di Elisabetta Petrowna, Imperatrice di tutte le Russie - a testimoniare che dalla seconda metà del XVIII secolo l'opera dantesca iniziò ad essere apprezzata anche in Russia. Nell'Inferno è presente un’antiporta incisa a piena pagina con l’ambasciata di Dante ai Veneziani; il frontespizio, stampato in rosso e in nero, è seguito da un ritratto dell’imperatrice e da un sonetto a lei dedicato; la prefazione è accompagnata da un ritratto di Dante mentre il capitolo sulla Vita del poeta è chiuso dallo scudo gentilizio degli Alighieri e dall’incisione che raffigura il suo sepolcro a Ravenna.
L’edizione della Commedia maggiormente conosciuta e studiata è la sopraccitata del 1481 trattandosi della prima stampa fiorentina del poema voluta da Lorenzo il Magnifico. Il progetto iconografico fu affidato a Sandro Botticelli, purtroppo la serie di incisioni concepite per l’edizione a stampa rimase incompiuta. La descrizione dell’edizione della Bonetta è stata inserita in un progetto realizzato dalla Fondazione Polonsky e il CERL (Consortium of European Research Libraries) che partecipano alle celebrazioni dantesche con una produzione digitale dell’edizione della Comedia, Firenze 1481 e un copy-census illustrato di tutti i suoi esemplari esistenti.
La mostra è accompagnata dalle affascinanti opere di video art del regista e videomaker Rino Stefano Tagliafierro: la prima consiste in una video installazione artistica che mette in scena le tre cantiche della Divina Commedia, attraverso la tecnica dell’animazione digitale. Qui, alcuni importanti dipinti classici, rielaborati in una veste completamente nuova, prendono vita in una rappresentazione evocativa di Inferno, Purgatorio e Paradiso. La seconda opera, concepita appositamente per questa mostra e che sarà installata a partire da settembre, consiste in un’esperienza emozionale, un viaggio suggestivo nelle atmosfere delle cantiche della Divina Commedia, attraverso un’elaborazione digitale delle incisioni del pittore Amos Nattini.
L'artista ha partecipato a numerose mostre di arte contemporanea a Milano, New York, Parigi, Sapporo, Mosca e Berlino. Ha ricevuto diversi riconoscimenti internazionali, realizzato video per molti brands e ha creato video musicali per importanti artisti italiani ed internazionali.
Infine un interessante ciclo di incontri, organizzato con la consulenza scientifica del Comitato di Pavia della prestigiosa Società Dante Alighieri, ci aiuterà ad approfondire la figura del Sommo Poeta e a scoprire le ragioni del suo successo, ancora immutato dopo 700 anni. Gli appuntamenti sono in programma per il 22 luglio, il 9 settembre e il 22 ottobre.
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