Disegni, incisioni e vedute della Certosa di Pavia tra XVI e XIX secolo
Dal 16 Ottobre 2014 al 06 Gennaio 2015
Pavia
Luogo: Biblioteca Universitaria - Salone Teresiano
Indirizzo: Strada Nuova 65
Orari: da lunedì a venerdì 9-19; sabato 9-14
Curatori: Letizia Lodi
Enti promotori:
- Soprintendenza BSAE Milano
Telefono per informazioni: +39 02 72263266-259
E-Mail info: comunicazione.brera@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.brera.beniculturali.it
Nell’ottica di un progetto sostenuto dall’entusiasmo della direttrice della Biblioteca Universitaria pavese, Maria Paola Invernizzi, si è concepita la mostra Disegni, incisioni e vedute della Certosa di Pavia tra XVI e XIX secolo, che intende valorizzare sia il patrimonio del Museo della Certosa e del Gabinetto dei Disegni e Stampe della Pinacoteca di Brera, sia quello librario della Biblioteca Universitaria, che possiede ab antiquo un fondo di libri preziosi dedicati alla Certosa. Dalla proficua collaborazione tra la Soprintendenza BSAE di Milano e la Biblioteca Universitaria di Pavia, nel suggestivo spazio del settecentesco Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria pavese, sede con orari più accessibili per la città, rispetto al complesso certosino, si è dunque concretizzato il progetto espositivo, che comprende preziosi volumi, disegni, dipinti, incisioni dei secoli XVII e XIX e fotografie molto rare e inedite.
Fra i volumi esposti si segnalano le Guide di Luigi Malaspina, Luigi Baggi, Francesco Pirovano, Luigi Polidori, Luca Beltrami, Alessandro Lanzirotti e Carlo Magenta corredate da splendide illustrazioni ed incisioni e, alla fine del secolo, anche di fotografie; i testi di letteratura di viaggio francese ed inglese, fra XVIII e XIX secolo, come quelli di Maximilien Misson, Charles Nicolas Cochin, Charles des Brosses, Jérome de Lalande, Antoine Pasquin Valery, e Stendhal.
La mostra è occasione anche per esporre e valorizzare un gruppo di disegni, appartenenti alle collezioni del Museo della Certosa, temporaneamente conservati presso il Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca di Brera: una serie di 15 fogli attribuiti a Martino Bassi - recentemente restaurati -, schizzi architettonici e progetti del palazzo Ducale della Certosa della fine del secolo XVI, di raffinata qualità esecutiva, e un gruppo di 9 disegni di Luigi Bisi (XIX secolo) con Vedute della Certosa, schizzi di interni e di dettagli architettonici, di notevole qualità esecutiva, recente acquisto del MiBACT per il Gabinetto dei disegni della Pinacoteca, anch’essi restaurati e di recente studiati dalla curatrice della mostra.
Dalle collezioni dei Musei Civici di Pavia provengono invece una serie notevole di incisioni, datate fra inizio del XVII e fine del XIX secolo, che riproducono vedute della Certosa, interni e dettagli architettonici, importanti per comprendere la fortuna visiva del monumento e per i confronti con i dipinti del XVII secolo; alle collezioni della Biblioteca Universitaria di Pavia appartengono invece un disegno inedito del secolo XVII, con una veduta del prospetto sinistro della Certosa, e una incisione del 1820, di Carolina Lose. A corredo della grafica sono esposti anche due dipinti, olii su tela sempre iconograficamente riferibili al complesso monumentale: raffigurante il primo una Veduta della Certosa di Pavia a volo d’uccello, databile circa alla fine primo ventennio del Seicento (Museo della Certosa), e una Veduta di interno della Chiesa, databile al 1660.
La mostra prevede anche una sezione dedicata alla fotografia dell’Ottocento, con riproduzioni rare e inedite provenienti dall’Archivio Fotografico dell’Accademia di Belle Arti di Brera, quali l’Album Mongeri, datato 1891, che raccoglie fotografie relative alla Certosa, dalla metà del XIX secolo in poi; mentre dalla Fototeca della Pinacoteca di Brera provengono interessanti e per lo più inedite fotografie di Giacomo Brogi, dei Fratelli Alinari, di Achille Ferrario, di Ugo Zuecca, e alcune altre sempre del Ferrario dai depositi della Soprintendenza per i Beni Architettonici di Milano, esposte nel primo allestimento del Museo della Certosa di Luca Beltrami del 1911.
Le immagini testimoniano in maniera evidente quanto la fotografia, sin dalla metà del secolo XIX, subì fortemente l’influenza, nella ricerca dei punti di vista e dell’inquadramento della veduta, sia dei disegni prospettici e vedute di Francesco e Gaetano Durelli, autori del volume dedicato nel 1823 alla Certosa di Pavia, sia dei dipinti del medesimo soggetto dei pittori prospettici e di scenografia Luigi Bisi e Giovanni Migliara.
Il testo dei Durelli, esposto in mostra nelle due edizioni, la prima con la raccolta dei primi fascicoli del 1823, la seconda più tarda del 1853, risultò di fondamentale importanza a metà Ottocento, sia come testimonianza iconografica per le campagne di manutenzione e restauro del complesso, danneggiato dalle spoliazioni napoleoniche, sia come manuale per gli studi di prospettiva, sviluppatisi anche grazie all’insegnamento di Francesco Durelli, docente di Prospettiva all’Accademia di Brera.
A questo patrimonio straordinario, che testimonia la fortuna visiva del monumento, si aggiungono le pagine sempre sorprendenti e illuminanti dei volumi di diari e relazioni di viaggio - fra fine XVIII e XIX secolo – che contengono incisioni e fotografie del complesso monumentale, e che testimoniano la notorietà della Certosa come meta di un turismo dell’aristocrazia colta e raffinata, inserita nei percorsi del Grand Tour italiano, poi anche meta di un turismo borghese, pur sempre europeo, soprattutto in seguito all’avvento della ferrovia.
Un video in mostra riproduce altre opere, incisioni, fotografie e dipinti che non hanno trovato spazio nell’esposizione, accompagnati dalla lettura di brani tratti dalla letteratura di viaggio dedicata alla Certosa.
L’occasione della collaborazione fra le due istituzioni ministeriali, Soprintendenza di Milano e Biblioteca Universitaria di Pavia, è importante nell’ottica della valorizzazione del patrimonio inestimabile di uno dei più importanti complessi monumentali italiani, la Certosa di Pavia, che sarà probabilmente inserita all’interno dei percorsi culturali territoriali di Expo Milano 2015, grazie anche al sostegno del sottosegretario On. Ilaria Buitoni Borletti.
Il catalogo della mostra, edito da Pime editrice, è curato da Letizia Lodi , con saggi di Davide Tolomelli, Letizia Lodi, Roberto Cassanelli e Lorenzo de Stefani.
Fra i volumi esposti si segnalano le Guide di Luigi Malaspina, Luigi Baggi, Francesco Pirovano, Luigi Polidori, Luca Beltrami, Alessandro Lanzirotti e Carlo Magenta corredate da splendide illustrazioni ed incisioni e, alla fine del secolo, anche di fotografie; i testi di letteratura di viaggio francese ed inglese, fra XVIII e XIX secolo, come quelli di Maximilien Misson, Charles Nicolas Cochin, Charles des Brosses, Jérome de Lalande, Antoine Pasquin Valery, e Stendhal.
La mostra è occasione anche per esporre e valorizzare un gruppo di disegni, appartenenti alle collezioni del Museo della Certosa, temporaneamente conservati presso il Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca di Brera: una serie di 15 fogli attribuiti a Martino Bassi - recentemente restaurati -, schizzi architettonici e progetti del palazzo Ducale della Certosa della fine del secolo XVI, di raffinata qualità esecutiva, e un gruppo di 9 disegni di Luigi Bisi (XIX secolo) con Vedute della Certosa, schizzi di interni e di dettagli architettonici, di notevole qualità esecutiva, recente acquisto del MiBACT per il Gabinetto dei disegni della Pinacoteca, anch’essi restaurati e di recente studiati dalla curatrice della mostra.
Dalle collezioni dei Musei Civici di Pavia provengono invece una serie notevole di incisioni, datate fra inizio del XVII e fine del XIX secolo, che riproducono vedute della Certosa, interni e dettagli architettonici, importanti per comprendere la fortuna visiva del monumento e per i confronti con i dipinti del XVII secolo; alle collezioni della Biblioteca Universitaria di Pavia appartengono invece un disegno inedito del secolo XVII, con una veduta del prospetto sinistro della Certosa, e una incisione del 1820, di Carolina Lose. A corredo della grafica sono esposti anche due dipinti, olii su tela sempre iconograficamente riferibili al complesso monumentale: raffigurante il primo una Veduta della Certosa di Pavia a volo d’uccello, databile circa alla fine primo ventennio del Seicento (Museo della Certosa), e una Veduta di interno della Chiesa, databile al 1660.
La mostra prevede anche una sezione dedicata alla fotografia dell’Ottocento, con riproduzioni rare e inedite provenienti dall’Archivio Fotografico dell’Accademia di Belle Arti di Brera, quali l’Album Mongeri, datato 1891, che raccoglie fotografie relative alla Certosa, dalla metà del XIX secolo in poi; mentre dalla Fototeca della Pinacoteca di Brera provengono interessanti e per lo più inedite fotografie di Giacomo Brogi, dei Fratelli Alinari, di Achille Ferrario, di Ugo Zuecca, e alcune altre sempre del Ferrario dai depositi della Soprintendenza per i Beni Architettonici di Milano, esposte nel primo allestimento del Museo della Certosa di Luca Beltrami del 1911.
Le immagini testimoniano in maniera evidente quanto la fotografia, sin dalla metà del secolo XIX, subì fortemente l’influenza, nella ricerca dei punti di vista e dell’inquadramento della veduta, sia dei disegni prospettici e vedute di Francesco e Gaetano Durelli, autori del volume dedicato nel 1823 alla Certosa di Pavia, sia dei dipinti del medesimo soggetto dei pittori prospettici e di scenografia Luigi Bisi e Giovanni Migliara.
Il testo dei Durelli, esposto in mostra nelle due edizioni, la prima con la raccolta dei primi fascicoli del 1823, la seconda più tarda del 1853, risultò di fondamentale importanza a metà Ottocento, sia come testimonianza iconografica per le campagne di manutenzione e restauro del complesso, danneggiato dalle spoliazioni napoleoniche, sia come manuale per gli studi di prospettiva, sviluppatisi anche grazie all’insegnamento di Francesco Durelli, docente di Prospettiva all’Accademia di Brera.
A questo patrimonio straordinario, che testimonia la fortuna visiva del monumento, si aggiungono le pagine sempre sorprendenti e illuminanti dei volumi di diari e relazioni di viaggio - fra fine XVIII e XIX secolo – che contengono incisioni e fotografie del complesso monumentale, e che testimoniano la notorietà della Certosa come meta di un turismo dell’aristocrazia colta e raffinata, inserita nei percorsi del Grand Tour italiano, poi anche meta di un turismo borghese, pur sempre europeo, soprattutto in seguito all’avvento della ferrovia.
Un video in mostra riproduce altre opere, incisioni, fotografie e dipinti che non hanno trovato spazio nell’esposizione, accompagnati dalla lettura di brani tratti dalla letteratura di viaggio dedicata alla Certosa.
L’occasione della collaborazione fra le due istituzioni ministeriali, Soprintendenza di Milano e Biblioteca Universitaria di Pavia, è importante nell’ottica della valorizzazione del patrimonio inestimabile di uno dei più importanti complessi monumentali italiani, la Certosa di Pavia, che sarà probabilmente inserita all’interno dei percorsi culturali territoriali di Expo Milano 2015, grazie anche al sostegno del sottosegretario On. Ilaria Buitoni Borletti.
Il catalogo della mostra, edito da Pime editrice, è curato da Letizia Lodi , con saggi di Davide Tolomelli, Letizia Lodi, Roberto Cassanelli e Lorenzo de Stefani.
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