DENTRO L’ULTIMA CENA: IL TREDICESIMO TESTIMONE.
Dal 30 Ottobre 2010 al 01 Maggio 2011
Vigevano | Pavia
Luogo: Castello di Vigevano, Scuderie ducali
Indirizzo: Via XX settembre
Orari: lunedì alla domenica, dalle 09.30 alle 18.30 Martedì dalle 09.30 alle 14.00
Costo del biglietto: intero € 8; ridotto € 6,50; speciale scuole € 3;
Telefono per informazioni: 02 43353522
E-Mail info: servizi@civita.it
Sito ufficiale: http://www.clponline.it/mostre.cfm?idevento=7C88322B-A376-B81B-6EC62EBAE5343E92
AL CASTELLO DI VIGEVANO
DAL 30 OTTOBRE 2010 AL 1° MAGGIO 2011
UNA MOSTRA
SULL’ULTIMA CENA DI LEONARDO
Il capolavoro vinciano è al centro di un’inedita rilettura che, attraverso strumenti e archivi interattivi e multimediali, offre al pubblico un viaggio imperdibile alla scoperta della storia e dei misteri di una delle opere simbolo dell’arte.
Dopo i grandi successi espostivi dello scorso anno, Vigevano rinnova la sua offerta culturale con un evento che rafforza i legami tra la città e Leonardo da Vinci, affrontando in modo inedito e suggestivo la storia del suo capolavoro più conosciuto: L’Ultima Cena.
Dal 30 ottobre 2010 al 1° maggio 2011, nelle Scuderie ducali del Castello di Vigevano è allestito un percorso che, grazie a sofisticati strumenti interattivi e digitali, offre al visitatore un’innovativa rilettura del Cenacolo di Leonardo da Vinci, regalandogli il ruolo di spettatore privilegiato - quasi a fianco dei dodici apostoli - nella scoperta dei molteplici significati che quest’opera racchiude; da qui il titolo della mostra: DENTRO L’ULTIMA CENA: IL TREDICESIMO TESTIMONE.
L’iniziativa promossa dalla “Leonardo 2015 srl” e dal Consorzio A.S.T - Agenzia per lo Sviluppo Territoriale di Vigevano, realizzata da Euphon, Gruppo Mediacontech e da Studio Azzurro, col patrocinio del Comune di Vigevano, della Provincia di Pavia, col contributo della Fondazione Banca del Monte di Lombardia e della Regione Lombardia, e la collaborazione di Civita, Electa, Ubi-Banca Popolare Commercio & Industria, è parte integrante del progetto “Leonardo e Vigevano” iniziato nel 2008 con un fitto programma di mostre, laboratori, esperienze multimediali, percorsi storico-ambientali, degustazioni e acquisto di prodotti agricoli, coniugando la valorizzazione dei beni culturali con la capacità attrattiva del territorio.
Il tredicesimo testimone è concepito come uno strumento di analisi del capolavoro vinciano, conservato nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie a Milano, e conduce i visitatori a relazionarsi in prima persona con l’opera leonardesca.
Accanto a momenti di approfondimento e di analisi storico-filologiche, l’allestimento privilegia il canale emozionale, attraverso un percorso multimediale e interattivo, in cui l’utilizzo delle nuove tecnologie modifica le usuali convezioni di fruizione culturale.
La visita offre la possibilità di scegliere fra tre differenti livelli di partecipazione: uno più tradizionale, di tipo cinematografico, in cui si visionano informazioni e contenuti multimediali seguendo uno schema impostato come un racconto; uno intermedio, interattivo, in cui il visitatore struttura il proprio percorso di scoperta e comprensione del capolavoro attingendo in maniera autonoma alle varie possibilità di approfondimento; infine, un livello maggiormente attivo e partecipativo, nel quale si ha l’opportunità di raccogliere e condividere immagini e dettagli del percorso attraverso un database, che si arricchirà grazie al contributo delle persone.
Il visitatore organizzerà autonomamente il suo viaggio all’interno del capolavoro vinciano e, al termine, verificherà on-line il suo percorso personalizzato.
Inoltre, per mezzo di una cornice speciale, potrà scattare delle fotografie al dipinto, cosa solitamente proibita all’interno di spazi espositivi, e sviluppare in tempo reale i provini. È qui che potrà davvero sentirsi come il “Tredicesimo testimone”; le fotografie, infatti, fungeranno da chiavi interpretative per approfondire aspetti e curiosità del dipinto. Il pubblico potrà lasciare commenti e testimonianze, creando un archivio che s’incrementerà nel tempo, e alimentando una sorta di memoria collettiva sul dipinto e sulla mostra.
E’ lo stesso Leonardo ad aprire il percorso espositivo, con un grande ritratto posto al centro di un portale. Nella prima sala, Intonaco mobile, si assiste alla scomposizione e all’analisi dell’Ultima Cena. Su un muro di mattoni, una serie di personaggi, di cui si colgono solo le ombre, si adopera per preparare la parete secondo le tecniche di intonacatura dell’epoca. Su di essa vengono inoltre ricreate le probabili linee di costruzione del dipinto.
L’ambiente è caratterizzato dalla presenza di un grande telaio in legno rivestito di vero intonaco, su cui vengono proiettate le sequenze di gesti connotanti la tecnica della preparazione dell’affresco, nel periodo rinascimentale. Su alcuni tavoli di approfondimento, posti a lato, si potrà scoprire come si utilizzavano gli strumenti per disegnare, come si preparavano i colori, quali erano le lavorazioni e le materie prime per realizzarli, la tecnica e lo stile che in modo rivoluzionario Leonardo tentò di introdurre nel mondo artistico.
Nella seconda sala, Gli aspetti del mondo, si prosegue con la scomposizione e l’analisi del dipinto, cercando di estrarne i significati, le storie e gli elementi simbolici, inerenti al “mondo” dove l’opera è collocata e alle molteplici dimensioni e misure fisiche e filosofiche di quella realtà. Ecco quindi comparire le vedute di Milano e i suoi dintorni a quei tempi, oltre a immagini accompagnate da scritture calligrafiche, carte e mappe della città nei tempi più lontani.
La stanza dell’Immagine a discesa rappresenta il nucleo della mostra. Due grandi strutture posate a terra come in un ipotetico cantiere, rimandano altrettante riproduzioni dell’Ultima Cena, consentendo così di fruire dell’opera come non sarebbe possibile fare nella sua reale collocazione. All’ingresso, ha inizio una narrazione per immagini, di tipo cinematografico, nella quale attraverso giochi di zoom, dettagli, primi piani, panoramiche e totali dell’opera si offre la possibilità di indagare a fondo il dipinto.
Proprio in questa sala, il visitatore, mediante una cornice che ricorda il prospettometro leonardesco (uno strumento per misurare la prospettiva), potrà scattare delle fotografie al filmato, catturandone i momenti che più lo incuriosiscono e successivamente, sviluppare i provini e approfondire i contenuti delle immagini che ha raccolto.
In più, sul biglietto elettronico si potranno caricare i provini sviluppati e rivivere a posteriori l’esperienza della mostra, non prima però di aver lasciato la propria testimonianza sul tavolo di approfondimento.
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