Depero il mago
Dal 18 Marzo 2017 al 02 Luglio 2017
Parma
Luogo: Fondazione Magnani Rocca
Indirizzo: via Fondazione Magnani Rocca 4, Mamiano di Traversetolo
Costo del biglietto: € 10 valido anche per le raccolte permanenti, € 5 per le scuole
Telefono per informazioni: +39 0521 848327 / 848148
E-Mail info: info@magnanirocca.it
Sito ufficiale: http://www.magnanirocca.it
Depero in più di 100 opere, nella Villa dei Capolavori
A raccontare un artista che seppe “dispensare meraviglia”
Dinamico, poliedrico, brillante. Dal 18 marzo al 2 luglio 2017 la Fondazione Magnani Rocca ospita una grande mostra dedicata a Fortunato Depero (Fondo 1892 – Rovereto 1960) nella Villa di Mamiano di Traversetolo, presso Parma. Oltre cento opere tra dipinti, le celebri tarsie in panno, i collage, disegni, abiti, mobili, progetti pubblicitari, per celebrare il geniale artefice di un’estetica
innovativa che mette in comunicazione le discipline dell’arte, dalla pittura alla scultura, dall’architettura al design, al teatro.
La mostra è frutto della collaborazione istituzionale fra il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, e la Fondazione Magnani Rocca, ed è curata da Nicoletta Boschiero, già autrice di storiche ricognizioni su Depero, e Stefano Roffi, direttore scientifico della Fondazione.
Il futurista Depero si schiera contro i modelli comuni provocando la rottura di schemi obsoleti grazie ad un lavoro creativo che, oltre all’estro, richiede tempo, sapienza, organizzazione. Spirito di sacrificio abbinato alla volontà un po’ folle di andare oltre il limite, dettando regole nuove in continuo mutamento: ancor oggi l’artista ci appare come dispensatore di meraviglia.
La mostra è articolata in cinque capitoli:
Irredentismo e futurismo. La formazione alla scuola elisabettina e l’adesione futurista
Teatro magico. Chant du Rossignol, Balli plastici, Anihccam
La Casa del mago. La produzione artistica tra design e artigianato
New York. Depero Futurist House
Rovereto. Verso il museo
a interpretare il percorso futurista dell’autore, analizzandone i ruoli peculiari di sperimentatore, scenografo, mago, pubblicitario e infine maestro.
L’esposizione prende avvio dai primi passi dell’artista in Irredentismo e futurismo, dagli esordi roveretani fino al periodo romano quando, nel 1915, firma con Giacomo Balla il manifesto Ricostruzione futurista dell’universo, che custodisce il sogno di un’opera d’arte totale, capace di inglobare tutti i linguaggi della ricerca artistica.
Il teatro magico inizia col balletto Chant du rossignol commissionato nel 1916 a Depero da Sergei Diaghilev, e prosegue coi Balli plastici, nati dalla collaborazione con Gilbert Clavel. Il movimento sulla scena dell’automa è meccanico e rigido, le marionette riportano ai valori dell’infanzia, del sogno, del gioco, del magico.
A Rovereto nel 1919, finita la guerra, Depero dà vita a un suo grande sogno, quello di aprire una casa d’arte futurista, specializzata nel settore della grafica pubblicitaria, dell’arredo e delle arti applicate e, in particolare, in quello degli arazzi. Dal 1921 la casa d’arte, grazie all’apporto della moglie Rosetta Amadori e di alcune lavoranti, lavora a pieno ritmo, creando una importante produzione artistica differenziata.
Nel 1928, dopo i successi ottenuti nelle principali esposizioni nazionali e internazionali, Depero e Rosetta si trasferiscono a New York. Il loro soggiorno negli Stati Uniti dura ventiquattro mesi, dal novembre 1928 all’ottobre 1930. Qui l’artista apre la Depero’s Futurist House, una sorta di filiale americana della casa d’arte di Rovereto. Incontra dopo dieci anni Leonide Massine direttore artistico del Roxy Theatre che lo coinvolge come scenografo.
Negli anni cinquanta, al ritorno da un secondo viaggio negli Stati Uniti, l’artista progetta e realizza, grazie anche alla collaborazione del Comune di Rovereto, il primo museo futurista, una insolita e originale consacrazione della sua opera.
Il catalogo dell’esposizione, edito da Silvana Editoriale, prevede i saggi di Nicoletta Boschiero, Mauro Carrera, Matteo Fochessati, Alessandro Nigro, Stefano Roffi, gli apparati di Ilaria Cimonetti oltre alla riproduzione di tutte le opere esposte.
Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17); sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Lunedì chiuso, aperto lunedì di Pasqua e lunedì 1° maggio. Aperto anche tutti i festivi.
Il martedì ore 15.30, il sabato ore 16 e la domenica e festivi ore 11.30, 15, 16, 17, visita alla mostra con guida specializzata; è possibile prenotare via mail a segreteria@magnanirocca.it , oppure presentarsi all’ingresso del museo fino a esaurimento posti; costo € 15 (ingresso e guida).
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