Tradizioni in viaggio

Tradizioni in viaggio, Palazzo Branciforte, Palermo
Dal 08 Dicembre 2012 al 03 Marzo 2013
Palermo
Luogo: Palazzo Branciforte
Indirizzo: via Bara all’Olivella 2
Orari: da martedì a venerdì 9.30-14.30; sabato e domenica 9.30-19.30
Curatori: Mimmo Cuticchio
Costo del biglietto: intero € 7, ridotto € 5
Telefono per informazioni: +39 091 8887767/ 335 413512
E-Mail info: press@palazzobranciforte.it
Sito ufficiale: http://www.palazzobranciforte.it
L’Associazione Figli d’Arte Cuticchio, nell’allestimento dell’esposizione, si è misurata innanzitutto con la “necessità” direalizzare una mostra di pupi senza “violare” lo spazio espositivo col suo carico di memoria ma, allo stesso tempo con il bisogno di tracciare i contorni di un territorio teatrale che vede in campo l’oprante Mimmo Cuticchio e con lui pittori, intagliatori, sbalzatori, cesellatori di metalli e una catena di trasmissioni di saperi e di pratiche regolate da norme apertamente o tacitamente accettate.
Sono così stati realizzati piccoli boccascena autoportanti, composti da listelli di legno, come se fossero prolungamenti della struttura del Monte. All’interno dei boccascena sono esposti i pupi di nuova generazione, quelli realizzati per gli spettacoli del nuovo repertorio, che faranno da cornice all’antico teatrino di Giacomo Cuticchio, dove invece faranno mostra di sé i tradizionali eserciti di Paladini e Saraceni. Il patrimonio materiale e immateriale del Monte di Santa Rosalia, quindi, si lega all’altro patrimonio materiale e immateriale preziosissimo (pupi, fondali, macchine sceniche, costumi), che con il passare del tempo sta diventando un vero e proprio tesoro, non una statica realtà museale ma un vivo laboratorio di memorie e di saperi, di storie e di progetti.
Nel profilo delle marionette, nei fili che le reggono, nei legni dei teatrini, nelle stoffe dei costumi, nei colori dei fondali, nell’insieme del “mestiere” di una famiglia di pupari, sono sedimentate storie e avventure, spesso drammatiche, altre volte festose, nelle quali possiamo ancora riconoscerci. Un’epica del racconto, tra vita e teatro, che uno spazio carico di significati come quello di Palazzo Branciforte oggi accoglie e rilancia.
“Questa mostra - sottolinea il presidente della Fondazione Sicilia, Giovanni Puglisi - è la preziosa testimonianza di un teatro, quello dell’Opera dei Pupi, fortemente legato alla storia della Sicilia e alle sue tradizioni, ma è espressione, al contempo, dell’attualità di una ricerca artistica, che da sempre i Figli d’Arte Cuticchio portano avanti con tenacia sia livello nazionale che internazionale. Voglio poi ricordare che, dal 2001, l’Opera dei pupi siciliani è stata proclamata dall’Unesco «capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità», attestando il forte valore culturale di quest’arte a livello planetario. Palazzo Branciforte, grazie al genio creativo dell’indimenticabile architetto Gae Aulenti, si conferma come luogo privilegiato per ospitare questa esposizione, attestandosi come un magistrale esempio di sinergia funzionale, in cui l’arte, le Collezioni della Fondazione e la splendida struttura lignea, coabitano nell’operosità delle attività che le intrecciano”.
“L’invito di Civita Sicilia a realizzare una mostra di pupi all’interno del Monte di Santa Rosalia di Palazzo Branciforte, è stato accolto dalla nostra Associazione con molto entusiasmo e altrettanto timore – afferma Mimmo Cuticchio - la presenza dell’imponente struttura lignea dell’antico Monte dei Pegni, è talmente forte e suggestiva da provocare al visitatore un’esperienza sensoriale ed emozionale simile, verosimilmente, all’inquietudine profonda che dovevano provare le migliaia di persone costrette, per fame e stenti, a frequentare quel luogo. D’altra parte, “mostrare” è gesto della memoria, evocazione, presentificazione di qualcosa che è stato e che ha lasciato traccia, visibile come un manufatto o impalpabile come uno stato d’animo. Mettere in mostra è dunque anche un atto civile, che rende giustizia alla storia offrendole un dialogo col presente”.
Sono così stati realizzati piccoli boccascena autoportanti, composti da listelli di legno, come se fossero prolungamenti della struttura del Monte. All’interno dei boccascena sono esposti i pupi di nuova generazione, quelli realizzati per gli spettacoli del nuovo repertorio, che faranno da cornice all’antico teatrino di Giacomo Cuticchio, dove invece faranno mostra di sé i tradizionali eserciti di Paladini e Saraceni. Il patrimonio materiale e immateriale del Monte di Santa Rosalia, quindi, si lega all’altro patrimonio materiale e immateriale preziosissimo (pupi, fondali, macchine sceniche, costumi), che con il passare del tempo sta diventando un vero e proprio tesoro, non una statica realtà museale ma un vivo laboratorio di memorie e di saperi, di storie e di progetti.
Nel profilo delle marionette, nei fili che le reggono, nei legni dei teatrini, nelle stoffe dei costumi, nei colori dei fondali, nell’insieme del “mestiere” di una famiglia di pupari, sono sedimentate storie e avventure, spesso drammatiche, altre volte festose, nelle quali possiamo ancora riconoscerci. Un’epica del racconto, tra vita e teatro, che uno spazio carico di significati come quello di Palazzo Branciforte oggi accoglie e rilancia.
“Questa mostra - sottolinea il presidente della Fondazione Sicilia, Giovanni Puglisi - è la preziosa testimonianza di un teatro, quello dell’Opera dei Pupi, fortemente legato alla storia della Sicilia e alle sue tradizioni, ma è espressione, al contempo, dell’attualità di una ricerca artistica, che da sempre i Figli d’Arte Cuticchio portano avanti con tenacia sia livello nazionale che internazionale. Voglio poi ricordare che, dal 2001, l’Opera dei pupi siciliani è stata proclamata dall’Unesco «capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità», attestando il forte valore culturale di quest’arte a livello planetario. Palazzo Branciforte, grazie al genio creativo dell’indimenticabile architetto Gae Aulenti, si conferma come luogo privilegiato per ospitare questa esposizione, attestandosi come un magistrale esempio di sinergia funzionale, in cui l’arte, le Collezioni della Fondazione e la splendida struttura lignea, coabitano nell’operosità delle attività che le intrecciano”.
“L’invito di Civita Sicilia a realizzare una mostra di pupi all’interno del Monte di Santa Rosalia di Palazzo Branciforte, è stato accolto dalla nostra Associazione con molto entusiasmo e altrettanto timore – afferma Mimmo Cuticchio - la presenza dell’imponente struttura lignea dell’antico Monte dei Pegni, è talmente forte e suggestiva da provocare al visitatore un’esperienza sensoriale ed emozionale simile, verosimilmente, all’inquietudine profonda che dovevano provare le migliaia di persone costrette, per fame e stenti, a frequentare quel luogo. D’altra parte, “mostrare” è gesto della memoria, evocazione, presentificazione di qualcosa che è stato e che ha lasciato traccia, visibile come un manufatto o impalpabile come uno stato d’animo. Mettere in mostra è dunque anche un atto civile, che rende giustizia alla storia offrendole un dialogo col presente”.
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