Mario Lasalandra. Poeti, maschere, attori, fantasmi

Mario Lasalandra. Poeti, maschere, attori, fantasmi
Dal 18 Gennaio 2014 al 09 Marzo 2014
Palermo
Luogo: Galleria Studio - Palazzo Moncada di Paternò
Indirizzo: via Bandiera 11
Orari: su appuntamento
Curatori: Paolo Morello
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 091 583893
E-Mail info: galleria@issf.it
Sito ufficiale: http://www.mariolasalandra.com
Galleria Studio ha il piacere di presentare Mario Lasalandra. Poeti, maschere, attori, fantasmi.
La mostra è a cura di Paolo Morello e sarà inaugurata sabato 18 gennaio 2014 alle 18 a palazzo Moncada. Visite solo su appuntamento. La mostra viene inaugurata in concomitanza con la mostra "Mario Lasalandra. Poeti, maschere, attori, fantasmi. Fotografie 1962-2013" che sarà inaugurata al Centro espositivo Candiani, Venezia Mestre, il 6 febbraio 2014.
Nato nel 1933 a Este, sul limite meridionale dei Colli Euganei, Lasalandra eredita negli anni Cinquanta l’atelier del nonno materno, Federico Tuzza, pittore e fotografo. Presto inizia ad alternare l’attività commerciale con ricerche originali, fotografando in ambientazioni desolate personaggi clawneschi, sui quali l’influenza dei primi film di Fellini (La strada, Le notti di Cabiria) appare evidente.
In breve, le scene si fanno sempre più complesse e Lasalandra comincia a costruire fantastiche storie che, seppur prive di una rigorosa coerenza drammaturgica, sono piene di evocazioni e di riferimenti alle figure della mitografia del moderno.
Nascono così le sue serie celebri, Giudizio, 1967, Spaventapasseri, 1968, Filodrammatici, 1968, Storia di un dramma, 1970, popolate da suggestive schiere di angeli, vergini, profeti, maschere, attori, fantasmi. Figure barcollanti, che manifestano, attraverso il loro equilibrio precario, l’instabilità di un’epoca in cui la fotografia in Italia è attraversata da una crisi profonda e irrimediabile. Ma figure, al contempo, che si nutrono di un rapporto con la storia – dal dagherrotipo ad August Sander, da David Bailey a Diane Arbus – in un modo straordinariamente originale e che si offrono in una incessante, e tuttora inesausta, varietà di tipi e di situazioni. Figure che fanno di Mario Lasalandra uno degli autori più innovativi e geniali della fotografia contemporanea.
La mostra è a cura di Paolo Morello e sarà inaugurata sabato 18 gennaio 2014 alle 18 a palazzo Moncada. Visite solo su appuntamento. La mostra viene inaugurata in concomitanza con la mostra "Mario Lasalandra. Poeti, maschere, attori, fantasmi. Fotografie 1962-2013" che sarà inaugurata al Centro espositivo Candiani, Venezia Mestre, il 6 febbraio 2014.
Nato nel 1933 a Este, sul limite meridionale dei Colli Euganei, Lasalandra eredita negli anni Cinquanta l’atelier del nonno materno, Federico Tuzza, pittore e fotografo. Presto inizia ad alternare l’attività commerciale con ricerche originali, fotografando in ambientazioni desolate personaggi clawneschi, sui quali l’influenza dei primi film di Fellini (La strada, Le notti di Cabiria) appare evidente.
In breve, le scene si fanno sempre più complesse e Lasalandra comincia a costruire fantastiche storie che, seppur prive di una rigorosa coerenza drammaturgica, sono piene di evocazioni e di riferimenti alle figure della mitografia del moderno.
Nascono così le sue serie celebri, Giudizio, 1967, Spaventapasseri, 1968, Filodrammatici, 1968, Storia di un dramma, 1970, popolate da suggestive schiere di angeli, vergini, profeti, maschere, attori, fantasmi. Figure barcollanti, che manifestano, attraverso il loro equilibrio precario, l’instabilità di un’epoca in cui la fotografia in Italia è attraversata da una crisi profonda e irrimediabile. Ma figure, al contempo, che si nutrono di un rapporto con la storia – dal dagherrotipo ad August Sander, da David Bailey a Diane Arbus – in un modo straordinariamente originale e che si offrono in una incessante, e tuttora inesausta, varietà di tipi e di situazioni. Figure che fanno di Mario Lasalandra uno degli autori più innovativi e geniali della fotografia contemporanea.
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