Alessandro Di Giugno. Piccola Antologica
Dal 08 Ottobre 2021 al 22 Ottobre 2021
Palermo
Luogo: Galleria XXS APERTO AL CONTEMPORANEO
Indirizzo: Via XX Settembre 13
Orari: dal martedì al sabato 17 – 19.30
Curatori: Salvo Ferlito
Telefono per informazioni: +39 091 8436774
Un’accurata selezione di scatti realizzati nell'arco di un ventennio; una “Piccola Antologica” – per l’appunto – in grado di rappresentare al meglio i percorsi visuali effettuati da Alessandro Di Giugno nel corso della sua ormai consolidata carriera di fotografo.
“Immagini apparentemente slegate, magari pure contraddittorie, e tuttavia tenacemente connesse fra di loro da un filo logico e linguistico che ne fa tessere d’un articolato mosaico coerentemente composto in un unico insieme stilistico e narrativo.
Un giovane surrealmente mascherato da elefante; degli alberi solitari plasticamente evidenziati da un sapiente gioco chiaroscurale; i componenti di una congrega che esibiscono con inusitata fierezza i simboli della loro appartenenza; tutti scatti apparentemente scollegati (se osservati con superficiale approccio ed incongrua chiave di lettura), tappe di un percorso artistico che parrebbe all'insegna della casualità e della estemporaneità, e ciò non di meno – a ben vedere – null’altro che capitoli d’una unica e coerente narrazione, ove la peculiare ricerca d’una percepibile omogeneità estetica fa da legante e filo conduttore all’acuta disamina di quanto alberga nella dimensione esistenziale, sociale ed ambientale della contemporaneità.
…Ne consegue che uno scatto di quindici anni fa possa essere accostato in tranquillità ad uno più recente, e questo senza che si apprezzi alcuna visibile cesura o incoerenza estetico-linguistica; piuttosto quella cui si assiste è una riuscita “polifonia visuale”, nella quale si avverte come un senso straniante di assoluta atemporalità; un raccontare (e in fondo un raccontarsi) nel quale non si nota un classico procedere per tappe sequenziali – ove ognuna è obbligata premessa cronologica della successiva – ma in cui ciascuna immagine è parte integrante d’un compiuto “ensemble”, sottraendosi del tutto ad ogni stringente distinzione fra ante e post.
La “simultaneità visuale”, dunque, è ciò che rende peculiare il lavoro fotografico di Di Giugno; nessuna parvente incongruenza o brusco salto – pertanto – fra la foto di un incombente peschereccio e quella di un totemico cactus, né – tanto meno – fra l’inquadratura di un gruppo di medici atteggiati come i componenti d’una corporazione olandese del ‘600 ed i surreali ritratti di giovani con ali di cartone immortalati nell’illusoria attesa d’un libertario volo verso qualche altrove; la cifra stilistica – infatti – è sempre chiara e inoppugnabile, e non soltanto – come detto – dal punto di vista tecnico e formale, quanto piuttosto nei connotati tendenzialmente metafisici dell’impianto narrativo…”
Inaugurazione: venerdì 8 ottobre, ore 18.30
“Immagini apparentemente slegate, magari pure contraddittorie, e tuttavia tenacemente connesse fra di loro da un filo logico e linguistico che ne fa tessere d’un articolato mosaico coerentemente composto in un unico insieme stilistico e narrativo.
Un giovane surrealmente mascherato da elefante; degli alberi solitari plasticamente evidenziati da un sapiente gioco chiaroscurale; i componenti di una congrega che esibiscono con inusitata fierezza i simboli della loro appartenenza; tutti scatti apparentemente scollegati (se osservati con superficiale approccio ed incongrua chiave di lettura), tappe di un percorso artistico che parrebbe all'insegna della casualità e della estemporaneità, e ciò non di meno – a ben vedere – null’altro che capitoli d’una unica e coerente narrazione, ove la peculiare ricerca d’una percepibile omogeneità estetica fa da legante e filo conduttore all’acuta disamina di quanto alberga nella dimensione esistenziale, sociale ed ambientale della contemporaneità.
…Ne consegue che uno scatto di quindici anni fa possa essere accostato in tranquillità ad uno più recente, e questo senza che si apprezzi alcuna visibile cesura o incoerenza estetico-linguistica; piuttosto quella cui si assiste è una riuscita “polifonia visuale”, nella quale si avverte come un senso straniante di assoluta atemporalità; un raccontare (e in fondo un raccontarsi) nel quale non si nota un classico procedere per tappe sequenziali – ove ognuna è obbligata premessa cronologica della successiva – ma in cui ciascuna immagine è parte integrante d’un compiuto “ensemble”, sottraendosi del tutto ad ogni stringente distinzione fra ante e post.
La “simultaneità visuale”, dunque, è ciò che rende peculiare il lavoro fotografico di Di Giugno; nessuna parvente incongruenza o brusco salto – pertanto – fra la foto di un incombente peschereccio e quella di un totemico cactus, né – tanto meno – fra l’inquadratura di un gruppo di medici atteggiati come i componenti d’una corporazione olandese del ‘600 ed i surreali ritratti di giovani con ali di cartone immortalati nell’illusoria attesa d’un libertario volo verso qualche altrove; la cifra stilistica – infatti – è sempre chiara e inoppugnabile, e non soltanto – come detto – dal punto di vista tecnico e formale, quanto piuttosto nei connotati tendenzialmente metafisici dell’impianto narrativo…”
Inaugurazione: venerdì 8 ottobre, ore 18.30
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