Angelo Muriotto. Scolpire leggerezza e luce
Dal 24 Giugno 2017 al 27 Agosto 2017
Padova
Luogo: Scuderie di Palazzo Moroni
Indirizzo: via Del Municipio 1
Orari: da martedì a domenica, dalle ore 9:30 alle 12:30 e dalle 14:00 alle 19:00; lunedì chiuso
Enti promotori:
- Comune di Padova - Settore Cultura Turismo Musei e Biblioteche
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 049 8204526
E-Mail info: paganinl@comune.padova.it
Angelo Muriotto, autodidatta, da sette anni si dedica soltanto all’arte, progettando diversi cicli artistici. Con l’esperienza maturata nelle vite precedenti come barcaiolo, progettista e altro, ha intrapreso un’appassionata indagine sulle potenzialità latenti dei materiali: ottone, rame, bronzo, piombo, acciaio inox e corten, cotisso, lamiere stirate e antisdrucciolo, trucioli di lavorazione al tornio, caratteri per stampare dismessi, cappelli per camino girevoli, cannette di vetro, plexiglas e altro per affrancare questi elementi (divenuti selezionati strumenti per la formazione del personale vocabolario artistico) dal vincolo della loro originaria funzione d’uso, per dotarli di nuova vita, per elevarli da una lettura estetica a un livello concettuale più profondo e analizzare così i principi, le modalità e le finalità del fare arte.
La mostra personale, allestita dal 24 giugno al 27 agosto alle Scuderie di Palazzo Moroni, presenta opere facenti parte dei cicli realizzati nel tempo, l’ultimo dei quali ha dato il titolo alla mostra ed è il compendio di due precedenti esposizioni: Leggerezza (2015, Museo Villa Bassi-Abano Terme) e Sulla Luce (2016, Villa Guidini, Zerobranco). Le opere sono costituite da scatole in plexiglas, perforate con il laser sul davanti e con un fondo, distante circa 4 cm, di lamina specchiante realizzata in più colori, intercambiabile, manipolata con la tecnica del grattage. I tagli scolpiti rinfrangono la luce e proiettano la forma scolpita sulla lamiera retrostante.
La complessa personalità dell’artista è emersa, nel tempo, sotto forma di reiterate sperimentazioni di azzardati assemblaggi, empirici accostamenti, ininterrotti cicli produttivi; una febbrile attività che ha originato, in pochi anni, un’eterogenea produzione scandita da semplici concetti, da riflessioni sulla visione artistica e, in senso lato, sui valori dell’esistenza che gli ha dato la possibilità di pervenire, con l’ultimo, alla sintesi di Scolpire leggerezza e luce, conducendo la sua ricerca a un livello metafisico.
La ricerca della semplicità è divenuta così il paradigma per decostruire l’opera d’arte, romperne l’autoreferenzialità, riconsiderarne la funzione estetica e per spingerne la comprensione oltre la seduzione delle lucentezze e brillantezze riverberate dai vetri e dai metalli specchianti, oltre le iperboli cromatiche delle vernici traslucenti, oltre le piacevolezze tattili dei metalli ondulati e delle plastiche lavorate con precisione al laser, oltre le innumerevoli stratificazioni – strutturali e concettuali – di cui si compongono le sue scatole scultoree, fino all’ultima e più profonda superficie, dove l’artista ha dapprima catturato l’elemento luminoso per poi lasciarlo libero.
Inaugurazione: venerdì 23 giugno ore 17:30
Orario: 9.30-12.30 e 14-19; chiuso lunedì
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