Isole che Parlano 2017 - Festival Internazionale. XXI Edizione

Isole che Parlano 2017 - Festival Internazionale. XXI Edizione

 

Dal 04 Settembre 2017 al 10 Settembre 2017

Palau | Olbia-Tempio

Luogo: Sedi varie

Indirizzo: sedi varie

Enti promotori:

  • Regione Autonoma della Sardegna
  • Comune di Palau
  • Fondazione di Sardegna
  • Ambasciata di Norvegia
  • Comune di Golfo Aranci
  • Istituto Cervantes
  • Istituto Superiore Regionale Etnografico
  • Comune di La Maddalena

Costo del biglietto: tutti gli eventi sono a ingresso gratuito

Sito ufficiale: http://www.isolecheparlano.it



Le pecore appena tosate.

Ammassate, a testa bassa, orientate tutte nello stesso verso: sembrano un cielo di nuvole, morbido e candido. Solo una ha la testa alta e guarda nella nostra direzione, opposta alle altre con signorilità e sfrontatezza, controcorrente pur essendo dentro al gregge, e nel dubbio di essere la pecora nera o esserle solo molto vicino. Un amico pastore, riferito al fatto che fosse l'unica pecora non allineata, ha detto: "non è detto che abbia fatto la scelta più intelligente".

Il Festival internazionale Isole che Parlano compie 21 anni. L’Associazione Sarditudine e i direttori artistici Paolo e Nanni Angeli, proporranno dal 4 al 10 settembre 2017, tra Palau, Golfo Aranci e l'Isola di Spargi, una sintesi tesa a valorizzare l’originalità della formula sperimentata, con concerti, lezioni-incontri, laboratori per bambini e importanti mostre fotografiche. Isole che Parlano respira costruendo un’eterofonia, in cui tutte le voci tracciano, in modo libero, il proprio percorso per generare un arcobaleno in cui convivono i diversi livelli di intervento culturale, tra sistema paese, entroterra e mare.

Isole che parlano di fotografia
. Un importante fulcro della manifestazione è quello relativo alla fotografia di reportage, un'occasione per prendere atto del mondo che cambia e si trasforma attraverso le immagini di grandi fotografi contemporanei. Dopo le mostre di alcuni grandi maestri - tra cui Mario Dondero, Letizia Battaglia, Romano Cagnoni, Francesco Cito - e di molti giovani emergenti - tra cui Alessandro Penso - quest'anno, in collaborazione con l'Instituto Cervantes, Isole che Parlano propone Con la boca abierta di Cristina Garcia Rodero. L'esposizione, realizzata in collaborazione con Ogros fotografi associati, sarà ospitata negli spazi del Centro di Documentazione del Territorio di Palau fino al prossimo 30 settembre. Cinquantacinque fotografie in bianco e nero - il cui filo conduttore, come recita il titolo, è quello del gesto della bocca aperta quale espressione di tutti i sentimenti umani - che ci guidano attraverso quarant’anni di carriera - a partire dagli anni Settanta e fino a oggi - della fotografa spagnola dell'Agenzia Magnum, in un flusso emotivo che ora assume tratti di carattere etnografico e rurale, ora sposa i linguaggi dell'avanguardia e racconta la poetica di una delle più importanti fotografe europee. Se da un lato una mostra è ciò che segue il reportage, ossia la trasmissione stampata dell’informazione di quanto “vissuto e registrato” dal fotografo, dall'altro esiste la funzione pedagogica del fare fotografia. Quest'aspetto didattico/educativo costituisce un’opportunità per far riflettere il pubblico e in particolare i giovani e i bambini, su alcune tematiche di attualità. In occasione dell'inaugurazione al pubblico il 7 settembre alle 21.30, la fotografa Cristina Garcia Rodero terrà un incontro dal titolo "Riflessioni sull'etica di un mestiere".

Isole che parlano di musica.
 Nella stessa giornata si aprirà la sezione musica a Golfo Aranci (18.30 Cala Moresca) con una produzione originale, nata in collaborazione con l'Archivio Mario Cervo, che vede il duo Fantafolk - Andrea Pisu alle launeddas e Vanni Masala all'organetto diatonico - dialogare con il trombettista Arricardo Pitau, che sarà anche protagonista, l'8 settembre alle 11 alla Tomba di giganti Li Mizzani, di un inedito duo con il norvegese Steffen Granly e il giorno precedente, il 6 settembre, in notturna al Grillo Parlante (23.30). Grande attesa anche per i due ospiti che chiuderanno gli appuntamenti musicali della giornata di giovedì: Jabel Kanuteh, griot del Gambia che attraverso la Kora, alle 18.30 accompagnato dalla risacca di Cala Martinella racconterà il suo viaggio di musicista migrante, e il trio Chili Vanilla (Norvegia), un avvincente ed elegante progetto legato alla forma canzone, che permette di conoscere la vocalità di Synne Sanden, considerata una delle figure più autorevoli della musica indy rock norvegese, in un progetto che abbraccia la poetica jazz del basso tubista Steffen Granly e la batteria di Kim Christer Hylland, appuntamento alle 22 al Faro di Punta Palau.

Il 9 settembre
 alle 21.30 in piazza Fresi saranno protagonisti dei numerosi appuntamenti in programma alcuni degli ospiti di maggiore spicco della rassegna. Iva Bittova (Rep. Ceca), regina delle musiche innovative, che si esibirà in duo con Vladimir Václavek nel progetto Bílé Inferno e Xylouris White - duo ospite anche del consueto incontro/lezione di approfondimento che il Festival organizza ogni anno alle 11 nella chiesa campestre San Giorgio - in cui la musica di Creta interpretata da Georgios Xylouris, una delle figure più importanti della tradizione, incontra la pulsione di Jim White,uno dei batteristi rock di spicco della scena australiana, che ha all'attivo collaborazioni con PJ Harvey, Nick Cave, Cat Power e molti altri.

Di particolare suggestione sarà anche l'evento delle 17 alla Roccia dell'Orso dedicato alle musiche tradizionali tra sacro e profano - patrocinato dall'Isre, l'Istituto Superiore Regionale Etnografico e realizzato in collaborazione con Archivio Mario Cervo e Itinere - con la processione profana lungo i sentirei che conducono a Capo d'Orso (Palau), sonorizzato dal canto del Tenore "Tilariga" de Bultei e del Tenore "Sant'Antoni" de Lodé.

Gran finale il 10 settembre nella splendida cornice dell'Isola di Spargi, con un solo di Iva Bittova impegnata nella sonorizzazione del tramonto a Cala Corsara alle 18.30 (prenotazione obbligatoria) mentre, come da tradizione, chiuderà anche questa XXI edizione di Isole che Parlano il suggestivo concerto alla Spiaggia di Palau Vecchio (21.00), affidato alla voce e alle note del piano di Synne Sanden.

Isole che parlano ai bambini. 
Uno degli aspetti che caratterizza maggiormente il Festival fin dalla sua nascita è anche il binomio arte-infanzia/adolescenza che trova spazio nella ricca sezione Isole che Parlano...ai bambini, in programma dal 4 al 6 settembreDedicata ai più piccoli e coordinata da Alessandra Angelipromuove una cultura dal basso, in un rapporto costante con il contesto storico, culturale e ambientale che la ospita; con l’attivazione di laboratori multidisciplinari dedicati alle musicalità visibili e invisibili dei luoghi, all’uso creativo delle nuove tecnologie, alla lettura e al linguaggio teatrale, alla fotografia, al riciclaggio e alla scultura di argilla e gesso. Una tre giorni dedicata ai bambini/ragazzi con i laboratori didattici a cura di Elis Ferracini e Maurizio Mantani di Fèma Teatro, Jacopo Tartari, Giulio Escalona e le proiezioni/spettacoli serali con Elena Morando e Allegra Brigata Teatro in collaborazione con Nati per leggere Sardegna e la Pinac di Rezzato.

Con gli eventi collaterali - aperitivi campestri, momenti diVini  (degustazione enologica di piccoli produttori vitivinicoli sardi) e l'attesa presentazione della bottiglia di Idromele Liune “Isole21” in collaborazione con Apiaresos | Apicoltori di Sardegna - il Festival coniuga  cultura, ambiente, archeologia e si propone come un'operazione di successo di turismo in bassa stagione, con un modello basato su incontro, diversità, tolleranza, che valorizza la funzione sociale del fare arte. 

Isole che Parlano, storia
Nato nel 1996 con un target internazionale e caratterizzato dal binomio tradizione-innovazione, è un progetto globale ed eterogeneo, sia per gli ambiti artistici e per le provenienze geografiche e culturali degli ospiti, che per la contestualizzazione dei momenti performativi, espositivi e didattici. La programmazione si articola tra zone costiere ed entroterra gallurese, mettendo in relazione aree accomunate da un'identità culturale e linguistica, ribadendo Palau quale cuore e centro del Festival. L'obiettivo degli organizzatori è accostare la cultura contemporanea e i movimenti d’avanguardia con le culture autoctone, favorendo un confronto creativo tra ciò che circuita nei network dei festival internazionali e le espressioni più originali della Sardegna, intesa sia come area della memoria sia come terra capace di produrre artisti contemporanei caratterizzati da una profonda unicità. Dal 2005 la collocazione della manifestazione a settembre, coniuga con successo le necessità del prolungamento della stagione turistica con una proposta originale che catalizza la curiosità di addetti ai lavori e di un crescente turismo culturale, ottenendo l'importante riconoscimento da Effe Label, rete delle più importanti manifestazioni europee. Un fiore all'occhiello per il Comune di Palau, da sempre attento sostenitore della manifestazione, per la Fondazione di Sardegna e per l'assessorato al Turismo della Regione Sardegna.


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