Simonetta Ferrante. Segni con le ali
![Simonetta Ferrante, Alfabeti da altri mondi, 2013, Monotipo cm 69,5x50 Simonetta Ferrante, Alfabeti da altri mondi, 2013, Monotipo cm 69,5x50](http://www.arte.it/foto/600x450/61/36921-1_Alfabeti_da_altri_mondi_2013_Monotipo_cm69_5x50_bassa.jpg)
Simonetta Ferrante, Alfabeti da altri mondi, 2013, Monotipo cm 69,5x50
Dal 05 Settembre 2015 al 10 Ottobre 2015
Novara
Luogo: Fondazione Antonio e Carmela Calderara
Indirizzo: via Bardelli 9, Vacciago di Ameno
Curatori: Elisabetta Longari
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0322 998192
Sito ufficiale: http://www.fondazionecalderara.it
La Fondazione Antonio e Carmela Calderara chiude la stagione espositiva 2015 con la mostra di Simonetta Ferrante “Segni con le ali”, una rassegna curata da Elisabetta Longari che documenta il lavoro di un’artista poliedrica che ha saputo rendere il sentimento con lieve spiritualità intrecciando parole e inventando segni grafici di grande effetto plastico.
In mostra un selezionato nucleo di opere -olii, tecniche miste, collages, monotipi e acquarelli- realizzate a partire dalla fine degli anni ’90, frutto di una raffinata ricerca calligrafica che costituisce il nucleo principale della suo lavoro.
Nel lavoro di Simonetta Ferrante infatti il segno calligrafico è il vero e indiscusso protagonista. Come afferma Elisabetta Longari nel testo in catalogo: “l’artista deriva il proprio linguaggio a partire dalle esperienze segniche legate a una sorta di “modello” di scrittura e di alfabeto, però completamente sganciato dalla parola come significato, per farne invece esplodere i valori di puro significante”.
Per l’artista milanese questa mostra ha il sapore del ritorno ai luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza quando, sfollata con la famiglia a Vacciago a causa della guerra, fu mandata “a bottega” dal maestro Antonio Calderara e sotto la sua guida mosse i primi passi nel mondo dell’arte. La Fondazione ha voluto ricordare e fare un omaggio a questo rapporto fecondo che ha generato in Ferrante un’autentica passione per l’arte anche se la sua ricerca si è orientata in una direzione diversa rispetto a quella del maestro.
Il lavoro della Ferrante si distingue per una straordinaria continuità che le ha permesso di attraversare la seconda metà del Novecento fino a tutto il primo decennio dei 2000 passando dalla professione di progettista grafico alla pittura, dalla calligrafia alla sperimentazione artistica. Un percorso in cui si ritrovano costantemente forma, colore, segno scrittorio pur nella ricchezza di una produzione che conta artefatti di natura varia: dal monotipo al marchio, dal manifesto al libro d’artista, al packaging, alla pittura.
L'esposizione occupa le sale delle mostre temporanee, affacciate sullo spazio verde della secentesca sede della Fondazione Calderara a Vacciago sul lago d'Orta, dove è custodita ed esposta la collezione di respiro internazionale che l’artista ha costituito nel corso della sua vita.
Sarà disponibile il catalogo della mostra con testo di Elisabetta Longari.
Da martedì a venerdì: 15.00/19.00; sabato e domenica: 10.00 /12.00 – 15.00 / 19.00
In mostra un selezionato nucleo di opere -olii, tecniche miste, collages, monotipi e acquarelli- realizzate a partire dalla fine degli anni ’90, frutto di una raffinata ricerca calligrafica che costituisce il nucleo principale della suo lavoro.
Nel lavoro di Simonetta Ferrante infatti il segno calligrafico è il vero e indiscusso protagonista. Come afferma Elisabetta Longari nel testo in catalogo: “l’artista deriva il proprio linguaggio a partire dalle esperienze segniche legate a una sorta di “modello” di scrittura e di alfabeto, però completamente sganciato dalla parola come significato, per farne invece esplodere i valori di puro significante”.
Per l’artista milanese questa mostra ha il sapore del ritorno ai luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza quando, sfollata con la famiglia a Vacciago a causa della guerra, fu mandata “a bottega” dal maestro Antonio Calderara e sotto la sua guida mosse i primi passi nel mondo dell’arte. La Fondazione ha voluto ricordare e fare un omaggio a questo rapporto fecondo che ha generato in Ferrante un’autentica passione per l’arte anche se la sua ricerca si è orientata in una direzione diversa rispetto a quella del maestro.
Il lavoro della Ferrante si distingue per una straordinaria continuità che le ha permesso di attraversare la seconda metà del Novecento fino a tutto il primo decennio dei 2000 passando dalla professione di progettista grafico alla pittura, dalla calligrafia alla sperimentazione artistica. Un percorso in cui si ritrovano costantemente forma, colore, segno scrittorio pur nella ricchezza di una produzione che conta artefatti di natura varia: dal monotipo al marchio, dal manifesto al libro d’artista, al packaging, alla pittura.
L'esposizione occupa le sale delle mostre temporanee, affacciate sullo spazio verde della secentesca sede della Fondazione Calderara a Vacciago sul lago d'Orta, dove è custodita ed esposta la collezione di respiro internazionale che l’artista ha costituito nel corso della sua vita.
Sarà disponibile il catalogo della mostra con testo di Elisabetta Longari.
Da martedì a venerdì: 15.00/19.00; sabato e domenica: 10.00 /12.00 – 15.00 / 19.00
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