Eco. Opere di Enrica Borghi
![Enrica Borghi, Venere, 2017. Plastica, unghie finte, strofinaccio, cm 40x50x160 Enrica Borghi, Venere, 2017. Plastica, unghie finte, strofinaccio, cm 40x50x160](http://www.arte.it/foto/600x450/c4/84225-Venere_plastica_unghie_finte_strofinaccio_cm_40x50x160_2017_courtesy_of_Pier_Maulini_2.jpg)
© Pier Maulini | Enrica Borghi, Venere, 2017. Plastica, unghie finte, strofinaccio, cm 40x50x160
Dal 10 Novembre 2018 al 03 Febbraio 2019
Novara
Luogo: Castello Visconteo Sforzesco
Indirizzo: piazza Martiri della Libertà
Orari: da martedì a domenica 10-19
Curatori: Lorella Giudici
Costo del biglietto: Ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://www.ilcastellodinovara.it
Dall’11 novembre 2018 al 3 febbraio 2019le sale restaurate del Castello Visconteo Sforzesco di Novara ospitano una grande mostra dedicata a Enrica Borghi, a cura di Lorella Giudici.
L’esposizione è una sorprendente antologicache riunisce opere importanti, grandi installazioni e lavori inediti. L’ambizione è quella di offrire uno sguardo d’insieme sul lavoro artistico di Enrica Borghi e seguirlo per quasi trent’anni. È la prima volta che il Castello di Novara dedica una mostra personale non solo a un’artista donna, ma a un’artista donna vivente.
Personaggio caleidoscopico, Enrica Borghi ha creato e continua a creare un universo eterogeneo che si anima e prende vita da materiali che la nostra società rifiuta e scarta. Un gesto creativo che ridà nuova vita, bellezza e forma a oggetti destinati alla discarica e all’oblio. Con la sua ricerca artistica in continuo movimento ed espansione, Enrica Borghi si colloca tra le personalità più interessanti ed eclettiche dell’arte contemporanea, in grado di cristallizzare in bellezza l’anima del nostro vivere quotidiano, indagando i temi del ri-uso, dell’ambiente, del territorio e della femminilità. Così l’artista: “Voglio raccontare la seduzione dei rifiuti, la possibilità alchemica della trasformazione”.
Novaraha un particolare legame affettivo con la Borghi che, una volta terminati gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera, si trasferisce nella città piemontese. Il piccolo monolocale in affitto è ribattezzato “il mio laboratorio alchemico”. Enrica comincia ad accumulare contenitori per detersivi, variopinte bottiglie di plastica, confezioni e involucri alimentari: quei rifiuti sono per l’artista un’inesauribile miniera di materia e di idee.
Le opere in mostra partono dagli anni Novanta e arrivano a quelli più recenti. Da arazzi orditi con strisce ricavate da buste di plastica ad agglomerati di cotton fioc, bottoncini metallici, unghie posticce, strofinacci e pagliette metalliche che rivestono Veneri e busti. Enormi abiti di bottiglie di plastica, gioielli plasmati a regola d’arte, mosaici di fondi di bottiglia, muridi sfere luminose di alluminio, meduse con lunghi tentacoli, fluttuanti nebulose. Ma anche fotografie di grande formato e pezzi unici dove l’elemento luminoso gioca tra i riflessi scintillanti delle superfici plastiche.
Ilvernissageè in programma sabato 10 novembrealle ore 17. Seguirà la performance Parade. Recycling Warriors Objects alle ore 18: maschere, corazze e armature, indumenti-scultura in bilico tra seduzione e fantastico.
La mostra è organizzata dalla Città di Novara in collaborazione con Castello di Novara, Agenzia Turistica Locale della Provincia di Novara, Associazione Culturale Asilo Bianco, con il patrocinio della Regione Piemonte e con il contributo di Fondazione Cariplo, ASSA e Italgrafica.
Sono previste due giornate di workshop con l’artista aperte al pubblico e incentrate sulla trasformazione e il riuso di materiali di scarto, in particolare delle bottiglie di plastica.
Enrica Borghi nasce a Macugnaga (Verbania), ai piedi del Monte Rosa. Oggi vive e lavora sulle colline del Lago d’Orta. Si diploma in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, nel 1989. Insegna Materie Plastiche presso il Liceo Artistico F. Casorati di Romagnano. È Fondatrice e Presidente dell’Associazione Culturale Asilo Bianco. Tra le numerose personali ha esposto al Castello di Rivoli, alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, al MAMAC di Nizza, al Musée des Beaux-Arts di Bordeaux e all’Estorick Collection di Londra.
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