Mark Raidpere. Napoli.ok

Mark Raidpere. Napoli.ok, Fondazione Morra Greco, Napoli

 

Dal 18 Ottobre 2012 al 07 Dicembre 2012

Napoli

Luogo: Fondazione Morra Greco

Indirizzo: largo Avellino 17

Orari: da lunedì a venerdì 10-14

Curatori: Eugenio Viola

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 081 210690

E-Mail info: info@fondazionemorragreco.com

Sito ufficiale: http://www.fondazionemorragreco.com


Mercoledì 17 ottobre, alle ore 19, inaugura Napoli.ok, progetto site specific che Mark Raidpere presenta per la sua seconda personale negli spazi della Fondazione Morra Greco di Napoli. Il lavoro di Raidpere indaga con straordinaria sensibilità ed efficacia i dilemmi e le inquietudini dell’animo umano, la sua solitudine incoercibile, il suo tragico destino. La ricerca dell’artista parte spesso dal proprio universo familiare o assume precise connotazioni sociali, concentrandosi su persone ai margini, su fenomeni di violenza urbana o episodi da vita di strada. Tematiche differenti confluiscono in una progettualità complessa, che dal particolare è tesa a indagare, più in generale, le lacerazioni e le contraddizioni della realtà a noi contemporanea. 

Le opere in mostra ben restituiscono questa complessità, rilevando motivi di continuità e divergenze nel passato e nel presente della ricerca dell’artista. Lavori quasi tutti nati da un periodo di residenza che Raidpere ha trascorso in città la scorsa estate. Di qui il titolo, tra il serio e il faceto, preso in prestito dal nome del folder sul computer nel quale Raidpere riponeva gli scatti che selezionava dopo le sue incursioni nel Ventre di Napoli. 

L’artista estone ha creato negli anni una propria cifra stilistica inconfondibile, sospesa tra sfera pubblica e privata, oggettivamente documentaria ma allo stesso tempo onirica e visionaria. Raidpere adotta uno sguardo deliberatamente introspettivo nei lavori autobiografici, aprendo uno squarcio impietoso sulla propria vita privata: 09/12/07 - 05/04/09 (2009), è un video dalla semplicità quasi ipnotica, ossessiva, che racconta della reciproca incomunicabilità col padre, motivo topico che ritroviamo anche in lavori precedenti come Dedication (2008), incentrato sul rapporto tra il padre e la madre o il suggestivo Father (2001), in cui il genitore dell’artista è colto nella solitudine melanconica della propria intimità domestica. 

In occasione della mostra napoletana l’artista presenta inoltre alcune fotografie, medium che caratterizza il lavoro di Raidpere agli esordi: famosi gli autoritratti della serie Io (1997), in cui l’artista esibisce il proprio corpo nudo e tormentato dalla postura irrequieta, che comunica dolore e alienazione. Per la prima volta dopo diversi anni, Raidpere espone anche una nuova serie di autoscatti, meno drammatici e più autoironici, tutti realizzati a Napoli. L’obiettivo di Raidpere coglie attimi rivelatori e inaspettati, si perde nei meandri dei vicoli, ne registra impressioni e sfumature che restituiscono un microcosmo di accadimenti improbabili, a prima vista ironici ma che in realtà cedono il passo, ad uno sguardo più attento, a sentimenti contrastanti, sospesi tra decadimento e solitudine, paura e rimpianto, bellezza e sofferenza, vulnerabilità e isolamento, emarginazione e decadenza, separazione e distacco. 

Mark Raidpere (Tallinn 1975, dove vive e lavora), è probabilmente tra gli artisti estoni più rappresentativi della sua generazione e tra i più riconosciuti a livello internazionale. Ha esposto in numerosi musei ed istituzioni in Europa e in America, tra cui: al Witte de with di Rotterdam, al Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig -MUMOK , di Vienna, al Centro Galego de Arte Contemporánea di Santiago de Compostela, 2009; al CCS Bard Hessel Museum, Annandale-on-Hudson, NY, 2008; al Kumu Art Museum, Tallinn, Estonia 2007; alla galleria Michel Rein, Parigi, 2006-08; all’Arts Santa Mònica di Barcelona, 2008; alla III Biennale di Praga, 2007; al Russian Centre for Contemporary Arts di Mosca, a Platform Garanti, Istanbul e al Kiasma di Helsinki, 2006. Ha rappresentato l’Estonia alla 51. Biennale di Venezia (2005). 

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