Il ritorno della Lampadoforia, rivive la Neapolis delle origini
Dal 29 Aprile 2016 al 30 Aprile 2016
Napoli
Luogo: MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Indirizzo: piazza Museo 19
Enti promotori:
- Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
- Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Venerdì 29 aprile alle ore 10,30
“IL RITORNO DELLA LAMPADOFORIA, RIVIVE LA NEAPOLIS DELLE ORIGINI”.
Sala Conferenza del MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Moderatrice Elena Lopresti, giornalista
I temi della manifestazione saranno illustrati da:
prof. Antonio De Simone, archeologo,
dott. Antonio Corradini, ricercatore storico e scrittore,
dott. Romeo Barbaro,musicologo
dott. Paolo Giulierini, direttore del MANN
L’evento, che vede la collaborazione del MANN, patrocinato dal Comune di Napoli, Assessorato alla Cultura, dal Comune di Bacoli e dal Comune di Siracusa, è realizzato grazie alla condivisione dell’Associazione I Sedili di Napoli-Onlus con le Associazioni: “L’Officina delle Idee”, “LudicaMente”, “Simmachia Ellenon”, “Radici”, “Cappella Corale Giubileo”, “Gruppo Storico Oplontino”, “Ninuphar Eventi”, “Locus Iste”, “Associazione Culturale Maddalena Cerasuolo”, “Napoli Sotterranea”e “Carmenb_makeupartist”.
Un fantastico “ritorno al passato” nel Centro Antico di Napoli,
sabato 30 aprile dalle ore 18,30,
subito dopo la conclusione della tradizionale processione
delle reliquie di San Gennaro, in Piazza San Gaetano
Quattro giovani atlete campane,
partite dall'ingresso del MANN alle ore 17:45 accenderanno l’inaugurale fiamma olimpica che darà il via ad un grande corteo storico, di circa 100 figuranti e atleti,
in costume greco-arcaico
per ricordare le origini antichissime ed in parte ancora misteriose della Città.
Al Corteo Storico in costume greco-arcaico ed alle successive gare podistiche con le fiaccole, parteciperanno complessivamente circa 100 tra figuranti ed atleti.
Al suono di “timpanon”, “symphonia” e doppi flauti, insieme a tanti “khrotalos” agitati dai bambini dell’Associazione “LudicaMente”, coordinati dal musicista Romeo Barbaro, sfileranno lungo Via dei Tribunali, Vico San Domenico, Via San Biagio dei Librai, Via San Gregorio Armeno per fare ritorno poi in Piazza San Gaetano, circa cento figuranti “Neapolitani”: guerrieri opliti in armatura e lance; atleti con torce accese; danzatrici; “vestali” con fasci di grano e, ancora, i “fretarchi” a ricordarci l’antichissima struttura religiosa-amministrativa cittadina che le “Fratrie” tramandarono poi, per altri 800 anni, ai “Sedili”; tutti a fare da corona ad una incantatrice “Sirena Parthenope, nel suo bellissimo abito realizzato dalla prestigiosa “Scuola della Moda Partenopea”.
Il grande corteo storico ci riporterà nel V secolo a.C. per farci rivivere “quanno nascette Napule” con il ritorno dopo oltre quattrocento anni, dell’antica corsa simbolica con le fiaccole: “La Lampadoforia”, una gara a squadre a staffetta che fino all’epoca del Vicereame Spagnolo, si perpetuò nel Tempo e che animerà ancora i “Decumani” subito dopo il corteo con 4 squadre di atleti, sempre in costume storico, a rappresentare le quattro principali etnie che fondarono la Città: Cumani, Siracusani, Ateniesi e Calcidesi.
“Abbiamo fortemente voluto ripristinare questa antica tradizione – dichiara Giuseppe Serroni, Presidente dell’Associazione I Sedili di Napoli-Onlus” perché le memorie storiche della nostra Città non possono andare perdute. Quando si parla di Napoli si pensa allo splendore del periodo Borbonico ma Napoli, nel bene e nel male è diventata tale, perché ha subito un trimillenario cammino di crescita che l’ha resa ineguagliabile agli occhi dell’intero pianeta e con la Lampadoforia vogliamo ricordare come tutto ebbe inizio”. La manifestazione ha anche uno scopo sociale ed educativo perché è collegata al progetto dell’Associazione I Sedili di Napoli: “Sembrano pietre…ma sono Radici”. Un progetto finalizzato al restauro conservativo delle pietre di spoglio, quei “pezzi” di antichi resti greco-romani disseminati in tutto il reticolo della città antica e che emergono “come perle”, dalle mura di palazzi e chiese perché riutilizzati come materiale edilizio ma che manifestano le Radici storiche e culturali della Città.
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