Giulio Delvè. Il Buio è solo l’ombra della luce
Dal 30 Aprile 2022 al 30 Luglio 2022
Napoli
Luogo: Pio Monte della Misericordia
Indirizzo: Via dei Tribunali 253
Curatori: Valentina Rippa
Il Buio è solo l’ombra della luce è il titolo della mostra di Giulio Delvè a cura di Valentina Rippa che inaugura sabato 30 aprile alle ore 11.30 al Pio Monte della Misericordia, con una speciale esposizione diffusa nelle varie sale della Quadreria per una nuova rilettura dello spazio e una fruizione inedita dell’opera d’arte contemporanea. Ad accogliere i visitatori al piano terra nella Galleria Fronte Strada l’installazione in rame The tree of possibilities che suggerisce dieci spunti per una vita migliore diventando così un inno alla pace.
Il lavoro di Delvè, che ha ricevutoil Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, si muove fra arte e ricerca sociale ispirandosi al dipinto del Caravaggio Le Sette Opere di Misericordia, e ripropone in scultura composizioni geometriche che ricordano nell’aspetto fasci lucenti densi di spiritualità e parti del corpo ornati di gioielli luminosi, modelli in jesmonite dalle forme semplici, realistiche, realizzate con calchi dal vero: piedi che alludono a quelli dei pellegrini in adorazione alle Madonne di Caravaggio, busti femminili o figure intere esili, impreziosite con gioielli in pasta poi trattati con microfusioni in ottone che emanano bagliori, illuminano e “arricchiscono” l'opera restituendo una nuova carica umana e significale alla ricerca artistica di Delvè.
L’umanità dirompente in tutte le opere del Caravaggio è un tema profondamente vicino all’artista. La stessa attenzione alle classi più umili e popolari che nel Merisi si esprime attraverso la fisicità e il pathos delle figure dipinte, la ritroviamo nelle opere scultoree realizzate da Delvè, che riconducono lo spettatore ad un concetto di umanizzazione e grandezza dell’arte portatrice di luce e vitalità. Il filo conduttore del progetto si basa su un principio di coerenza con le finalità del Pio Monte della Misericordia e sulla precisa volontà dell’artista e del curatore di entrare in relazione con il Palazzo.
“Siamo felici di accogliere le splendide opere di Giulio Delvè che con il suo progetto artistico e di grande sensibilità sociale sposa a pieno lo spirito del Pio Monte. – spiega Fabrizia Paternò di San Nicola, Soprintendente del Pio Monte della Misericordia – Da tempo la nostra Istituzione è attenta all’arte contemporanea ospitando un’importante collezione permanente, e accogliendo mostre temporanee per un’offerta culturale sempre nuova e originale. La mostra di Delvè rinnova e allarga questa offerta, coinvolgendo l’intera Quadreria in un’esposizione diffusa, facendo dialogare l’arte del presente con quella del passato, entrambe al servizio dell’attività a favore dei più deboli.”
Nove le sculture esposte: nelle diverse sale della Quadreria saranno presentatesette opere, in un allestimento pensato per essere in totale armonia con il contesto storico degli spazi e delle opere d’arte della Pinacoteca.
Nella Galleria Fronte Strada, al piano terra, si aggiunge un’opera di forte impatto emotivo che racchiude temi ricorrenti nella ricerca di Giulio Delvè, l’infanzia, la ricerca della bellezza, la speranza, in un dialogo tra spazi interni ed esterni che ben rispecchia la missione dell’Ente e la prospettiva di apertura sociale della mostra. Immaginando la vita come un albero delle possibilità, l’artista realizza un’installazione in rame ispirata ad un’illustrazione di Robert Crumb su Jack e il fagiolo magico, la storia di un ragazzino alla ricerca della felicità. The tree of possibilities è la versione contemporanea di una favola d’altri tempi che indica dieci spunti per una vita migliore trascritti a mano su altrettante foglie di una pianta di fagiolo: futuro sostenibile, autosufficienza locale, ritorno alla terra, sistemi rinnovabili, cambiamento, lavoro, stabilità, decentralizzazione, innovazione, pace.
“Negli ultimi tempi la mia ricerca artistica ha intrapreso una direzione orientata allo studio delle dinamiche sociali che governano contesti gentrificati o comunque segnati dalle difficoltà generate da una ormai quasi decennale, protratta situazione di crisi economica. – spiega Giulio Delvè – Il progetto Il buio è solo l’ombra della luceè nato nel mio studio di Montesanto frequentato dai ragazzini del quartiere, che di tanto in tanto venivano a recuperare il pallone, curiosare, giocare con l’argilla. Un giorno hanno aperto alcuni pacchi di pasta, ed assemblando i vari formati, hanno creato collane, braccialetti, 'gioielli' che hanno indossato 'atteggiandosi' a fare i 'ricchi'. Ho pensato così di cristallizzare questo gesto ingenuo, semplice ma così essenziale, corale e spontaneo, di una potenza e poesia tale da innescare profonde riflessioni sociali.”
Il progetto di Delvè riprende un lavoro iniziato nel 2019 che oggi si arricchisce di nuove opere. Lo “sguardo” dell’artista, ovvero il suo sentire le cose, parte da una profonda analisi delle esperienze umane e dal loro ripresentarsi in forme e modalità diverse nel quotidiano. Uno sguardo al tempo stesso esteriore ed interiore che lo spinge a cercare un senso comune nell’umanità e nella realtà che lo circonda. Delvè ha realizzato le sculture rileggendo, rielaborando ed organizzando i “gioielli” creati per gioco dai ragazzi del quartiere, aprendoli così ad altre funzioni e possibilità semantiche.
“Questo nuovo lavoro di Giulio Delvè, – spiega la curatrice Valentina Rippa – rispecchia pienamente la sensibilità con cui osserva il contesto in cui vive - che va inteso come spazio storico, sociale e antropologico - ponendosi sempre con un atteggiamento di ascolto e di riflessione verso i fenomeni più marginali della società. Un’azione silenziosa capace di restituire un messaggio forte attraverso opere seducenti dal punto di vista estetico eppure connotate da un alto valore semantico ed evocativo.”
Delvè induce lo spettatore al raccoglimento, a un sentire più consapevole, a una maggiore attenzione alle vite degli altri, e lo fa con l’attitudine poetica che contraddistingue la sua ricerca artistica sin dagli esordi.
Si ringraziano Alessandro Pasca di Magliano, già Soprintendente del Pio Monte della Misericordia e il Governatore al Patrimonio artistico e archivistico Alberto Sifola di San Martino, che hanno fortemente voluto la mostra.
Giulio Delvè Nasce nel 1984 a Napoli, dove vive e lavora.
Si è laureato presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli e ha completato i suoi studi presso la Weißensee
Kunsthochschule di Berlino.
Ha ricevuto il Contemporary Generation International Prize I nel 2019, il Moroso Prize nel 2015, il Talent Prize nel 2011 e
il Gallery Committee Special Award, Terna Prize 02 nel 2009.
Sue recenti mostre personali includono: 2020 – Little Constellation con M. A. Del Vecchio in conversazione con G. Del Vecchio, Nomas Foundation, Rome; 2019 – Pastocaldo, Ada, Roma; 2017 – Condominium, Mendes Wood, Bruxelles; Muixeranga, a cura di Paolo Masi, Base progetti per l’arte, Firenze. 2016 - Conspire means to breathe togheter, Supportico Lopez, Berlino.
Il lavoro di Delvè, che ha ricevutoil Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, si muove fra arte e ricerca sociale ispirandosi al dipinto del Caravaggio Le Sette Opere di Misericordia, e ripropone in scultura composizioni geometriche che ricordano nell’aspetto fasci lucenti densi di spiritualità e parti del corpo ornati di gioielli luminosi, modelli in jesmonite dalle forme semplici, realistiche, realizzate con calchi dal vero: piedi che alludono a quelli dei pellegrini in adorazione alle Madonne di Caravaggio, busti femminili o figure intere esili, impreziosite con gioielli in pasta poi trattati con microfusioni in ottone che emanano bagliori, illuminano e “arricchiscono” l'opera restituendo una nuova carica umana e significale alla ricerca artistica di Delvè.
L’umanità dirompente in tutte le opere del Caravaggio è un tema profondamente vicino all’artista. La stessa attenzione alle classi più umili e popolari che nel Merisi si esprime attraverso la fisicità e il pathos delle figure dipinte, la ritroviamo nelle opere scultoree realizzate da Delvè, che riconducono lo spettatore ad un concetto di umanizzazione e grandezza dell’arte portatrice di luce e vitalità. Il filo conduttore del progetto si basa su un principio di coerenza con le finalità del Pio Monte della Misericordia e sulla precisa volontà dell’artista e del curatore di entrare in relazione con il Palazzo.
“Siamo felici di accogliere le splendide opere di Giulio Delvè che con il suo progetto artistico e di grande sensibilità sociale sposa a pieno lo spirito del Pio Monte. – spiega Fabrizia Paternò di San Nicola, Soprintendente del Pio Monte della Misericordia – Da tempo la nostra Istituzione è attenta all’arte contemporanea ospitando un’importante collezione permanente, e accogliendo mostre temporanee per un’offerta culturale sempre nuova e originale. La mostra di Delvè rinnova e allarga questa offerta, coinvolgendo l’intera Quadreria in un’esposizione diffusa, facendo dialogare l’arte del presente con quella del passato, entrambe al servizio dell’attività a favore dei più deboli.”
Nove le sculture esposte: nelle diverse sale della Quadreria saranno presentatesette opere, in un allestimento pensato per essere in totale armonia con il contesto storico degli spazi e delle opere d’arte della Pinacoteca.
Nella Galleria Fronte Strada, al piano terra, si aggiunge un’opera di forte impatto emotivo che racchiude temi ricorrenti nella ricerca di Giulio Delvè, l’infanzia, la ricerca della bellezza, la speranza, in un dialogo tra spazi interni ed esterni che ben rispecchia la missione dell’Ente e la prospettiva di apertura sociale della mostra. Immaginando la vita come un albero delle possibilità, l’artista realizza un’installazione in rame ispirata ad un’illustrazione di Robert Crumb su Jack e il fagiolo magico, la storia di un ragazzino alla ricerca della felicità. The tree of possibilities è la versione contemporanea di una favola d’altri tempi che indica dieci spunti per una vita migliore trascritti a mano su altrettante foglie di una pianta di fagiolo: futuro sostenibile, autosufficienza locale, ritorno alla terra, sistemi rinnovabili, cambiamento, lavoro, stabilità, decentralizzazione, innovazione, pace.
“Negli ultimi tempi la mia ricerca artistica ha intrapreso una direzione orientata allo studio delle dinamiche sociali che governano contesti gentrificati o comunque segnati dalle difficoltà generate da una ormai quasi decennale, protratta situazione di crisi economica. – spiega Giulio Delvè – Il progetto Il buio è solo l’ombra della luceè nato nel mio studio di Montesanto frequentato dai ragazzini del quartiere, che di tanto in tanto venivano a recuperare il pallone, curiosare, giocare con l’argilla. Un giorno hanno aperto alcuni pacchi di pasta, ed assemblando i vari formati, hanno creato collane, braccialetti, 'gioielli' che hanno indossato 'atteggiandosi' a fare i 'ricchi'. Ho pensato così di cristallizzare questo gesto ingenuo, semplice ma così essenziale, corale e spontaneo, di una potenza e poesia tale da innescare profonde riflessioni sociali.”
Il progetto di Delvè riprende un lavoro iniziato nel 2019 che oggi si arricchisce di nuove opere. Lo “sguardo” dell’artista, ovvero il suo sentire le cose, parte da una profonda analisi delle esperienze umane e dal loro ripresentarsi in forme e modalità diverse nel quotidiano. Uno sguardo al tempo stesso esteriore ed interiore che lo spinge a cercare un senso comune nell’umanità e nella realtà che lo circonda. Delvè ha realizzato le sculture rileggendo, rielaborando ed organizzando i “gioielli” creati per gioco dai ragazzi del quartiere, aprendoli così ad altre funzioni e possibilità semantiche.
“Questo nuovo lavoro di Giulio Delvè, – spiega la curatrice Valentina Rippa – rispecchia pienamente la sensibilità con cui osserva il contesto in cui vive - che va inteso come spazio storico, sociale e antropologico - ponendosi sempre con un atteggiamento di ascolto e di riflessione verso i fenomeni più marginali della società. Un’azione silenziosa capace di restituire un messaggio forte attraverso opere seducenti dal punto di vista estetico eppure connotate da un alto valore semantico ed evocativo.”
Delvè induce lo spettatore al raccoglimento, a un sentire più consapevole, a una maggiore attenzione alle vite degli altri, e lo fa con l’attitudine poetica che contraddistingue la sua ricerca artistica sin dagli esordi.
Si ringraziano Alessandro Pasca di Magliano, già Soprintendente del Pio Monte della Misericordia e il Governatore al Patrimonio artistico e archivistico Alberto Sifola di San Martino, che hanno fortemente voluto la mostra.
Giulio Delvè Nasce nel 1984 a Napoli, dove vive e lavora.
Si è laureato presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli e ha completato i suoi studi presso la Weißensee
Kunsthochschule di Berlino.
Ha ricevuto il Contemporary Generation International Prize I nel 2019, il Moroso Prize nel 2015, il Talent Prize nel 2011 e
il Gallery Committee Special Award, Terna Prize 02 nel 2009.
Sue recenti mostre personali includono: 2020 – Little Constellation con M. A. Del Vecchio in conversazione con G. Del Vecchio, Nomas Foundation, Rome; 2019 – Pastocaldo, Ada, Roma; 2017 – Condominium, Mendes Wood, Bruxelles; Muixeranga, a cura di Paolo Masi, Base progetti per l’arte, Firenze. 2016 - Conspire means to breathe togheter, Supportico Lopez, Berlino.
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