Ferruccio Orioli. Fortezza Europa
Dal 22 Giugno 2022 al 22 Settembre 2022
Napoli
Luogo: Chiesa di Sant’Erasmo - Castel Sant’Elmo
Indirizzo: Via Tito Angelini 22
Orari: dalle 9.30 alle 17.00; chiuso martedì. Ultimo ingresso un'ora prima
Curatori: Anna Maria Romano e Claudia Borrelli
Telefono per informazioni: +39 081 2294 454
E-Mail info: drm-cam@beniculturali
La mostra di Ferruccio Orioli Fortezza Europa, a cura di Anna Maria Romano e Claudia Borrelli, nata da un’idea di Marta Ragozzino, ripropone con un nuovo allestimento nella chiesa e sagrestia di Sant’Erasmo a Castel Sant’Elmo le opere realizzate in occasione di tre precedenti esposizioni - tra il 2018 e il 2021 - incentrate sui temi delle barriere tra gli stati, delle migrazioni e delle conseguenze che hanno sulle persone. Contenuti ancora più attuali in questo momento storico, manifestazioni di un’epoca complessa, segnata da grandi disuguaglianze economiche e sociali, aggravate dalle conseguenze della pandemia e delle guerre, dove tutti siamo coinvolti in quanto abitanti di un mondo sempre più connesso.
La mostra “Noi di qua, voi di là” (Napoli 15 dicembre 2018 - 18 gennaio 2019, presso Fiorillo arte), a cura di Brunella Velardi, nasce da una indagine sulla costruzione di barriere di separazione tra Stato e Stato e, in qualche caso, anche all’interno degli stessi Stati. Sono settantanove le Nazioni coinvolte in questo enorme sforzo economico per la costruzioni dei muri – quasi impossibile valutare l’entità della spesa totale, soprattutto di costi di manutenzione – lo sviluppo lineare di tali barriere sarebbe pari a 25.000 chilometri. Separazioni che dividono Paesi, realizzate, in molti casi con valenze propagandistiche, per arrestare flussi di persone in fuga dalla guerra e dalla povertà.
La seconda esposizione, “Sulle sponde di questo mare” (Matera 12 luglio - 11 settembre 2019, presso La Scaletta), a cura di Giancarlo Ferulano, si sofferma sulle persone che fuggono da carestie, guerre e disastri ambientali e in particolare su coloro che perdono la vita durante questi viaggi. Dal 1992 l’organizzazione non governativa olandese UNITED, grazie alla collaborazione di oltre 550 organizzazioni private e pubbliche di 48 Paesi, redige un registro di questa immane tragedia (https://unitedagainstrefugeedeaths.eu/). L’elenco delle persone scomparse nel tentativo di raggiungere le sponde dei nostri mari o i confini di terra dell’Europa, aggiornato al giugno 2021, conta 44.764 morti, l’80 % circa dei quali in mare. Circondato da arcaiche figure femminili, il “mare nostrum” rappresentato in una carta cinquecentesca, è uditore “impotente” di un mantra che declina in varie lingue la frase: “Vi abbiamo partorito a milioni, sulle sponde di questo mare, per vivere in pace” .
La terza mostra “Abbandonati tra mare e cielo” (Napoli, 12 dicembre 2021 – 8 gennaio 2022, presso La Casa di Vetro), a cura di Claudia Borrelli, è composta da una serie di dodici acquerelli che leggono in una drammatica soggettiva, attraverso gli occhi di Malaika, una donna migrante che affronta un viaggio all’interno di un gommone con altre settantadue persone, lo scorrere del tempo di quelle tremende giornate in mezzo a mare, eterne trecentosessanta ore di navigazione. Troppo lungo, purtroppo, anche Malaika che alla fine della navigazione è diventata anche lei una dei nomi dell’elenco UNITED, segnalato dal colore giallo all’ingresso della mostra.
In esposizione, per la prima volta, in un filmato scorrono pagina dopo pagina di tutti gli acquerelli contenuti in un album preparatorio delle opere in mostra, con i testi dell’artista e letti da Regina Orioli, con la colonna sonora di Vittorio Sica e le riprese e organizzazione di Elena Orioli.
Il titolo della mostra “Fortezza Europa”, riprende una definizione dell’associazione UNITED e sintetizza i racconti dispiegati nelle tre mostre, richiamando gli ostacoli materiali e morali “messi in atto” dagli Stati europei e lo sfruttamento dei territori dai quali provengono le stesse persone che migrano.
Molteplici sono le relazioni tra le opere di Orioli e la sede espositiva, il Castello costruito nel XVI secolo da Pedro Luis Escrivà, progettato e realizzato come una fortezza inespugnabile.
Ferruccio Orioli è nato a Venezia, dove si è laureato in Architettura e ha iniziato a lavorare, per poi trasferirsi a Matera e in seguito a Roma. Dal 1994 vive e lavora a Napoli. Autodidatta in pittura, ha iniziato a usare l’acquerello nel 1978, sia nei piccoli che nei grandi formati. Ha esposto le sue opere in mostre personali e collettive a Napoli, Capri, Roma, Benevento, Bisaccia, Venezia e Matera. Nel 2011 a Castel Sant’Elmo, Orbita ellittica, a cura di Angela Tecce, documenta i lavori dal 2000 al 2010.
La mostra “Noi di qua, voi di là” (Napoli 15 dicembre 2018 - 18 gennaio 2019, presso Fiorillo arte), a cura di Brunella Velardi, nasce da una indagine sulla costruzione di barriere di separazione tra Stato e Stato e, in qualche caso, anche all’interno degli stessi Stati. Sono settantanove le Nazioni coinvolte in questo enorme sforzo economico per la costruzioni dei muri – quasi impossibile valutare l’entità della spesa totale, soprattutto di costi di manutenzione – lo sviluppo lineare di tali barriere sarebbe pari a 25.000 chilometri. Separazioni che dividono Paesi, realizzate, in molti casi con valenze propagandistiche, per arrestare flussi di persone in fuga dalla guerra e dalla povertà.
La seconda esposizione, “Sulle sponde di questo mare” (Matera 12 luglio - 11 settembre 2019, presso La Scaletta), a cura di Giancarlo Ferulano, si sofferma sulle persone che fuggono da carestie, guerre e disastri ambientali e in particolare su coloro che perdono la vita durante questi viaggi. Dal 1992 l’organizzazione non governativa olandese UNITED, grazie alla collaborazione di oltre 550 organizzazioni private e pubbliche di 48 Paesi, redige un registro di questa immane tragedia (https://unitedagainstrefugeedeaths.eu/). L’elenco delle persone scomparse nel tentativo di raggiungere le sponde dei nostri mari o i confini di terra dell’Europa, aggiornato al giugno 2021, conta 44.764 morti, l’80 % circa dei quali in mare. Circondato da arcaiche figure femminili, il “mare nostrum” rappresentato in una carta cinquecentesca, è uditore “impotente” di un mantra che declina in varie lingue la frase: “Vi abbiamo partorito a milioni, sulle sponde di questo mare, per vivere in pace” .
La terza mostra “Abbandonati tra mare e cielo” (Napoli, 12 dicembre 2021 – 8 gennaio 2022, presso La Casa di Vetro), a cura di Claudia Borrelli, è composta da una serie di dodici acquerelli che leggono in una drammatica soggettiva, attraverso gli occhi di Malaika, una donna migrante che affronta un viaggio all’interno di un gommone con altre settantadue persone, lo scorrere del tempo di quelle tremende giornate in mezzo a mare, eterne trecentosessanta ore di navigazione. Troppo lungo, purtroppo, anche Malaika che alla fine della navigazione è diventata anche lei una dei nomi dell’elenco UNITED, segnalato dal colore giallo all’ingresso della mostra.
In esposizione, per la prima volta, in un filmato scorrono pagina dopo pagina di tutti gli acquerelli contenuti in un album preparatorio delle opere in mostra, con i testi dell’artista e letti da Regina Orioli, con la colonna sonora di Vittorio Sica e le riprese e organizzazione di Elena Orioli.
Il titolo della mostra “Fortezza Europa”, riprende una definizione dell’associazione UNITED e sintetizza i racconti dispiegati nelle tre mostre, richiamando gli ostacoli materiali e morali “messi in atto” dagli Stati europei e lo sfruttamento dei territori dai quali provengono le stesse persone che migrano.
Molteplici sono le relazioni tra le opere di Orioli e la sede espositiva, il Castello costruito nel XVI secolo da Pedro Luis Escrivà, progettato e realizzato come una fortezza inespugnabile.
Ferruccio Orioli è nato a Venezia, dove si è laureato in Architettura e ha iniziato a lavorare, per poi trasferirsi a Matera e in seguito a Roma. Dal 1994 vive e lavora a Napoli. Autodidatta in pittura, ha iniziato a usare l’acquerello nel 1978, sia nei piccoli che nei grandi formati. Ha esposto le sue opere in mostre personali e collettive a Napoli, Capri, Roma, Benevento, Bisaccia, Venezia e Matera. Nel 2011 a Castel Sant’Elmo, Orbita ellittica, a cura di Angela Tecce, documenta i lavori dal 2000 al 2010.
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