Robert Pettena. Noble Explosion
Dal 06 Dicembre 2014 al 01 Marzo 2015
Modena
Luogo: Galleria civica di Modena
Indirizzo: corso Canalgrande 103
Orari: da mercoledì a venerdì 10.30-13 / 15-18; sabato, domenica e festivi 10.30-19
Curatori: Marco Pierini
Enti promotori:
- Comune di Spilamberto
- Galleria civica di Modena
- Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 059 2032911 / 2032940
E-Mail info: galcivmo@comune.modena.it
Sito ufficiale: http://www.galleriacivicadimodena.it/
Sabato 6 dicembre alle 18.00 la Galleria civica di Modena inaugura alla Palazzina dei Giardini la mostra “Robert Pettena. Noble Explosion”, a cura di Marco Pierini, coprodotta con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con il patrocinio del Comune di Spilamberto.
La mostra presenta, per la prima volta in Italia, un’ampia ricognizione fotografica compiuta sui siti SIPE-Nobel del territorio italiano da Robert Pettena.
Alfred Nobel, noto come l’ideatore dell’omonimo premio, fu anche e soprattutto l’inventore della dinamite, collega e amico di Ascanio Sobrero, il chimico torinese che sintetizzò la nitroglicerina. Nei primi anni Settanta dell’Ottocento, dopo aver incontrato varie difficoltà in molti Paesi del nord Europa, Nobel giunse in Italia per installare i suoi impianti di produzione di esplosivi. Più tardi la sua società “Dynamite Nobel” stabilì una fruttuosa joint venture con la Società Italiana Prodotti Esplodenti, dando vita alla SIPE Nobel S.p.A.
La dinamite, brevettata da Nobel nel 1867, fu largamente utilizzata per l’estrazione mineraria, nelle cave, nel settore delle costruzioni e delle demolizioni; dette anche notevole impulso allo sviluppo delle ferrovie, in particolare nelle zone alpine, facilitando lo scavo dei tunnel. La crescita della domanda di esplosivi fece proliferare l’industria a essi collegata. La fabbrica Dynamite Nobel di Avigliana (Torino) iniziò la sua attività nel 1879. Tra il 1888 e il 1900 la SIPE ha confezionato 120-130 tonnellate di dinamite. A partire dal 1891 ha iniziato a produrre a Forte dei Marmi polveri senza fumo per la Marina, poi nel 1901 a Spilamberto in provincia di Modena e, successivamente, nel 1903 a Cengio, al confine tra Piemonte e Liguria dove realizzava TNT per l’esercito italiano. Negli anni della prima guerra mondiale le fabbriche della SIPE Nobel sfornavano decine di tonnellate al giorno di polveri esplosive e munizioni.
Da questi elementi ha inizio un’avvincente indagine sulla storia e sui paradossi di una delle figure più complesse del secondo Ottocento: inventore, imprenditore e filantropo.
In mostra una selezione di circa 50 foto e una documentazione di varia natura (foto, disegni, materiale d’archivio) sui siti SIPE Nobel nel territorio italiano, con un approfondimento su quello di Spilamberto. Il lavoro fotografico di Pettena mette in risalto il valore compositivo delle architetture industriali di fine Ottocento e primo Novecento e le loro caratteristiche d’integrazione sul territorio, spesso ottenuta mediante una sorta di camouflage con la vegetazione, soprattutto allo scopo di evitare i bombardamenti aerei. “L’occhio dell’artista – scrive Marco Pierini nel testo in catalogo – osserva quasi clandestinamente l’aspetto odierno delle fabbriche e se indugia sullo stato d’abbandono delle costruzioni non è con l’intento di andare alla riscoperta di un anacronistico gusto per la rovina, ma per segnalare l’eccezionalità di luoghi (spesso ancora in attesa di essere bonificati) dove il tempo appare sospeso e la vita – non fosse per la vegetazione che riconquista il proprio spazio – assente”.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo bilingue che presenta testi critici di Angelo Bianco, Sandro Fussi, Francesco Galluzzi, Angela Paine, Marco Pierini, Marina Sorbello, Pier Luigi Tazzi.
Robert Pettena
Nato a Pembury (UK) nel 1970, vive e lavora a Firenze. Insegna fotografia all’Accademia di Belle Arti di Carrara. La sua ricerca artistica si basa sulla relazione tra gli opposti: archeologia industriale e natura, borghesia e valori anarchici, essere umano e oggetto artificiale. I linguaggi prediletti sono la fotografia, l’installazione e il video. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive, in Italia e nel mondo.
Fra queste si ricordano “Project Room – Scultura", CAMEC, La Spezia (2014), “Joan of Art: Towards a Free Education”, MACRO, Roma (2013), “Nobel Explosion & anti-hail rockets”, Uqbar Project Space, Berlino (2012), “Anno del Drago”, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato (2012), "Zabriskie Point Reloaded”, Rhizomatic Project Space, Amsterdam (2011), "Kunsthalle Athena -The Bar", Kunsthalle Athena, Atene, “Robert Pettena”, Waseda University, Tokyo (2009), Ha partecipato a workshop, convegni e residenze; nel 2007 ha partecipato alla 52° Biennale di Venezia, "Pan Screening, Art Radio Live", WPS1.ORG Broadcasts; ha al suo attivo numerose pubblicazioni.
La mostra presenta, per la prima volta in Italia, un’ampia ricognizione fotografica compiuta sui siti SIPE-Nobel del territorio italiano da Robert Pettena.
Alfred Nobel, noto come l’ideatore dell’omonimo premio, fu anche e soprattutto l’inventore della dinamite, collega e amico di Ascanio Sobrero, il chimico torinese che sintetizzò la nitroglicerina. Nei primi anni Settanta dell’Ottocento, dopo aver incontrato varie difficoltà in molti Paesi del nord Europa, Nobel giunse in Italia per installare i suoi impianti di produzione di esplosivi. Più tardi la sua società “Dynamite Nobel” stabilì una fruttuosa joint venture con la Società Italiana Prodotti Esplodenti, dando vita alla SIPE Nobel S.p.A.
La dinamite, brevettata da Nobel nel 1867, fu largamente utilizzata per l’estrazione mineraria, nelle cave, nel settore delle costruzioni e delle demolizioni; dette anche notevole impulso allo sviluppo delle ferrovie, in particolare nelle zone alpine, facilitando lo scavo dei tunnel. La crescita della domanda di esplosivi fece proliferare l’industria a essi collegata. La fabbrica Dynamite Nobel di Avigliana (Torino) iniziò la sua attività nel 1879. Tra il 1888 e il 1900 la SIPE ha confezionato 120-130 tonnellate di dinamite. A partire dal 1891 ha iniziato a produrre a Forte dei Marmi polveri senza fumo per la Marina, poi nel 1901 a Spilamberto in provincia di Modena e, successivamente, nel 1903 a Cengio, al confine tra Piemonte e Liguria dove realizzava TNT per l’esercito italiano. Negli anni della prima guerra mondiale le fabbriche della SIPE Nobel sfornavano decine di tonnellate al giorno di polveri esplosive e munizioni.
Da questi elementi ha inizio un’avvincente indagine sulla storia e sui paradossi di una delle figure più complesse del secondo Ottocento: inventore, imprenditore e filantropo.
In mostra una selezione di circa 50 foto e una documentazione di varia natura (foto, disegni, materiale d’archivio) sui siti SIPE Nobel nel territorio italiano, con un approfondimento su quello di Spilamberto. Il lavoro fotografico di Pettena mette in risalto il valore compositivo delle architetture industriali di fine Ottocento e primo Novecento e le loro caratteristiche d’integrazione sul territorio, spesso ottenuta mediante una sorta di camouflage con la vegetazione, soprattutto allo scopo di evitare i bombardamenti aerei. “L’occhio dell’artista – scrive Marco Pierini nel testo in catalogo – osserva quasi clandestinamente l’aspetto odierno delle fabbriche e se indugia sullo stato d’abbandono delle costruzioni non è con l’intento di andare alla riscoperta di un anacronistico gusto per la rovina, ma per segnalare l’eccezionalità di luoghi (spesso ancora in attesa di essere bonificati) dove il tempo appare sospeso e la vita – non fosse per la vegetazione che riconquista il proprio spazio – assente”.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo bilingue che presenta testi critici di Angelo Bianco, Sandro Fussi, Francesco Galluzzi, Angela Paine, Marco Pierini, Marina Sorbello, Pier Luigi Tazzi.
Robert Pettena
Nato a Pembury (UK) nel 1970, vive e lavora a Firenze. Insegna fotografia all’Accademia di Belle Arti di Carrara. La sua ricerca artistica si basa sulla relazione tra gli opposti: archeologia industriale e natura, borghesia e valori anarchici, essere umano e oggetto artificiale. I linguaggi prediletti sono la fotografia, l’installazione e il video. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive, in Italia e nel mondo.
Fra queste si ricordano “Project Room – Scultura", CAMEC, La Spezia (2014), “Joan of Art: Towards a Free Education”, MACRO, Roma (2013), “Nobel Explosion & anti-hail rockets”, Uqbar Project Space, Berlino (2012), “Anno del Drago”, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato (2012), "Zabriskie Point Reloaded”, Rhizomatic Project Space, Amsterdam (2011), "Kunsthalle Athena -The Bar", Kunsthalle Athena, Atene, “Robert Pettena”, Waseda University, Tokyo (2009), Ha partecipato a workshop, convegni e residenze; nel 2007 ha partecipato alla 52° Biennale di Venezia, "Pan Screening, Art Radio Live", WPS1.ORG Broadcasts; ha al suo attivo numerose pubblicazioni.
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