Vis à Vis. L'arte incontra il pubblico. Giuseppe Spagnulo e Alberto Ghinzani
Dal 07 Maggio 2014 al 07 Maggio 2014
Milano
Luogo: La Permanente
Indirizzo: via Turati 34
Curatori: Rosella Ghezzi, Chiara Vanzetto
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 6551445
E-Mail info: ufficiostampa@lapermanente.it
Sito ufficiale: http://www.lapermanente.it/
In occasione della mostra Nati nei ’30. Milano e la generazione di Piero Manzoni,a cura di Elena Pontiggia e Cristina Casero, la Permanente organizza quattro incontri di approfondimento, coordinati da Rosella Ghezzi e Chiara Vanzetto, che mettono a fuoco, attraverso le testimonianze dirette dei protagonisti, l’atmosfera artistica e culturale milanese a partire dagli anni Sessanta. Le tendenze e i movimenti, le ricerche e sperimentazioni, le occasioni, i gruppi, le istanze comuni o l’isolamento dei singoli. Ma anche i rapporti tra artisti e istituzioni, il ruolo di ricerca delle gallerie; gli aspetti del mercato e infine il confronto con la scena attuale.
Un confronto tra generazioni: Giuseppe Spagnulo e Alberto Ghinzani, due maestri internazionali che hanno messo in discussione i fondamenti della scultura classica ricercando nuove soluzioni formali e materiche, si confrontano con i percorsi più recenti dell’essenzialismo di Diamante Faraldo e della street art del duo Urbansolid.
Mercoledì 7 maggio, ore 18, Palazzo della Permanente via Filippo Turati 34, Milano
In occasione dell’incontro gli Urbansolid realizzeranno dal vivo una performance di street art tridimensionale e e sarà proiettato in anteprima il video reportage - girato da David Drills - del loro ultimo intervento artistico eseguito a Parigi all’inizio di aprile.
Alberto Ghinzani
Nato a Valle Lomellina (Pavia) nel 1939, negli anni ’50 si trasferisce a Milano dove vive e lavora. Si diploma all’Accademia di Brera, allievo di Marino Marini, e qui conosce Lucio Fontana, Piero Manzoni, Alik Cavaliere, Umberto Milani. La sua scultura rifiuta la retorica monumentale e si sviluppa in relazione allo spazio ambientale, inserendosi nell’ambito informale tra materia e gesto. Ha dato vita a numerosi cicli di opere all’insegna della novità espressiva e della continua sperimentazione sui materiali: bronzo fuso a cera persa, gesso, legno, cartone e resine, di cui intuisce tra i primi le potenzialità plastiche. Con questi elementi crea forme articolate e variegate, dagli equilibri instabili, dove a volte il vuoto conta più del pieno.
Giuseppe Spagnulo
Nato a Grottaglie (Taranto) nel 1936, si forma come ceramista tra il laboratorio del padre e l’Istituto della Ceramica di Faenza. Dal 1959 vive e lavora a Milano, dove negli anni ’60 è assistente di Lucio Fontana e Arnaldo Pomodoro a Brera. Frequenta Piero Manzoni e Tancredi che gli fanno conoscere le innovative lavorazioni dell’argilla ad Albissola.
Oltre alla terracotta, privilegia il ferro e l’acciaio, materiali accomunati dall’uso del fuoco, l’elemento primario alla base della sua ricerca che si muove tra informale e minimalismo. Dalle “Archeologie” ai “Paesaggi, dalle sculture geometriche ai successivi “Ferri” tagliati, sino ai blocchi di ferro sospesi che sfidano la gravità, si rivela la costante passione per la materia e per la sua energia che si traduce in forma.
Diamante Faraldo
Nasce nel 1962 ad Aversa (Caserta). Studia all’Accademia di Belle Arti di Napoli con Gianni Pisani e completa la propria formazione con un soggiorno a Berlino nel 1986. Vive e lavora a Milano dal 1987. Nei suoi lavori, caratterizzati da rigore formale ed esecutivo, i riferimenti alla cultura classica, miti e luoghi, forme e concetti, sono ridotti all’essenzialità. Utilizza sia materiali nobili, come il marmo nero del Belgio e quello bianco di Carrara e di Thassos, insieme a ferro, legno e grafite, che materie inusuali, quali il petrolio e la gomma delle camere d’aria.
Urbansolid
Sodalizio artistico che cela l’identità di due giovani scultori, nati nel 1978 e diplomati all’Accademia di Brera. Esordiscono nel mondo della Street Art milanese, a cui portano un contributo originale con l’introduzione della terza dimensione, presentandosi ufficialmente nel 2010 in occasione del Salone del Mobile. Le loro installazioni “a parete” si sviluppano all’aperto, in contesti urbani degradati, tra muri fatiscenti e fabbriche in disuso. Sono composte da multipli di sculture in gesso o cemento, spesso dipinte con colori sgargianti e pop: calchi di figure umane, parti anatomiche di diverse dimensioni (cervelli, nasi, orecchie), oggetti vari come pistole, fossili e schermi televisivi. L’obiettivo è trasmettere ironici messaggi di critica alla società contemporanea.
Un confronto tra generazioni: Giuseppe Spagnulo e Alberto Ghinzani, due maestri internazionali che hanno messo in discussione i fondamenti della scultura classica ricercando nuove soluzioni formali e materiche, si confrontano con i percorsi più recenti dell’essenzialismo di Diamante Faraldo e della street art del duo Urbansolid.
Mercoledì 7 maggio, ore 18, Palazzo della Permanente via Filippo Turati 34, Milano
In occasione dell’incontro gli Urbansolid realizzeranno dal vivo una performance di street art tridimensionale e e sarà proiettato in anteprima il video reportage - girato da David Drills - del loro ultimo intervento artistico eseguito a Parigi all’inizio di aprile.
Alberto Ghinzani
Nato a Valle Lomellina (Pavia) nel 1939, negli anni ’50 si trasferisce a Milano dove vive e lavora. Si diploma all’Accademia di Brera, allievo di Marino Marini, e qui conosce Lucio Fontana, Piero Manzoni, Alik Cavaliere, Umberto Milani. La sua scultura rifiuta la retorica monumentale e si sviluppa in relazione allo spazio ambientale, inserendosi nell’ambito informale tra materia e gesto. Ha dato vita a numerosi cicli di opere all’insegna della novità espressiva e della continua sperimentazione sui materiali: bronzo fuso a cera persa, gesso, legno, cartone e resine, di cui intuisce tra i primi le potenzialità plastiche. Con questi elementi crea forme articolate e variegate, dagli equilibri instabili, dove a volte il vuoto conta più del pieno.
Giuseppe Spagnulo
Nato a Grottaglie (Taranto) nel 1936, si forma come ceramista tra il laboratorio del padre e l’Istituto della Ceramica di Faenza. Dal 1959 vive e lavora a Milano, dove negli anni ’60 è assistente di Lucio Fontana e Arnaldo Pomodoro a Brera. Frequenta Piero Manzoni e Tancredi che gli fanno conoscere le innovative lavorazioni dell’argilla ad Albissola.
Oltre alla terracotta, privilegia il ferro e l’acciaio, materiali accomunati dall’uso del fuoco, l’elemento primario alla base della sua ricerca che si muove tra informale e minimalismo. Dalle “Archeologie” ai “Paesaggi, dalle sculture geometriche ai successivi “Ferri” tagliati, sino ai blocchi di ferro sospesi che sfidano la gravità, si rivela la costante passione per la materia e per la sua energia che si traduce in forma.
Diamante Faraldo
Nasce nel 1962 ad Aversa (Caserta). Studia all’Accademia di Belle Arti di Napoli con Gianni Pisani e completa la propria formazione con un soggiorno a Berlino nel 1986. Vive e lavora a Milano dal 1987. Nei suoi lavori, caratterizzati da rigore formale ed esecutivo, i riferimenti alla cultura classica, miti e luoghi, forme e concetti, sono ridotti all’essenzialità. Utilizza sia materiali nobili, come il marmo nero del Belgio e quello bianco di Carrara e di Thassos, insieme a ferro, legno e grafite, che materie inusuali, quali il petrolio e la gomma delle camere d’aria.
Urbansolid
Sodalizio artistico che cela l’identità di due giovani scultori, nati nel 1978 e diplomati all’Accademia di Brera. Esordiscono nel mondo della Street Art milanese, a cui portano un contributo originale con l’introduzione della terza dimensione, presentandosi ufficialmente nel 2010 in occasione del Salone del Mobile. Le loro installazioni “a parete” si sviluppano all’aperto, in contesti urbani degradati, tra muri fatiscenti e fabbriche in disuso. Sono composte da multipli di sculture in gesso o cemento, spesso dipinte con colori sgargianti e pop: calchi di figure umane, parti anatomiche di diverse dimensioni (cervelli, nasi, orecchie), oggetti vari come pistole, fossili e schermi televisivi. L’obiettivo è trasmettere ironici messaggi di critica alla società contemporanea.
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