Valerio Berruti. Tracce
Dal 08 Ottobre 2020 al 24 Dicembre 2020
Milano
Luogo: Galleria MARCOROSSI artecontemporanea di Milano, Torino e Verona
Indirizzo: sedi varie
Sito ufficiale: http://www.marcorossiartecontemporanea.net
La galleria MARCOROSSI artecontemporanea è lieta di riaprire la stagione espositiva nelle sue gallerie con una personale di Valerio Berruti, intitolata Tracce.
Il ciclo Tracce, presentato in anteprima a Pietrasanta nell’estate del 2019, riunisce una serie di opere, su cui l’artista lavora dal 2009, e rappresenta una linea trasversale che unisce i lavori che proiettano l’ombra, scultura a tutto tondo e i bassorilievi in cemento.
Il disegno, che è sempre la base del lavoro di Berruti, diventa in Tracce un segno inciso all’interno di lastre di acciaio di diverse dimensioni, come appunto una traccia in negativo delle sue sculture d’ombra; il tratto dell’artista, sempre così riconoscibile, è talvolta sottolineato da una resina vetrificata, che scalda l’acciaio e lo trasforma in una scultura che gioca con la luce, che cambia con l’esposizione e il passare delle ore.
La tecnica usata per queste opere, è in realtà un taglio realizzato con un potentissimo getto d'acqua che l’artista è riuscito ad utilizzare, grazie ad una equipe di tecnici, come fosse un utensile governato dalla sua mano.
Il taglio waterjet è infatti una tecnologia che utilizza un getto d'acqua ad altissima pressione (fino a 7.000 bar) usata da Berruti per tagliare le lastre d’acciaio; il taglio waterjet, abrasivo e ad acqua pura, ha una complessità di programmazione e i costi del taglio rendono difficilissima una resa artistica, ogni pezzo richiede numerose prove e sperimentazioni (basti vedere le diversità di esecuzione e dell’uso dei materiali di ogni opera), ma negli anni Berruti è riuscito a dominare queste difficoltà, realizzando opere che uniscono il fascino del suo disegno all’alta tecnologia.
Il taglio a getto d'acqua è un taglio a freddo, quindi non altera le caratteristiche chimiche e fisiche del materiale tagliato. La ZTA (Zona Termicamente Alterata) è nulla come nulli sono i danneggiamenti locali dovuti alle alte temperature di taglio proprie delle altre tecnologie, questo fa sì che queste opere possano essere realizzate solo con questa tecnica, con qualunque altro metodo: dal taglio al laser alla fusione di avrebbero delle superfici alterate e il segno non sarebbe così fedele.
Completano la mostra alcuni disegni di diverse dimensioni, che riprendono il concetto delle opere in acciaio, con la sagoma incisa nella carta che si staglia su un fondo metallico e la realizzazione di un volume, curato da Nicolas Ballario che riunirà tutte le opere del ciclo.
Valerio Berruti è nato ad Alba in Piemonte nel 1977,laureato in critica d’arte al D.A.M.S. di Torino, lavora a Verduno (CN) in una chiesa sconsacrata del XVII secolo.
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