Un’idea di spleen. Esposizione fotografica di Alberto Messina
Dal 20 Aprile 2016 al 12 Giugno 2016
Milano
Luogo: Harlem Room | Montrasio Arte
Indirizzo: via di Porta Tenaglia 1
Orari: martedì - venerdì 11 - 13 / 14 - 18
Curatori: Angela Madesani
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 878448
E-Mail info: hr@harlemroom.it
Sito ufficiale: http://www.harlemroom.it
Mercoledì 20 aprile 2016 alle ore 18.30 inaugura la mostra Un’idea di spleen. Esposizione fotografica di Alberto Messina presso Harlem Room, progetto di Montrasio Arte a Milano.
Un’idea di spleen è il titolo del lavoro di Alberto Messina. Si tratta di una serie di immagini ispirate dal mondo salgariano, sul quale il giovane artista, classe 1994, è stato invitato a riflettere. Nessun tentativo di narrazione esplicita, piuttosto rimandi da cogliere a un’osservazione attenta. Sono accenni alla vita e alle opere dello scrittore veronese, morto suicida nel 1911, dopo una breve vita difficile: «A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mettendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche di più, chiedo solo per compenso dei guadagni che vi ho dato che pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna».
La penna spezzata è in una foto, posta davanti a una copia anastatica di Le meraviglie del Duemila, del 1907, un ottimo esempio libro di protofantascienza, in cui si parla del 2003: l’immaginazione corre veloce verso mondi sot- terranei, macchine volanti, treni velocissimi. Ma le radiazioni elettriche sono troppo forti e i due protagonisti del ro- manzo non resistono a tale atmosfera. Si immagina l’inquinamento e il terrorismo.
Un cappello di paglia femminile sta su un piano di legno: un richiamo alla moglie di Emilio Salgari, Ida Peruzzi, ricoverata in manicomio poco prima del suicidio del marito. E dunque le piante, grasse, tropicali quelle che Salgari conosceva benissimo, era un esperto di quel tipo di flora: ne leggeva sui libri, perché lui in America, nei mari dei corsari, di Sandokan non c’era mai stato.
Messina coglie questa dimensione trasposta. Nessun oggetto tra quelli fotografati è appartenuto allo scrittore, si tratta di rimandi: il mare, le conchiglie, la sabbia, le bottiglie di alcolici con un pensiero nei confronti della sua propensione all’etilismo, le piante. È un lavoro fatto in casa, proprio come la letteratura di Emilio Salgari. I riferimenti potrebbero essere molti, ma uno in particolare è evidente, quello nei confronti della fotografia dei gemelli Cavalli, nati nel 1904 a Lucera, in Puglia, poco distante dal paese del quale è originaria la famiglia di Alberto Messina. E qui il cerchio si chiude.
Libro d’artista disponibile presso Harlem Room.
La mostra è in programma ufficiale di Photofestival 20 aprile – 12 giugno
Alberto Messina è nato a Milano nel 1994, da una famiglia di origini pugliesi. Dal 2013 studia Fotografia all’Istituto Europeo di Design di Milano. La sua ricerca è fortemente incentrata sullo Still life. Nel 2013 ha realizzato delle riproduzioni digitali da stampe d’archivio per Villa Borromeo Visconti Arese Litta di Lainate. Un’idea di spleen presso Feltrinelli Libri e Musica è la sua prima mostra personale, realizzata nel 2015.
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