Teresa Carreno. Venezuela Contadino
Dal 01 Febbraio 2013 al 17 Febbraio 2013
Milano
Luogo: Casa delle culture del mondo
Indirizzo: via Natta 11
Orari: da martedì a venerdì 10-18.30; sabato e domenica 14-20
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura della Provincia di Milano
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: 02 77406310/ 6359
E-Mail info: g.bocca@provincia.milano.it
Sito ufficiale: http://www.provincia.milano.it/
La Casa delle culture del mondo della Provincia di Milano ospita dall’1 al 17 febbraio 2013 la mostra fotografica “Venezuela Contadino” di Teresa Carreño, promossa dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Milano. Sono esposte 25 stampe a colori, un reportage realizzato nel 2010 in occasione del bicentenario dell’Indipendenza delle Americhe del 1813.
Intento della mostra è raccontare e trasmettere per immagini il fascino del sapere popolare e locale di Cojedes, la regione del Venezuela centro-occidentale che copre circa il 60% del territorio, dove l’agricoltura è una delle risorse principali. L’artista, venezuelana di origine ma residente a Milano da quasi vent’anni, ha cercato di cogliere lo spirito costruttivo e di partecipazione dei contadini di questa zona, in un periodo di forte trasformazione sociale per le comunità rurali, soggiornando nella regione per 90 giorni e facendosi ospitare nelle loro case.
La coltivazione del riso, del tabacco, del mais e del sorgo contraddistinguono un paesaggio agreste incontaminato e di grande bellezza, zone nelle quali il sapere popolare e locale, venuto meno nelle città più sviluppate del Venezuela, è conservato integro. Il reportage documenta attraverso i luoghi, le persone e il lavoro, le radici profonde della cultura popolare del Paese in un momento storico, quello del bicentenario dell’Indipendenza, che ha contribuito alla crescita dell’identità culturale e della memoria.
Teresa Carreño, venezuelana, residente a Milano dal 1995, filmmaker presso la Scuola civica di cinema e televisione di Milano, si è diplomata al Centro di fotografia CFP Bauer a Milano. E’ autrice di innumerevoli reportage, tra cui uno sulle conseguenze della guerra nella ex Jugoslavia, il Kosovo, Albania e sulla campagna delle Women Black di Belgrado in lotta contro la guerra. Da queste esperienze nascono diverse mostre in Italia e all’estero e il volume “Tierra de nadie” (1994), edito da Fundarte e dall’Ateneo di Caracas.
Vincitrice di numerosi riconoscimenti, tra cui il San Carlo Borromeo della società per le Belle Arti,
da alcuni anni si dedica allo sviluppo di progetti sociali, concentrando il suo interesse sul tema dell’identità di genere, le nuove povertà, l’integrazione degli stranieri in Italia. Dedica parte del suo lavoro alla ritrattistica e alla fotografia performativa corporale, come strumento di comunicazione e indagine socio-culturale. Le sue fotografie sono pubblicate sui maggiori quotidiani e riviste italiane, tra cui il settimanale Io Donna del Corriere della Sera, Vogue, Marie Claire, D di Repubblica, Ok salute della fondazione Umberto Veronesi ed altri.
Intento della mostra è raccontare e trasmettere per immagini il fascino del sapere popolare e locale di Cojedes, la regione del Venezuela centro-occidentale che copre circa il 60% del territorio, dove l’agricoltura è una delle risorse principali. L’artista, venezuelana di origine ma residente a Milano da quasi vent’anni, ha cercato di cogliere lo spirito costruttivo e di partecipazione dei contadini di questa zona, in un periodo di forte trasformazione sociale per le comunità rurali, soggiornando nella regione per 90 giorni e facendosi ospitare nelle loro case.
La coltivazione del riso, del tabacco, del mais e del sorgo contraddistinguono un paesaggio agreste incontaminato e di grande bellezza, zone nelle quali il sapere popolare e locale, venuto meno nelle città più sviluppate del Venezuela, è conservato integro. Il reportage documenta attraverso i luoghi, le persone e il lavoro, le radici profonde della cultura popolare del Paese in un momento storico, quello del bicentenario dell’Indipendenza, che ha contribuito alla crescita dell’identità culturale e della memoria.
Teresa Carreño, venezuelana, residente a Milano dal 1995, filmmaker presso la Scuola civica di cinema e televisione di Milano, si è diplomata al Centro di fotografia CFP Bauer a Milano. E’ autrice di innumerevoli reportage, tra cui uno sulle conseguenze della guerra nella ex Jugoslavia, il Kosovo, Albania e sulla campagna delle Women Black di Belgrado in lotta contro la guerra. Da queste esperienze nascono diverse mostre in Italia e all’estero e il volume “Tierra de nadie” (1994), edito da Fundarte e dall’Ateneo di Caracas.
Vincitrice di numerosi riconoscimenti, tra cui il San Carlo Borromeo della società per le Belle Arti,
da alcuni anni si dedica allo sviluppo di progetti sociali, concentrando il suo interesse sul tema dell’identità di genere, le nuove povertà, l’integrazione degli stranieri in Italia. Dedica parte del suo lavoro alla ritrattistica e alla fotografia performativa corporale, come strumento di comunicazione e indagine socio-culturale. Le sue fotografie sono pubblicate sui maggiori quotidiani e riviste italiane, tra cui il settimanale Io Donna del Corriere della Sera, Vogue, Marie Claire, D di Repubblica, Ok salute della fondazione Umberto Veronesi ed altri.
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