Roberto Crippa. Le Spirali
Dal 09 Aprile 2022 al 30 Aprile 2022
Monza | Milano
Luogo: Leogalleries
Indirizzo: Via De Gradi 10
Orari: mar-sab 10:00/13:00 – 15.00/19.00
Telefono per informazioni: +39 039 5960835
E-Mail info: info@leogalleries.it
A cinquant’anni dalla morte LeoGalleries rende omaggio a Roberto Crippa, il più noto e importante artista monzese della seconda metà del Novecento, con la personale “Roberto Crippa: le Spirali”, allestita negli spazi della galleria di via De Gradi, dal 9 al 30 aprile.
Nato nel 1921, Crippa ha partecipato attivamente alla nascita del Mac, il Movimento arte concreta. A 25 anni è già a New York, sostenuto e sponsorizzato dal celebre mercante d’arte Alexander Iolas. Nel 1948 è tra gli artisti in mostra alla Biennale e tre anni più tardi è tra i firmatari del Manifesto dell’arte spaziale.
Un’antologica, quella di LeoGaleries, che è l’omaggio a un artista eclettico che ha saputo essere innovatore e visionario. In mostra si possono ammirare una decina di opere provenienti da collezioni private, risalenti agli anni Cinquanta e Sessanta: dal Mac allo Spazialismo.
Tra le più significative ci sono le Spirali della metà del secolo, trasposizioni pittoriche delle evoluzioni compiute da Crippa a bordo del suo aereo. «Le Spirali di Crippa raffigurano le sue acrobazie davanti al sole, le evoluzioni aeree che diventano segno sulla tela», spiega Mario Palmieri, uno dei galleristi che negli anni ha seguito il suo lavoro e che ha collaborato alla realizzazione della mostra.
Pochi decenni separano l’arte di Crippa dalle tematiche del Futurismo, indagate spesso nelle mostre proposte dalla Galleria. “Le Spirali ricordano l’aeropittura, la magnificenza del volo raccontata attraverso le emozioni dell’aviatore», conclude Palmieri.
Roberto Gaetano Crippa nasce a Monza nel 1921. Compie i suoi studi all’Accademia di Brera diplomandosi nel 1947. I suoi insegnanti sono Aldo Carpi, Achille Funi e Carlo Carrà.
Incomincia a dipingere nel 1945 in maniera figurativa con influenze cubiste.
Nel 1948 partecipa alla Biennale di Venezia ed espone alcune opere alla Triennale di Milano.
Nel 1950 è tra i firmatari del III Manifesto dello Spazialismo con Fontana, Scanavino, Dova e Capogrossi.
Nel 50, 54 e 56 è presente alla Biennale di Venezia.
Nel 1951 è a New York dove conosce Alexander Jolas, un gallerista che gli organizzerà mostre personali dalla cadenza annuale, e i surrealisti. All’inizio degli anni Cinquanta realizza una serie di dipinti detti “Spirali” di carattere geometrico e astratto: con un gesto quasi circolare crea degli spazi involuti da cui si generano raggi che idealmente si proiettano fuori dalla bidimensionalità della tela.
Ad esse seguono i Totem, dove le spirali si aggrovigliano intorno a una figura centrale totemica.
Nel 1955 passa alla produzione di opere polimateriche, esposte alla galleria del Naviglio di Milano. L’anno successivo questa ricerca evolve ulteriormente nella realizzazione di opere in ferro, bronzo, acciaio inspirate al simbolismo primitivo.
Con questi lavori partecipa alla Biennale del 58.
Negli anni sessanta introduce amianto, sughero, carta di giornale, velina, combinati con vari materiali e colori.
Nel 1962 è vittima di un primo incidente aereo che lo lasciò per un anno sulla sedia a rotelle.
Inizia poi a dipingere paesaggi (Landscape), polimaterici e astratti. Di questi anni sono anche le amiantiti, non-dipinti realizzati con sottili fogli di amianto applicati su una tavola incisa.
Negli anni Settanta si occupa anche di arte postale (mail art).
Nel 1972, durante un volo di preparazione ai Campionati Mondiali di acrobazia aerea, l’aereo di Crippa precipita nei dintorni dell’aeroporto di Bresso; perde la vita l’artista e il suo allievo Piero Crespi. Inaugurazione: 9 aprile, ore 17,30
Nato nel 1921, Crippa ha partecipato attivamente alla nascita del Mac, il Movimento arte concreta. A 25 anni è già a New York, sostenuto e sponsorizzato dal celebre mercante d’arte Alexander Iolas. Nel 1948 è tra gli artisti in mostra alla Biennale e tre anni più tardi è tra i firmatari del Manifesto dell’arte spaziale.
Un’antologica, quella di LeoGaleries, che è l’omaggio a un artista eclettico che ha saputo essere innovatore e visionario. In mostra si possono ammirare una decina di opere provenienti da collezioni private, risalenti agli anni Cinquanta e Sessanta: dal Mac allo Spazialismo.
Tra le più significative ci sono le Spirali della metà del secolo, trasposizioni pittoriche delle evoluzioni compiute da Crippa a bordo del suo aereo. «Le Spirali di Crippa raffigurano le sue acrobazie davanti al sole, le evoluzioni aeree che diventano segno sulla tela», spiega Mario Palmieri, uno dei galleristi che negli anni ha seguito il suo lavoro e che ha collaborato alla realizzazione della mostra.
Pochi decenni separano l’arte di Crippa dalle tematiche del Futurismo, indagate spesso nelle mostre proposte dalla Galleria. “Le Spirali ricordano l’aeropittura, la magnificenza del volo raccontata attraverso le emozioni dell’aviatore», conclude Palmieri.
Roberto Gaetano Crippa nasce a Monza nel 1921. Compie i suoi studi all’Accademia di Brera diplomandosi nel 1947. I suoi insegnanti sono Aldo Carpi, Achille Funi e Carlo Carrà.
Incomincia a dipingere nel 1945 in maniera figurativa con influenze cubiste.
Nel 1948 partecipa alla Biennale di Venezia ed espone alcune opere alla Triennale di Milano.
Nel 1950 è tra i firmatari del III Manifesto dello Spazialismo con Fontana, Scanavino, Dova e Capogrossi.
Nel 50, 54 e 56 è presente alla Biennale di Venezia.
Nel 1951 è a New York dove conosce Alexander Jolas, un gallerista che gli organizzerà mostre personali dalla cadenza annuale, e i surrealisti. All’inizio degli anni Cinquanta realizza una serie di dipinti detti “Spirali” di carattere geometrico e astratto: con un gesto quasi circolare crea degli spazi involuti da cui si generano raggi che idealmente si proiettano fuori dalla bidimensionalità della tela.
Ad esse seguono i Totem, dove le spirali si aggrovigliano intorno a una figura centrale totemica.
Nel 1955 passa alla produzione di opere polimateriche, esposte alla galleria del Naviglio di Milano. L’anno successivo questa ricerca evolve ulteriormente nella realizzazione di opere in ferro, bronzo, acciaio inspirate al simbolismo primitivo.
Con questi lavori partecipa alla Biennale del 58.
Negli anni sessanta introduce amianto, sughero, carta di giornale, velina, combinati con vari materiali e colori.
Nel 1962 è vittima di un primo incidente aereo che lo lasciò per un anno sulla sedia a rotelle.
Inizia poi a dipingere paesaggi (Landscape), polimaterici e astratti. Di questi anni sono anche le amiantiti, non-dipinti realizzati con sottili fogli di amianto applicati su una tavola incisa.
Negli anni Settanta si occupa anche di arte postale (mail art).
Nel 1972, durante un volo di preparazione ai Campionati Mondiali di acrobazia aerea, l’aereo di Crippa precipita nei dintorni dell’aeroporto di Bresso; perde la vita l’artista e il suo allievo Piero Crespi. Inaugurazione: 9 aprile, ore 17,30
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