Off Site/ Not in Place #3
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Off Site/ Not in Place #3, MAC - Museo d’Arte Contemporanea, Lissone
Dal 05 Luglio 2013 al 28 Luglio 2013
Lissone | Milano
Luogo: MAC - Museo d’Arte Contemporanea
Indirizzo: viale Padania 6
Orari: martedì, mercoledì e venerdì 15-19; giovedì 15-23; sabato e domenica 10-12/ 15-19
Curatori: Cecilia Guida
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 039 7397368/ 039 2145174
E-Mail info: museo@comune.lissone.mb.it
Sito ufficiale: http://www.museolissone.it
La rassegna che il MAC di Lissone dedica alle video-produzioni delle ultime generazioni continua la sua programmazione in collaborazione con Viafarini DOCVA. A cadenza mensile, per circa un trimestre, si sono avvicendati tre diversi progetti curatoriali che (attraverso una selezione di artisti presenti nell'archivio portfolio di DOCVA/Fabbrica del Vapore e nell'archivio online arthub.it promosso da UnDo.net) hanno articolato altrettante letture intorno agli snodi più importanti della video arte. Dopo gli screening program a cura di Simone Frangi e Barbara Meneghel, il mese di luglio è dedicato alla selezione di Cecilia Guida che chiude la rassegna.
Dopo il MACRO di Roma, arthub.it esce dallo spazio della rete e viene presentato all’interno della video room del Museo d’Arte Contemporanea di Lissone con una selezione di video d’artista che cambiano ogni settimana per quattro settimane, per dare visibilità alla quantità e varietà dei lavori degli artisti presenti nell’archivio online. Il titolo di questa selezione di video d’artista è tratto da Gli Uccelli di Aristofane, commedia considerata un’opera di evasione che libera la fantasia attraverso il ricorso a una tribù interrazziale e ludica di uccelli parlanti e umanissimi. L’opera, pur non prendendo di mira nessun personaggio pubblico o problema sociale della Atene di quei tempi, presenta una trama fantastica e attentamente strutturata, e, con uno stile che mescola l’elegante e il kitsch, è capace di affrontare temi anche complessi e dolorosi con una leggerezza che permette di credere ancora nel potere irriducibile dell’immaginazione, del possibile e dell’altrove.
In una realtà spesso dominata dalla pesantezza dei fatti quotidiani, dalla rigidità degli schemi e dal vortice asfissiante degli impegni, questa commedia senza tempo è lo spunto per la costruzione di uno spazio fragile e sognante, tratteggiato da una sequenza di video che hanno la leggerezza come filo conduttore. Leggerezza intesa come piega dello sguardo, modo di osservare le cose del mondo, che segnala le distanze, ma propone, allo stesso tempo, nuovi terreni di incontro. Leggerezza intesa anche come forma e come contenuto dei video scelti: perché nati da pensieri estemporanei o da momenti inaspettati, presentandosi come improvvisazioni spontanee dai risultati inediti e originali; perché combinazioni di immagini in movimento e di testi o di dialoghi interiori, che, pur non seguendo sempre le fasi standard di progettazione dell’opera e sviluppandosi a partire da un input esterno o da uno più intimo, riescono a trasmettere un’esperienza di vita – perché frammenti sparsi di ricerche artistiche più ampie e articolate; perché sperimentazioni libere e senza regole del mezzo video; e, infine, perché sorte di saggi visivi, più o meno brevi, su temi svariati che vanno da quelli privati a quelli globali, sociali e politici, esaminati con un tocco delicato e armonioso, quasi un battito d’ali.
Dopo il MACRO di Roma, arthub.it esce dallo spazio della rete e viene presentato all’interno della video room del Museo d’Arte Contemporanea di Lissone con una selezione di video d’artista che cambiano ogni settimana per quattro settimane, per dare visibilità alla quantità e varietà dei lavori degli artisti presenti nell’archivio online. Il titolo di questa selezione di video d’artista è tratto da Gli Uccelli di Aristofane, commedia considerata un’opera di evasione che libera la fantasia attraverso il ricorso a una tribù interrazziale e ludica di uccelli parlanti e umanissimi. L’opera, pur non prendendo di mira nessun personaggio pubblico o problema sociale della Atene di quei tempi, presenta una trama fantastica e attentamente strutturata, e, con uno stile che mescola l’elegante e il kitsch, è capace di affrontare temi anche complessi e dolorosi con una leggerezza che permette di credere ancora nel potere irriducibile dell’immaginazione, del possibile e dell’altrove.
In una realtà spesso dominata dalla pesantezza dei fatti quotidiani, dalla rigidità degli schemi e dal vortice asfissiante degli impegni, questa commedia senza tempo è lo spunto per la costruzione di uno spazio fragile e sognante, tratteggiato da una sequenza di video che hanno la leggerezza come filo conduttore. Leggerezza intesa come piega dello sguardo, modo di osservare le cose del mondo, che segnala le distanze, ma propone, allo stesso tempo, nuovi terreni di incontro. Leggerezza intesa anche come forma e come contenuto dei video scelti: perché nati da pensieri estemporanei o da momenti inaspettati, presentandosi come improvvisazioni spontanee dai risultati inediti e originali; perché combinazioni di immagini in movimento e di testi o di dialoghi interiori, che, pur non seguendo sempre le fasi standard di progettazione dell’opera e sviluppandosi a partire da un input esterno o da uno più intimo, riescono a trasmettere un’esperienza di vita – perché frammenti sparsi di ricerche artistiche più ampie e articolate; perché sperimentazioni libere e senza regole del mezzo video; e, infine, perché sorte di saggi visivi, più o meno brevi, su temi svariati che vanno da quelli privati a quelli globali, sociali e politici, esaminati con un tocco delicato e armonioso, quasi un battito d’ali.
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