Nick Ut. From Hell to Hollywood

© Nick Ut | Nick Ut, Napalm Girl, Vietnam, 1972
Dal 06 Maggio 2022 al 12 Giugno 2022
Milano
Luogo: Palazzo Lombardia
Indirizzo: Via Galvani 27
Curatori: Ly thi Thanh Thao e Sergio Mandelli
Enti promotori:
- Regione Lombardia
Prolungata: fino al 12 giugno 2022
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Inaugurata la mostra fotografica di Nick Ut 'From Hell to Hollywood' che sarà visitabile nello spazio IsolaSet di Palazzo Lombardia a Milano, sino al prossimo 31 maggio.
Al taglio del nastro, con l'assessore regionale all'Autonomia e Cultura, anche il fotoreporter autore dello scatto che gli valse il Premio Pulitzer nel 1973 e la 'Napalm girl' Kim Phuc Phan Thi. Presenti anche i due curatori della mostra Ly thi Thanh Thao e Sergio Mandelli.
L'assessore regionale ha evidenziato che sono esposte 61 immagini di Nick Ut per un evento unico. Alcune scattate durante la guerra del Vietnam, immagini dei civili in fuga e degli eserciti in azione, con un'attenzione particolare per la tragica sequenza del bombardamento al napalm che ha portato ad uno degli scatti più famosi della storia della fotografia, la cosiddetta 'Napalm Girl', divenuto simbolo dell'orrore della guerra nel mondo, in cui una bambina di 9 anni, Kim Phuc, ustionata su gran parte del corpo, scappa urlando e con le braccia spalancate.
NICK UT - "Ero sulla 'Route 1' alle 8 del mattino - ha ricordato il Premio Pulitzer, Nick Ut - ho visto tante bombe sganciate vicino al tempio dove si trovava Kim. Un elicottero ha sganciato due bombe su una pagoda. E subito dopo quelle al napalm. Ho pensato che non ci fossero sopravvissuti, poi ho visto tante persone uscire dal fumo nero: anziani, donne, bambini. E Kim che correva".
KIM PHUC - "Non so bene come io sia sopravvissuta e come io sia qui" ha detto Kim Phuc. "La mia storia - ha aggiunto - è cominciata con un bombardamento e una foto. Io sono solo uno di quei bambini che hanno sofferto e soffrono nelle guerre. Un'icona. Come la mia foto. Sono diventata un simbolo della guerra a seguito di quello scatto. È cominciata così la mia vita di testimonianza. La prima volta che ho visto la mia foto, con me nuda, sono rimasta scioccata. Mi sono sentita così in imbarazzo, così vulnerabile. In seguito ho affrontato tanto dolore, traumi, incubi. L'arte della vita è vivere con amore, speranza e perdono perché solo questo può davvero cambiare il mondo".
In mostra anche le immagini della nuova vita negli USA di Nick Ut come fotoreporter che ha documentato, fra l'altro, i disordini a Los Angeles del 1992, i ritratti glamour del jet set americano, fino ad arrivare alle drammatiche immagini degli incendi che hanno devastato la California negli ultimi anni.
Al taglio del nastro, con l'assessore regionale all'Autonomia e Cultura, anche il fotoreporter autore dello scatto che gli valse il Premio Pulitzer nel 1973 e la 'Napalm girl' Kim Phuc Phan Thi. Presenti anche i due curatori della mostra Ly thi Thanh Thao e Sergio Mandelli.
L'assessore regionale ha evidenziato che sono esposte 61 immagini di Nick Ut per un evento unico. Alcune scattate durante la guerra del Vietnam, immagini dei civili in fuga e degli eserciti in azione, con un'attenzione particolare per la tragica sequenza del bombardamento al napalm che ha portato ad uno degli scatti più famosi della storia della fotografia, la cosiddetta 'Napalm Girl', divenuto simbolo dell'orrore della guerra nel mondo, in cui una bambina di 9 anni, Kim Phuc, ustionata su gran parte del corpo, scappa urlando e con le braccia spalancate.
NICK UT - "Ero sulla 'Route 1' alle 8 del mattino - ha ricordato il Premio Pulitzer, Nick Ut - ho visto tante bombe sganciate vicino al tempio dove si trovava Kim. Un elicottero ha sganciato due bombe su una pagoda. E subito dopo quelle al napalm. Ho pensato che non ci fossero sopravvissuti, poi ho visto tante persone uscire dal fumo nero: anziani, donne, bambini. E Kim che correva".
KIM PHUC - "Non so bene come io sia sopravvissuta e come io sia qui" ha detto Kim Phuc. "La mia storia - ha aggiunto - è cominciata con un bombardamento e una foto. Io sono solo uno di quei bambini che hanno sofferto e soffrono nelle guerre. Un'icona. Come la mia foto. Sono diventata un simbolo della guerra a seguito di quello scatto. È cominciata così la mia vita di testimonianza. La prima volta che ho visto la mia foto, con me nuda, sono rimasta scioccata. Mi sono sentita così in imbarazzo, così vulnerabile. In seguito ho affrontato tanto dolore, traumi, incubi. L'arte della vita è vivere con amore, speranza e perdono perché solo questo può davvero cambiare il mondo".
In mostra anche le immagini della nuova vita negli USA di Nick Ut come fotoreporter che ha documentato, fra l'altro, i disordini a Los Angeles del 1992, i ritratti glamour del jet set americano, fino ad arrivare alle drammatiche immagini degli incendi che hanno devastato la California negli ultimi anni.
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