Museo o Mostrapark? Un incontro con Philippe Daverio

Philippe Daverio
Dal 26 Febbraio 2016 al 26 Febbraio 2016
Milano
Luogo: Triennale di Milano
Indirizzo: via Alemagna 6
Orari: h 21
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 724341
E-Mail info: info@triennale.org
Sito ufficiale: http://www.triennale.org/
Philippe Daverio è da anni il principe delle dispute culturali nazionali.
Con la sua continua presenza sugli schermi e nei luoghi del sapere è oramai il punto di riferimento di gran parte degli italiani incuriositi dal sistema culturale del nostro paese. E tutto questo a ragione, perché Daverio non solo ha saputo parlare d’arte, d’architettura e di paesaggio nei luoghi tradizionalmente deputati alla cultura, ma il suo linguaggio piano e divulgativo ha saputo utilizzare un mezzo come la tv estendendo la platea dei soliti noti.
Per questa ragione Triennale Italia gli ha chiesto di fare il punto su un tema che appassiona molto il dibattito culturale: la natura e la vocazione delle istituzioni artistiche. Questo dibattito è ancora più sentito a Milano; è di solo pochi giorni fa la notizia che il nuovo sovraintende della Pinacoteca di Brera, James Bradburne, ha deciso di compiere una grande virata nella gestione dello storico museo milanese: far vivere il cortile della pinacoteca rendendolo un punto di attrazione per turisti e cittadini, offrire orari di apertura prolungati per permettere ad un pubblico sempre nuovo e diverso di accedere alle sale museali e infine l’apertura di un punto di ristoro che trasformi i lunghi corridoi di Brera da luoghi di passaggio a spazi di sosta, di chiacchiera e di convivialità. Novità importanti che vogliono portare il museo milanese al livello delle grandi istituzioni internazionali dove incontro, accessibilità e valorizzazione sono le parole d’ordine che guidano la gestione ormai da diversi anni.
Una novità non così sorprendente considerato che nel capoluogo lombardo già diverse realtà hanno ristrutturato i propri spazi per offrire al pubblico caffetterie, librerie e sale per appuntamenti serali; basti pensare al Museo del 900 in Piazza Duomo o ai neonati MUDEC e Fondazione Prada che hanno fatto del punto ristoro un vero e proprio fiore all’occhiello. Un meccanismo di gestione semplice che differenzia l’offerta del museo e lo rende più interessante agli occhi di un pubblico sempre più connesso che trova in rete quasi tutto quello di cui ha bisogno.
Ma dall’altra parte c’è anche chi obietta che tutto questo rischia di portare i musei molto lontano dal loro scopo: luoghi deputati al sapere e all’arte, che di arte devono occuparsi senza indulgere alle mode passeggere, concentrandosi invece sulla loro reale natura senza inventare meccanismi di marketing o comunicazione al solo scopo di attrarre nuovi visitatori. E, dicono alcuni, in periodo di scarsezza di fondi è certo meglio un quadro ben restaurato che una caffetteria.
Chi meglio di Daverio per esplorare il tema.
Venerdì 26 febbraio h 21
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