Luca Coser. The Painting are names
![Luca Coser, Nascondiglio, acrilico su lino grezzo, cm 190x180, 2017 Luca Coser, Nascondiglio, acrilico su lino grezzo, cm 190x180, 2017](http://www.arte.it/foto/600x450/5f/63327-04_-_Nascondiglio_-_acrilico_su_lino_grezzo_cm_190x180_2017.jpg)
Luca Coser, Nascondiglio, acrilico su lino grezzo, cm 190x180, 2017
Dal 04 Maggio 2017 al 16 Giugno 2017
Milano
Luogo: Gilda Contemporary Art
Indirizzo: via San Maurilio 14
Orari: dal martedì al venerdì dalle 10.30 alle 19; sabato dalle 10.30 alle 13 e il pomeriggio su appuntamento
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 339.4760708
E-Mail info: info@gilda.gallery
Sito ufficiale: http://www.gilda.gallery/
È nata da poco, ma Gilda Contemporary Art si è già contraddistinta per un programma culturale che la rende una solida piattaforma per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea. Dopo la personale di Elena Monzo, arricchita dalla sezione di scultura di Annalù Boeretto, e l’iniziativa durante la Miart & Design Week dedicata alla ricerca artistica di Francesco Garbelli, è ora il turno, dal 4 maggio al 3 giugno 2017, di Luca Coser (Trento, 1965), una delle voci più interessanti del panorama nazionale.
La mostra dal titolo The Painting are names, curata da Cristina Gilda Artese,presenterà in anteprima il suo nuovo ciclo di dipinti realizzati su tela di lino grezza, cui si accompagna una serie di carte. Il titolo riprende quello di un saggio di Danilo Kiš, scrittore serbo, morto nel 1989. Una sorta di apologia dell’elencazione che parte dalla Bibbia, per passare a Omero e Rabelais, per giungere fino allo stesso Kiš.
“La pittura di Coser - scrive nel suo testo in catalogo Franco Broccardi, esperto di Economia della Cultura nonché grande appassionato d’arte e sofisticato lettore - è qualcosa che ha a che fare con la scrittura. Perché scrivere è sempre qualcosa che diviene. Perché chi scrive, in fondo, scrive sempre del mare, del proprio te, mai di nulla che sia fermo davvero, come portare aria fresca nelle stanze rinchiuse del delirio. Ma scrivere, scrivere davvero, è una proiezione, una prospettiva, l’interpretazione di una foto e non la foto stessa. È ciò che si intende senza bisogno di dirlo, quello che l’occhio vede ma non può fermare. È dare voce ai propri pensieri minoritari, coscientemente. Dare stile al caos, direbbe Pasolini. Dare voce al tempo”.
Il percorso, allestito negli spazi di via San Maurilio 14, nel quartiere delle 5 Vie, offrirà, attraverso una ventina di opere, la possibilità di conoscere l’arte di Luca Coser e la sua poetica che esprime la realtà della finzione artistica come linea guida, e in cui l’opera d’arte si giustifica come una sorta di pittura d’interni, lì dove l’architettura è data proprio dai prodotti dell’arte, siano essi letteratura, pittura, cinema.
Luca Coser agisce con lo spirito con cui potrebbero operare un ritrattista o un paesaggista davanti ai loro modelli, ma con una finalità opposta, che non è quella di uno sguardo-pensiero che riflette in pittura nella ricerca di forme fisiche, ma di uno sguardo-pensiero che riflette in pittura su se stesso. Nel suo lavoro di citazione di immagini obsolete, ciò che sembra veramente interessarlo è la possibilità di sovrapporsi con una propria traccia alla traccia della storia in una sorta di prospettiva rovesciata, mescolando le carte, destabilizzando le percezioni, mostrandoci in primo piano ciò che in realtà è stato concepito come sfondo.
“Dipingere la forma del tempo” così Cristina Gilda Artese, direttore artistico di Gilda Contemporary Art definisce la pittura di Coser. “Una pittura senza pretese narrative. La sua è una poetica del quotidiano dove oggetti, esperienze, letture, visioni e istanti si sovrappongono senza ordine di priorità e senza creare delle gerarchie interne. Il risultato è la percezione e la rappresentazione del tempo, con il suo trascorre inevitabile, inesorabile e inarrestabile, eppure in una formula senza soluzione di continuità”.
Accompagna la rassegna un catalogo Gilda Contemporary Art.
Luca Coser
Luca Coser è nato a Trento nel 1965. Ha studiato con Emilio Vedova all'Accademia di Belle Arti di Venezia, e con Gustavo Giulietti all'Accademia di Belle Arti di Firenze.
Vive e lavora tra Trento e Milano, dove è professore all'Accademia di Belle Arti di Brera.
La sua prima personale è del 1989, alla Galleria Ponte Pietra a Verona, la sua prima mostra collettiva significativa è, negli stessi anni, alla Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia. Per tutti gli anni '90 e fino ad oggi la sua attività artistica non ha mai smesso di definire e ridefinire una ricerca che fonda le sue radici nello spazio incerto e sfocato del recupero della memoria personale, lì dove questa si intreccia con quella collettiva, proponendosi in più di duecento appuntamenti espositivi, personali e collettivi, in spazi pubblici e privati.
Tra gli spazi pubblici in cui ha esposto si ricordano MART Museo d'Arte Moderna e Contemporanea a Rovereto, Museo d'Arte Contemporanea di Sassari, Museo d'Arte Contemporanea di San Marino, Palazzo Sarcinelli a Conegliano Veneto, Galerie Traklhaus a Salisburgo, Fortezza di Bard, CIAC Centro Arte Contemporanea a Genazzano, MAG Museo Alto Garda, Museo d'Arte Moderna di Castel San Pietro, Biblioteca Classense a Ravenna, Kunstverein a Aschersleber, Museo Casa Bianca a Malo, Galleria Civica d'Arte Contemporanea a Trento, Galerie De Peperbusse a Ostenda, Complesso del Vittoriano a Roma, Galleria Nazionale Palazzo Arnone a Cosenza, Palazzo dei Diamanti a Ferrara, Museo San Agostino a Genova, MAC Museo Arte Contemporanea di Lissone, Fondazione Michetti a Francavilla, Galerie am Polylog a Wörgl.
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