La musica dell’inchiostro
Dal 21 Marzo 2018 al 28 Aprile 2018
Milano
Luogo: Pinacoteca di Brera - Biblioteca Nazionale Braidense di Milano
Indirizzo: via Brera 28
Orari: dal lunedì al venerdì 9.30-17.30; sabato 9.30-13; domenica chiuso
Curatori: Adriana Iezzi
Enti promotori:
- MiBACT
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 86460907
E-Mail info: b-brai@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.braidense.it
Protagonisti di questa esperienza unica sono due eminenti calligrafi contemporanei, il maestro cinese Luo Qi e l’italiano Silvio Ferragina, che, attraverso i loro ritmici tocchi di pennello, trasformano un’arte silenziosa ma dall’impareggiabile armonia musicale, come la calligrafia, in stupefacenti spartiti a inchiostro. All’interno della mostra, ciascuno dei due artisti presenta una serie inedita di opere calligrafico-musicali in forma di lunghi pannelli che ricoprono l’intera sala in un’avvolgente e coinvolgente melodia di segni.
Luo Qi (Hangzhou, 1960), artista di fama internazionale e massimo rappresentante del più importante movimento di calligrafia post-moderna cinese, presenta una serie dal titolo La musica dell’inchiostro – Melodie silenti in cui, prendendo spunto da famose canzoni italiane, come “O sole mio” e “Volare”, e da arie di opere liriche come “Rigoletto” e “La traviata”, traduce queste melodie in una concatenazione di segni calligrafici ispirati al più antico sistema di notazione musicale cinese, risalente al X secolo e costituito da antichi caratteri.
A fare eco a questa serie, ci sono le tele di Silvio Ferragina (Milano 1962), maestro occidentale fortemente attivo nel movimento di modernizzazione calligrafica. Nella sua serie intitolata Ink – CHING: Musicalligraphy Divinations, egli fa esplicito riferimento al più antico testo sapienziale cinese, l’I- Ching, e traduce otto dei suoi esagrammi in note musicali riportate su un pentagramma. Gli esagrammi sono figure formate da sei linee orizzontali, intere o spezzate, ottenute tramite il lancio di monetine preposte. Passando attraverso i caratteri che identificano ciascuno degli otto esagrammi prescelti, l’artista trasforma in note i tratti che compongono questi caratteri e lo fa servendosi di un sofisticato sistema matematico da lui stesso ideato. Si passa così dagli esagrammi ai caratteri e, infine, alla musica vera e propria.
Attraverso una riflessione personalissima sulla continuità tra calligrafia e musica, Luo Qi e Silvio Ferragina riescono dunque a rappresentare in queste loro sinfonie a inchiostro l’armonioso incontro tra Oriente e Occidente, dialogando in uno spazio vocato “risonante di cultura” come la biblioteca Braidense.
Una preziosa selezione documentaristico-libraria proveniente dai fondi cinesi della Biblioteca accompagnerà l’esposizione di queste “calligrafie musicali”. Nelle vetrine saranno, infatti, visibili alcune opere che testimoniano l’interesse per l’oriente cinese a partire dai Gesuiti, da cui hanno origine le collezioni della Braidense. Tra queste, spicca un raro esemplare del Planisfero del gesuita Giulio Aleni (1582-1649), chiamato dai contemporanei cinesi “Confucio d‘Occidente” che, pubblicato nel 1623 su commissione dell’Imperatore Wan Li, costituisce una delle prime carte geografiche dell’Impero cinese. A questo, si aggiungono il diploma imperiale rilasciato all‘astronomo gesuita Johann Adam Schall von Bell (1591-1666) per i servizi resi nella realizzazione del nuovo calendario cinese del 1630 e alcune grammatiche e manuali del XVII secolo destinate all’insegnamento della lingua cinese ai missionari.
Oltre ai manoscritti cinesi, saranno esposte le opere di Giuseppe Hager (1757-1819), importante studioso di teologia e lingue orientali, che nel 1802 si dedicò alla compilazione di un dizionario cinese-francese e nel 1806 venne nominato sotto bibliotecario in Braidense. Alla biblioteca rimangono rari esemplari di alcuni suoi testi con legature di grande pregio che documentano il suo forte interesse per l’oriente. Tra questi, colpiscono “Memoria sulla bussola orientale” (1809-1810), “Memoria sulle cifre arabiche attribuite fin ai nostri giorni agli Indiani, ma inventate in un paese più remoto dell’India” [la Cina] (1813) e “Iscrizioni cinesi di Quàng-ceu, ossia della città chiamata volgarmente dagli europei Canton” (1816).
A questi fondi antichi, verrà affiancato il più recente fondo Edoarda Masi, donato nel 2012 alla Biblioteca e per la prima volta esposto al pubblico. Edoarda Masi (1927-2011) è stata una delle più importanti sinologhe italiane del Novecento: docente di letteratura cinese moderna e contemporanea presso l´Istituto universitario orientale di Napoli e di lingua italiana presso l’Istituto universitario di lingue straniere di Shanghai, ha lavorato come bibliotecaria nelle biblioteche nazionali di Firenze, Roma e Milano, ed è stata autrice e traduttrice di diversi volumi sulla Cina e sulla letteratura cinese. Di questo fondo, costituito da quella che era la sua biblioteca personale, sarà possibile visionare testi in traduzione, in particolare del romanzo “Il Sogno della camera rossa” (Hong lou meng), rientrante nella tetralogia classica della narrativa cinese e tradotto dalla Masi nel 1964, una copia del libretto rosso di Mao autografato dal famoso Lin Biao (1907-1971), oltre a saggi, vocabolari e altri importanti materiali di studio e di ricerca.
La mostra vanta inoltre la partecipazione dell’Archivio Storico Ricordi, la raccolta musicale del celebre editore milanese ospitata dalla Biblioteca Braidense dal 2003, che espone una preziosa selezione di documenti relativi a Turandot di Giacomo Puccini, l’opera di ambientazione cinese del celebre compositore. Si potranno così ammirare i figurini originali di Umberto Brunelleschi realizzati su richiesta dello stesso Puccini, una carta della partitura autografa, l’edizione a stampa a tiratura limitata con copertina dipinta a mano da Leopoldo Metlicovitz, il libretto e la rivista uscita in occasione della prima assoluta, il 25 aprile 1926. Tutti questi documenti testimoniano il grande lavoro di ricerca e reinterpretazione della cultura cinese confluito nell’opera del Maestro toscano.
La mostra è curata da Adriana Iezzi e nasce da un’idea di Silvio Ferragina.
Selezione dei fondi cinesi a cura di Aldo Coletto e Marina Zetti della Biblioteca Braidense.
La produzione è a cura di Tadaam in collaborazione con la Braidense.
Per tutta la durata della mostra sono previsti a scadenza settimanale degli eventi legati al tema dell’esposizione che consisteranno in performance calligrafico-musicali legate alle principiali forme di calligrafia cinese e a diverse modalità musicali, e che vedranno come protagonisti artisti provenienti da tutto il mondo (obbligatoria la prenotazione: info@tadaam.it / 331 6872532).
Tra questi, Sainkho Namtchylak, voce intessuta di luce, di spazi, di tempo, con caratteristiche timbriche che la rendono unica; Aisha, alias Andrea Dulbecco e Luca Gusella, rispettivamente virtuosi del vibrafono e della marimba a cinque ottave, ma anche percussionisti a tutto campo; Ares Tavolazzi e Alessandro Cerino, il formidabile e imperdibile duo del Jazz contemporaneo; e Giulio Casale e Michele Rabbia, voce e musica in cui trovare un rifugio sicuro. L’organizzazione delle serate è a cura di Tadaam.
Al finissage sarà presente la famosa artista cinese Chloe NiLi (Shanghai, 1989), che darà vita a una stupefacente performance di calligrafia e body painting (obbligatoria la prenotazione: info@tadaam.it / 331 6872532).
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