La Guerra Totale. Il Secondo Conflitto Mondiale nelle più belle e iconiche fotografie degli Archivi di Stato americani
Dal 18 Maggio 2020 al 19 Dicembre 2020
Milano
Luogo: Casa di Vetro
Indirizzo: via Luisa Sanfelice 3
Orari: Lunedì, mercoledì, venerdì, sabato dalle 15:30 alle 19:30 (ultimo ingresso alle 19:00); Martedì dalle 15.30 alle 22.00 (ultimo ingresso alle 21:30); Giovedì e domenica chiuso
Curatori: Alessandro Luigi Perna
Telefono per informazioni: +39 02.55.01.95.65
Sito ufficiale: http://www.lacasadivetro.com
Con la riapertura dei musei è possibile visitare di nuovo fisicamente la mostra “La Guerra Totale. Il Secondo Conflitto Mondiale nelle più belle e iconiche fotografie degli Archivi di Stato americani”, in esposizione a la Casa di Vetro di Milano in anteprima nazionale in occasione del 75° della fine della Seconda Guerra Mondiale - avvenuta ufficialmente il 1° maggio in Italia, l’8 maggio in Europa e il 2 settembre del 1945, con la resa del Giappone, sul fronte del Pacifico e perciò in tutto il mondo. In programma di nuovo dal 18 maggio al 27 giugno 2020 e prorogata in autunno proprio dal 2 settembre al 19 dicembre, dopo la pausa estiva di luglio e agosto, l’esposizione racconta la storia del più devastante conflitto che l’uomo abbia mai conosciuto attraverso le fotografie più suggestive, rappresentative e famose dei National Archives and Records Administration e della Library of Congress, che a loro volta conservano immagini (spesso sconosciute in Italia) provenienti dalle collezioni della US Navy, dell’US Marines Corp, dell’US Army e altri archivi pubblici americani.
Composta di circa 60 immagini, ciascuna corredata da testi di approfondimento, l’esposizione ripercorre infatti tutti i principali eventi del Secondo Conflitto Mondiale sui fronti europei, nord africani e del Pacifico: la politica espansionistica nazista e il feroce attacco giapponese alla Cina, l’invasione tedesca della Francia e i bombardamenti sulla Gran Bretagna, l’attacco giapponese a sorpresa di Pearl Harbor e l’invasione della Russia, la guerra in Nord Africa e la riconquista degli Alleati isola per isola dell’Oceano Pacifico, i campi di sterminio e la riduzione in schiavitù di milioni di Europei per sostituire nelle fabbriche i Tedeschi al fronte, la guerra in Italia e il D-Day, i movimenti partigiani e le punizioni ai collaborazionisti, la sconfitta dei Tedeschi e le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, la resa del Giappone e i processi ai gerarchi nazisti.
In aggiunta alle immagini esposte sono proposte al pubblico su esplicita richiesta, stampate in un catalogo a uso interno alla mostra e non offerte via web a chi sceglie l’opzione della visione a distanza, fotografie che testimoniano i crimini nazisti mentre vengono compiuti o i corpi delle vittime della follia nazifascista. Una scelta, quella di mostrarle solo a chi chiede di vederle, dettata da una parte dalla volontà di raccontare fino in fondo i crimini dei nazifascisti in tutta la loro sconvolgente ferocia e brutalità e dall’altra dalla volontà di non obbligare i visitatori, magari accompagnati da minori, a confrontarsi con l’orrore indipendentemente dalla loro volontà. Sono infatti immagini che una volta viste non possono più essere dimenticate e con le quali, perciò, è necessario convivere per il resto della propria vita. Esattamente come è successo a chi ha vissuto le esperienze in esse rappresentate ed è sopravvissuto oppure a chi per primo, tra le forze alleate, le ha avute davanti agli occhi quando è giunto, per esempio, nei campi di sterminio.
Nello stesso tempo l’esposizione, nei testi di approfondimento, racconta il clima politico che ha portato alla tolleranza del nazifascismo da parte delle democrazie occidentali in funzione antisovietica e invita a una riflessione sul perché ricordare i tragici fatti della Seconda Guerra Mondiale, su quale lezione trarre da quegli eventi per evitare che un domani si ripetano e infine su come rispondere alle questioni etiche che il Conflitto ha sollevato alle quali ancora oggi non si è data una risposta definitiva e/o univoca – a partire, per esempio, dai limiti che una democrazia deve porsi partendo dalla constatazione che Hitler è asceso al potere attraverso libere (per quanto condizionate politicamente ad arte dagli stessi nazisti) elezioni.
Curata da Alessandro Luigi Perna (www.alessandroluigiperna.com) e prodotta da Eff&Ci – Facciamo Cose (www.effeci-facciamocose.com), la mostra fa parte di History & Photography (www.history-and-photography.com), un progetto rivolto al grande pubblico e a scuole e università che ha per obiettivo raccontare la Storia con la Fotografia (e la Storia della Fotografia) valorizzando gli archivi storici fotografici nazionali e internazionali, sia pubblici che privati.
A professori e studenti si offrono visite guidate, fotoproiezioni commentate dal vivo (o via web) e la possibilità di utilizzare le immagini (sempre via web) in slideshow manuale per fare lezione in classe sulle lavagne digitali oppure con le modalità della didattica a distanza. Per i suoi contenuti e i suoi aspetti innovativi in campo educational Rai Scuola ha definito il progetto History & Photography “un unicum in Italia (e forse nel mondo)” - http://www.raiscuola.rai.it/gallery-refresh/i-have-a-dream-la-lotta-per-i-diritti-civili-degli-afroamericani-dalla-segregazione-razziale-a-martin-luther-king/1616/0/default.aspx
Ai privati è offerto l’innovativo servizio Home Vision per vedere la mostra da casa, una proposta che rende il progetto History & Photography all’avanguardia in Italia e nel mondo e di particolare attualità in tempi di distanziamento sociale a causa del Covid 19.
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