Josef Albers. Sublime Optics
Dal 26 Settembre 2013 al 06 Gennaio 2014
Milano
Luogo: Fondazione Stelline
Indirizzo: corso Magenta 61
Orari: da martedì a domenica 10-20
Curatori: Nick Murphy
Enti promotori:
- Josef & Anni Albers Foundation
- Fondazione Stelline
Costo del biglietto: intero € 8, ridotto € 6, studenti € 3
Telefono per informazioni: +39 02 45462111/ 338 5600375
E-Mail info: fondazione@stelline.it
Sito ufficiale: http://www.stelline.it/it/homepage
Milano celebra il genio di Josef Albers (Bottrop, Germania, 1888 - New Haven, USA, 1976), attraverso una mostra in due sedi promossa dalla Josef & Anni Albers Foundation e dalla Fondazione Stelline, che ripercorre alcuni degli aspetti fondanti della carriera del grande artista modernista ed esponente del Bauhaus.
Alla Fondazione Stelline (c.so Magenta 61), dal 26 settembre 2013 al 6 gennaio 2014, si tiene la prima monografica a Milano delle opere di Josef Albers.
Josef Albers. Sublime Optics esplora la componente spirituale dell'arte dell’autore tedesco. Di formazione cattolica, religione che non ha mai abbandonato, ha incorporato il linguaggio figurativo della tradizione cristiana in molti dei suoi lavori, interpretando la trasformazione del colore e del tratto come eventi spirituali se non addirittura di natura mistica.
Curata e allestita da Nick Murphy (Projects Director della Josef and Anni Albers Foundation), sulla base di un progetto ideato e curato da Nicholas Fox Weber (Executive Director della Josef and Anni Albers Foundation), Josef Albers. Sublime Optics offre una prospettiva unica su questo maestro del Bauhaus, raccogliendo rari disegni giovanili, vetri colorati, vetri sabbiati e una selezione di dipinti astratti.
Il percorso espositivo presenta 78 lavori realizzati all'inizio della sua carriera artistica, quando insegnava in Vestfalia fino agli ultimi giorni della sua vita: dal primissimo disegno conosciuto fino all'ultimo Omaggio al Quadrato. Tutte le opere sono pervase dalla purezza e dall’onestà del suo pensiero, ma soprattutto dal suo credere fermamente che, applicando il talento artistico con dedizione e verità, sia possibile trasformare la realtà quotidiana in modo miracoloso.
“La mostra - afferma Nick Murphy - s’indirizza a questo secondo e meno religioso senso di spiritualità di Albers. Josef Albers. Sublime Optics analizza gli esperimenti del maestro con la luce (attraverso raffinate manipolazioni di colore, forme e linee) in modo da creare ulteriori misteri nel mondo, misteri che possano funzionare come esercizi spirituali per nostri occhi. È come un ottico mistico che ci fa indossare lenti per veder meglio il sublime intorno a noi”.
L’iniziativa alla Fondazione Stelline è il primo “ritorno a Milano” delle opere dell’artista dopo quasi 80 anni di assenza da quando - nel 1934 - Wassily Kandinsky organizzò una mostra di stampe di Albers nel capoluogo lombardo a un anno dalla chiusura del Bauhaus (di cui Albers fu studente e docente dal 1920 al 1933). E torna a Milano a pochi passi da quel “Cenacolo” di Leonardo da sempre ammirato dall’artista tedesco.
“Siamo orgogliosi di poter offrire a Milano una personale di Josef Albers dopo 80 anni che l'artista non era presente con proprie esposizioni nella nostra città” – ha dichiarato la Presidente della Fondazione Stelline PierCarla Delpiano – “Ospitare una monografica come quella di Albers è un tassello prezioso che si inserisce perfettamente nel mosaico di internazionalizzazione e di apertura culturale al mondo, che le Stelline vogliono comporre anche in vista dell’Esposizione universale del 2015”.
In occasione della mostra, valorizzando l’attenzione di Josef Albers nel rendere l’arte accessibile al maggior numero di persone, compresi coloro che non possono liberamente godere di questo privilegio, la Fondazione Stelline e la Josef and Anni Albers Foundation hanno sviluppato una preziosa collaborazione con il carcere di Bollate e E.S.T.I.A. Cooperativa Sociale Onlus, grazie alla quale la compagnia del teatro In-Stabile del Carcere realizzerà uno spettacolo ispirato a testi di Josef Albers, e le persone detenute potranno partecipare a workshop organizzati insieme all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove fare esperienza degli stessi metodi rivoluzionari di insegnamento del grande maestro della Bauhaus.
La seconda esposizione Imparare a vedere: Josef Albers professore, dal Bauhaus a Yale in programma dal 2 ottobre al 1° dicembre 2013 nella Sala Napoleonica dell’Accademia di Brera (via Brera 28), è curata da Samuele Boncompagni e da Giovanni Iovane e approfondisce l’impatto dell’innovativo metodo d’insegnamento di Albers, dapprima al Bauhaus, quindi al Black Mountain College di Asheville (North Carolina, USA) e infine alla Yale University di New Haven (Connecticut, USA).
La passione e la creatività impiegate da Albers durante le sue lezioni saranno rilette attraverso quattro Omaggi al quadrato di Albers e 100 tra documenti, foto, libri, materiale didattico dello stesso Albers e dei suoi studenti, che documentano in maniera approfondita la qualità del suo insegnamento.
Per rimarcare l’elemento essenziale dei suoi corsi accademici, che traeva le sue origini dal periodo del Bauhaus, Albers era solito dire: “Io non ho insegnato pittura perché non può essere insegnata. Io ho insegnato a vedere”. Secondo lui, il compito del grande artista è la rivelazione e l’evocazione di una visione. Non si può insegnare l’arte ma sicuramente si può fare esperienza di come vedere bene. A tal proposito, tutti gli esercizi e “i pannelli didattici” avevano lo scopo non di illustrare una teoria precostituita ma di “far aprire gli occhi” ai suoi allievi.
Accompagnano le mostre, due cataloghi editi per l’occasione dalla Josef and Anni Albers Foundation con testi che approfondiscono l’opera di Albers da diverse prospettive; oltre a quelli dei curatori, infatti, i due volumi propongono contributi di storici dell’arte (Marco Pierini, Brenda Danilowitz), di un sacerdote (don Paolo Papone), di un commediografo (Colm Tóibín) e di una poetessa (Julie Agoos).
Josef Albers nacque il 19 marzo 1888 a Bottrop, in Vestfalia. Dopo aver compiuto studi artistici a Berlino e Monaco, nel 1920 entrò nella Bauhaus a Weimar. Nel 1923 Albers fu nominato docente del Corso Preparatorio, un corso obbligatorio per tutti i nuovi studenti che continuò quando la scuola si trasferì a Dessau nel 1925.
Nel 1933 l’artista emigrò con la moglie Anni negli Stati Uniti, dove fu incaricato di istituire una Facoltà di Arte presso il Black Mountain College, nella Carolina del Nord. Lì rimase insieme alla moglie fino al 1949.
Nel 1950 Albers iniziò la serie di opere Omaggio al Quadrato, dipinti a olio su masonite, e nello stesso anno accettò la nomina a Direttore della Facoltà di Design dell’Università di Yale.
Nel 1963 la Yale University Press pubblicò il volume Interazione del colore scritto dall’artista, in cui vengono sintetizzati i principi della sua incessante esplorazione della mutabilità e relatività del colore. L’opera è basata sulle sue rinomate lezioni sulle proprietà del colore note come “The Color Course.”
Nel 1971 Josef Albers fu il primo artista vivente a cui il Metropolitan Museum of Art di New York dedicò una retrospettiva.
Lecture di Nicholas Fox Weber
Executive Director della Josef and Anni Albers Foundation
30 settembre, ore 18.00
II Casa Di Reclusione di Milano-Bollate | Teatro In-Stabile
Via Cristina Belgioioso 120 - ingresso da via Montello
Dal 26 settembre 2013 al 6 gennaio 2014 la Fondazione Stelline, in collaborazione con la Josef & Anni Albers Foundation, ospita la prima grande monografica a Milano delle opere di Josef Albers, grande artista modernista ed esponente del Bauhaus.
In occasione della mostra, sviluppando l’attenzione di Josef Albers per rendere l’arte accessibile al maggior numero di persone, compresi coloro che non possono liberamente godere di questo privilegio, la Fondazione Stelline e la Josef and Anni Albers Foundation hanno sviluppato una preziosa collaborazione con il carcere di Bollate e E.S.T.I.A. Cooperativa Sociale Onlus, grazie alla quale le persone detenute sono impegnate in diverse fasi del processo espositivo, dalla creazione degli allestimenti, fino alla partecipazione a momenti artistici e teatrali.
Lunedì 30 settembre alle ore 18.00, presso il Teatro In-Stabile del Carcere di Milano-Bollate, Nicholas Fox Weber (Executive Director della Josef and Anni Albers Foundation) terrà una lecture per introdurre ai temi della mostra e dell'opera di Albers.
“Nel presentare le opere d’arte di Josef Albers ai detenuti della II Casa di Reclusione di Milano – Carcere di Bollate, intendo far conoscere loro sia i risultati straordinari ottenuti da Josef grazie alla sua perfetta padronanza della tecnica, sia il miracolo di linee e colori evocato dall’artista nelle sue opere. Ho avuto la grande fortuna di conoscerlo personalmente e di parlare con lui della sua arte e della sua concezione della vita. Con un linguaggio semplice e diretto, lontano dal gergo accademico e dalla storia dell’arte, presenterò al mio pubblico un ritratto “vivo” di questo artista divertente, franco e innamorato della vita. E con l’ausilio di immagini proiettate, spiegherò la mirabile maestria con cui è riuscito a sorprenderci con linee e colori, offrendoci occasioni di gioia inaspettate”
Nicholas Fox Weber, Executive Director Josef and Anni Albers Foundation
Intervengono:
Massimo Parisi, Direttore II Casa di Reclusione di Milano-Bollate
PierCarla Delpiano, Presidente della Fondazione Stelline
Michelina Capato, Presidente di E.S.T.I.A. Cooperativa Sociale Onlus
Alla Fondazione Stelline (c.so Magenta 61), dal 26 settembre 2013 al 6 gennaio 2014, si tiene la prima monografica a Milano delle opere di Josef Albers.
Josef Albers. Sublime Optics esplora la componente spirituale dell'arte dell’autore tedesco. Di formazione cattolica, religione che non ha mai abbandonato, ha incorporato il linguaggio figurativo della tradizione cristiana in molti dei suoi lavori, interpretando la trasformazione del colore e del tratto come eventi spirituali se non addirittura di natura mistica.
Curata e allestita da Nick Murphy (Projects Director della Josef and Anni Albers Foundation), sulla base di un progetto ideato e curato da Nicholas Fox Weber (Executive Director della Josef and Anni Albers Foundation), Josef Albers. Sublime Optics offre una prospettiva unica su questo maestro del Bauhaus, raccogliendo rari disegni giovanili, vetri colorati, vetri sabbiati e una selezione di dipinti astratti.
Il percorso espositivo presenta 78 lavori realizzati all'inizio della sua carriera artistica, quando insegnava in Vestfalia fino agli ultimi giorni della sua vita: dal primissimo disegno conosciuto fino all'ultimo Omaggio al Quadrato. Tutte le opere sono pervase dalla purezza e dall’onestà del suo pensiero, ma soprattutto dal suo credere fermamente che, applicando il talento artistico con dedizione e verità, sia possibile trasformare la realtà quotidiana in modo miracoloso.
“La mostra - afferma Nick Murphy - s’indirizza a questo secondo e meno religioso senso di spiritualità di Albers. Josef Albers. Sublime Optics analizza gli esperimenti del maestro con la luce (attraverso raffinate manipolazioni di colore, forme e linee) in modo da creare ulteriori misteri nel mondo, misteri che possano funzionare come esercizi spirituali per nostri occhi. È come un ottico mistico che ci fa indossare lenti per veder meglio il sublime intorno a noi”.
L’iniziativa alla Fondazione Stelline è il primo “ritorno a Milano” delle opere dell’artista dopo quasi 80 anni di assenza da quando - nel 1934 - Wassily Kandinsky organizzò una mostra di stampe di Albers nel capoluogo lombardo a un anno dalla chiusura del Bauhaus (di cui Albers fu studente e docente dal 1920 al 1933). E torna a Milano a pochi passi da quel “Cenacolo” di Leonardo da sempre ammirato dall’artista tedesco.
“Siamo orgogliosi di poter offrire a Milano una personale di Josef Albers dopo 80 anni che l'artista non era presente con proprie esposizioni nella nostra città” – ha dichiarato la Presidente della Fondazione Stelline PierCarla Delpiano – “Ospitare una monografica come quella di Albers è un tassello prezioso che si inserisce perfettamente nel mosaico di internazionalizzazione e di apertura culturale al mondo, che le Stelline vogliono comporre anche in vista dell’Esposizione universale del 2015”.
In occasione della mostra, valorizzando l’attenzione di Josef Albers nel rendere l’arte accessibile al maggior numero di persone, compresi coloro che non possono liberamente godere di questo privilegio, la Fondazione Stelline e la Josef and Anni Albers Foundation hanno sviluppato una preziosa collaborazione con il carcere di Bollate e E.S.T.I.A. Cooperativa Sociale Onlus, grazie alla quale la compagnia del teatro In-Stabile del Carcere realizzerà uno spettacolo ispirato a testi di Josef Albers, e le persone detenute potranno partecipare a workshop organizzati insieme all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove fare esperienza degli stessi metodi rivoluzionari di insegnamento del grande maestro della Bauhaus.
La seconda esposizione Imparare a vedere: Josef Albers professore, dal Bauhaus a Yale in programma dal 2 ottobre al 1° dicembre 2013 nella Sala Napoleonica dell’Accademia di Brera (via Brera 28), è curata da Samuele Boncompagni e da Giovanni Iovane e approfondisce l’impatto dell’innovativo metodo d’insegnamento di Albers, dapprima al Bauhaus, quindi al Black Mountain College di Asheville (North Carolina, USA) e infine alla Yale University di New Haven (Connecticut, USA).
La passione e la creatività impiegate da Albers durante le sue lezioni saranno rilette attraverso quattro Omaggi al quadrato di Albers e 100 tra documenti, foto, libri, materiale didattico dello stesso Albers e dei suoi studenti, che documentano in maniera approfondita la qualità del suo insegnamento.
Per rimarcare l’elemento essenziale dei suoi corsi accademici, che traeva le sue origini dal periodo del Bauhaus, Albers era solito dire: “Io non ho insegnato pittura perché non può essere insegnata. Io ho insegnato a vedere”. Secondo lui, il compito del grande artista è la rivelazione e l’evocazione di una visione. Non si può insegnare l’arte ma sicuramente si può fare esperienza di come vedere bene. A tal proposito, tutti gli esercizi e “i pannelli didattici” avevano lo scopo non di illustrare una teoria precostituita ma di “far aprire gli occhi” ai suoi allievi.
Accompagnano le mostre, due cataloghi editi per l’occasione dalla Josef and Anni Albers Foundation con testi che approfondiscono l’opera di Albers da diverse prospettive; oltre a quelli dei curatori, infatti, i due volumi propongono contributi di storici dell’arte (Marco Pierini, Brenda Danilowitz), di un sacerdote (don Paolo Papone), di un commediografo (Colm Tóibín) e di una poetessa (Julie Agoos).
Josef Albers nacque il 19 marzo 1888 a Bottrop, in Vestfalia. Dopo aver compiuto studi artistici a Berlino e Monaco, nel 1920 entrò nella Bauhaus a Weimar. Nel 1923 Albers fu nominato docente del Corso Preparatorio, un corso obbligatorio per tutti i nuovi studenti che continuò quando la scuola si trasferì a Dessau nel 1925.
Nel 1933 l’artista emigrò con la moglie Anni negli Stati Uniti, dove fu incaricato di istituire una Facoltà di Arte presso il Black Mountain College, nella Carolina del Nord. Lì rimase insieme alla moglie fino al 1949.
Nel 1950 Albers iniziò la serie di opere Omaggio al Quadrato, dipinti a olio su masonite, e nello stesso anno accettò la nomina a Direttore della Facoltà di Design dell’Università di Yale.
Nel 1963 la Yale University Press pubblicò il volume Interazione del colore scritto dall’artista, in cui vengono sintetizzati i principi della sua incessante esplorazione della mutabilità e relatività del colore. L’opera è basata sulle sue rinomate lezioni sulle proprietà del colore note come “The Color Course.”
Nel 1971 Josef Albers fu il primo artista vivente a cui il Metropolitan Museum of Art di New York dedicò una retrospettiva.
Lecture di Nicholas Fox Weber
Executive Director della Josef and Anni Albers Foundation
30 settembre, ore 18.00
II Casa Di Reclusione di Milano-Bollate | Teatro In-Stabile
Via Cristina Belgioioso 120 - ingresso da via Montello
Dal 26 settembre 2013 al 6 gennaio 2014 la Fondazione Stelline, in collaborazione con la Josef & Anni Albers Foundation, ospita la prima grande monografica a Milano delle opere di Josef Albers, grande artista modernista ed esponente del Bauhaus.
In occasione della mostra, sviluppando l’attenzione di Josef Albers per rendere l’arte accessibile al maggior numero di persone, compresi coloro che non possono liberamente godere di questo privilegio, la Fondazione Stelline e la Josef and Anni Albers Foundation hanno sviluppato una preziosa collaborazione con il carcere di Bollate e E.S.T.I.A. Cooperativa Sociale Onlus, grazie alla quale le persone detenute sono impegnate in diverse fasi del processo espositivo, dalla creazione degli allestimenti, fino alla partecipazione a momenti artistici e teatrali.
Lunedì 30 settembre alle ore 18.00, presso il Teatro In-Stabile del Carcere di Milano-Bollate, Nicholas Fox Weber (Executive Director della Josef and Anni Albers Foundation) terrà una lecture per introdurre ai temi della mostra e dell'opera di Albers.
“Nel presentare le opere d’arte di Josef Albers ai detenuti della II Casa di Reclusione di Milano – Carcere di Bollate, intendo far conoscere loro sia i risultati straordinari ottenuti da Josef grazie alla sua perfetta padronanza della tecnica, sia il miracolo di linee e colori evocato dall’artista nelle sue opere. Ho avuto la grande fortuna di conoscerlo personalmente e di parlare con lui della sua arte e della sua concezione della vita. Con un linguaggio semplice e diretto, lontano dal gergo accademico e dalla storia dell’arte, presenterò al mio pubblico un ritratto “vivo” di questo artista divertente, franco e innamorato della vita. E con l’ausilio di immagini proiettate, spiegherò la mirabile maestria con cui è riuscito a sorprenderci con linee e colori, offrendoci occasioni di gioia inaspettate”
Nicholas Fox Weber, Executive Director Josef and Anni Albers Foundation
Intervengono:
Massimo Parisi, Direttore II Casa di Reclusione di Milano-Bollate
PierCarla Delpiano, Presidente della Fondazione Stelline
Michelina Capato, Presidente di E.S.T.I.A. Cooperativa Sociale Onlus
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