James Irvine. Un Inglese a Milano

James Irvine. Un Inglese a Milano
Dal 09 Aprile 2015 al 19 Aprile 2015
Milano
Luogo: Museo del Novecento
Indirizzo: via Marconi 1
Orari: lunedì 14.30 – 19.30 martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30 giovedì e sabato 9.30 – 22.30
Curatori: Maria Cristina Didero, Marco Sammicheli
Costo del biglietto: intero € 5, ridotto € 3, gratuito under 24
Telefono per informazioni: +39 02 88444061
E-Mail info: c.museo900@comune.milano.it
Sito ufficiale: http://www.museodelnovecento.org
“Un Inglese a Milano” è una macro-rappresentazione compatta del mondo di Irvine che spazia da una selezionata serie di prodotti, prototipi, collezioni, disegni, ispirazioni e materiali. L’installazione, realizzata in collaborazione con lo Studio Irvine, ricostruisce in scala le sue amate treasure box e intreccia un dialogo tra gli oggetti personali del designer e le opere di maestri quali Fortunato Depero e Umberto Boccioni, selezionate dai curatori e attinte dalla collezione permanente dell’istituzione.
Irvine arriva a Milano nella metà degli anni ’80 dopo aver concluso i suoi studi a Londra alla The Royal College of Art e da allora non lascerà più l’Italia fino alla sua recente scomparsa, avvenuta nel 2013. A Milano Irvine fonda lo studio milanese Chelsea boy, negli anni cruciali dello sviluppo internazionale del Salone del Mobile, hub sicuro e gioviale per una comunità di colleghi designer che successivamente diventeranno star della scena creativa mondiale e personalità del design contemporaneo. Marc Newson, Jasper Morrison, Naoto Fukasawa, Konstantin Grcic e Micheal Young hanno eletto lo studio di Irvine a base italiana dei loro progetti, e non solo. Amici veri che hanno condiviso la passione per il design esplorando al tempo stesso il territorio fertile costituito dalle tante e ottime opportunità che l’industria italiana, poteva loro offrire.
Per James Irvine Milano era sinonimo di rapporti umani, di abitudini condivise, di caffè presi al volo al bar, di lavoro avvincente (in solitaria o in team). James Irvine era profondamente innamorato dell’Italia e in particolare della città di Milano, dell’atmosfera che qui si respira, del buon vivere e di quelle tante e affabili situazioni, tipicamente milanesi in cui lavoro e relazioni si sposano nella convivialità di una colazione o una cena. Il cavatappi Luigi nasce proprio a tavola dallo scambio amichevole con un maître di un ristorante tanto da prenderne addirittura il nome. Un altro esempio è la sedia Open Chair (Alias, 2007) ispirata alle sedute da esterno del noto caffè milanese Gin Rosa. Irvine scelse Milano come base permanente, non solo per la sua vita professionale ma anche per quella affettiva sposando Marialaura Rossiello - oggi alla testa dello studio omonimo con Maddalena Casadei.
La mostra è realizzata in collaborazione con Amorin, azienda portoghese leader nella produzione di sughero e Danese Design Milano. I due partner della mostra sono stati scelti per il valore e la natura della collaborazione instaurata con James Irvine nel corso degli anni. Danese Milano inizia a lavorare con lo studio dalla fine degli anni Novanta e il primo oggetto che entra in produzione risale al 2001. Il rapporto con Amorim è significativo perché l’azienda portoghese scelse il designer inglese e continua ancora oggi a progettare prodotti con lo studio Irvine.
Irvine arriva a Milano nella metà degli anni ’80 dopo aver concluso i suoi studi a Londra alla The Royal College of Art e da allora non lascerà più l’Italia fino alla sua recente scomparsa, avvenuta nel 2013. A Milano Irvine fonda lo studio milanese Chelsea boy, negli anni cruciali dello sviluppo internazionale del Salone del Mobile, hub sicuro e gioviale per una comunità di colleghi designer che successivamente diventeranno star della scena creativa mondiale e personalità del design contemporaneo. Marc Newson, Jasper Morrison, Naoto Fukasawa, Konstantin Grcic e Micheal Young hanno eletto lo studio di Irvine a base italiana dei loro progetti, e non solo. Amici veri che hanno condiviso la passione per il design esplorando al tempo stesso il territorio fertile costituito dalle tante e ottime opportunità che l’industria italiana, poteva loro offrire.
Per James Irvine Milano era sinonimo di rapporti umani, di abitudini condivise, di caffè presi al volo al bar, di lavoro avvincente (in solitaria o in team). James Irvine era profondamente innamorato dell’Italia e in particolare della città di Milano, dell’atmosfera che qui si respira, del buon vivere e di quelle tante e affabili situazioni, tipicamente milanesi in cui lavoro e relazioni si sposano nella convivialità di una colazione o una cena. Il cavatappi Luigi nasce proprio a tavola dallo scambio amichevole con un maître di un ristorante tanto da prenderne addirittura il nome. Un altro esempio è la sedia Open Chair (Alias, 2007) ispirata alle sedute da esterno del noto caffè milanese Gin Rosa. Irvine scelse Milano come base permanente, non solo per la sua vita professionale ma anche per quella affettiva sposando Marialaura Rossiello - oggi alla testa dello studio omonimo con Maddalena Casadei.
La mostra è realizzata in collaborazione con Amorin, azienda portoghese leader nella produzione di sughero e Danese Design Milano. I due partner della mostra sono stati scelti per il valore e la natura della collaborazione instaurata con James Irvine nel corso degli anni. Danese Milano inizia a lavorare con lo studio dalla fine degli anni Novanta e il primo oggetto che entra in produzione risale al 2001. Il rapporto con Amorim è significativo perché l’azienda portoghese scelse il designer inglese e continua ancora oggi a progettare prodotti con lo studio Irvine.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI

-
Dal 27 marzo 2025 al 27 luglio 2025 Milano | Pirelli HangarBicocca
Yukinori Yanagi. Icarus
-
Dal 27 marzo 2025 al 30 giugno 2025 Bologna | Museo Civico Archeologico
CHE GUEVARA tú y todos
-
Dal 27 marzo 2025 al 20 luglio 2025 Firenze | Villa Bardini
Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti
-
Dal 25 marzo 2025 al 24 agosto 2025 Brescia | Museo di Santa Giulia
Joel Meyerowitz. A Sense of Wonder. Fotografie 1962-2022
-
Dal 22 marzo 2025 al 20 luglio 2025 Ferrara | Palazzo dei Diamanti
Alphonse Mucha / Giovanni Boldini
-
Dal 22 marzo 2025 al 08 giugno 2025 Venezia | Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Raoul Schultz. Opere 1953-1970