Il Principe dei Sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino
Dal 29 Aprile 2015 al 23 Agosto 2015
Milano
Luogo: Palazzo Reale
Indirizzo: piazza Duomo 12
Orari: lun 14.30-19.30; mar e mer 9.30-19.30; gio-dom 9.30-24
Curatori: Louis Godart
Enti promotori:
- Presidenza della Repubblica Italiana
- Comune di Firenze
- Comune di Milano
- Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo
- Expo 2015
- Fondazione Bracco
Costo del biglietto: intero € 12, ridotto € 10
Telefono per informazioni: +39 02 0202 / 02 88451
E-Mail info: Comunicazione.UfficioStampa@comune.milano.it
Sito ufficiale: http://www.comune.milano.it
Dopo lo straordinario successo presso il Salone dei Corazzieri del Palazzo del Quirinale, la mostra “Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino” arriva a Palazzo Reale a Milano, in occasione dell’apertura di Expo Milano 2015.
Questa serie di tele monumentali rappresenta una delle più alte testimonianze dell’artigianato e dell’arte rinascimentale.
Tessuti per incarico di Cosimo I de’ Medici nella manifattura granducale alla metà del XVI secolo su cartoni forniti da Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati, gli splendidi venti arazzi raffiguranti le storie di Giuseppe Ebreo, tornano eccezionalmente ad essere esposti insieme, per la prima volta, da quando nel 1882, per volere dei Savoia, furono divisi tra Firenze e il Palazzo del Quirinale. La straordinaria raffinatezza della loro manifattura, l’unicità della composizione dei soggetti raffigurati, la singolare vicenda storica che li ha interessati, profondamente intrecciata alla storia d’Italia, fa di questo progetto espositivo un evento di portata internazionale e di eccezionale rilevanza simbolica, culturale e storico-artistica.
I disegni preparatori furono affidati ai maggiori artisti del tempo, primo fra tutti Jacopo Pontormo. Ma le prove realizzate da quest’ultimo non piacquero a Cosimo I, che decise di rivolgersi ad Agnolo Bronzino, allievo di Pontormo e già pittore di corte, e a cui si deve parte dell’impianto narrativo della serie. Gli arazzi vennero realizzati nella manifattura granducale dagli arazzieri fiamminghi Nicholas Karcher e Jan Rost.
Le venti tele raccontano la storia di Giuseppe, figlio di Giacobbe, odiato dai fratelli perché prediletto dal padre. Cosimo de’ Medici nutriva una particolare predilezione per la figura di Giuseppe, nelle cui fortune vedeva rispecchiate le alterne vicende dinastiche medicee: Giuseppe, tradito e venduto come schiavo dai fratelli, fatto prigioniero in Egitto, riesce comunque, grazie alle sue rare doti intellettuali, a sfuggire alle avversità, a perseguire una brillante carriera politica e a raggiungere posizioni di potere. Abile parlatore, consigliere e interprete dei sogni del Faraone, mette in salvo un’intera popolazione dalla carestia e, infine, dà prova di clemenza e magnanimità, perdonando i fratelli che lo avevano tradito.
L’esposizione, a cura di Louis Godart, Consigliere per la Conservazione del Patrimonio Artistico del Presidente della Repubblica Italiana, è promossa dalla Presidenza della Repubblica Italiana, dal Comune di Firenze e dal Comune di Milano in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Expo 2015 e la Fondazione Bracco.
Main sponsor Gucci, con il sostegno di Acea.
L’organizzazione generale e la realizzazione sono di Comunicare Organizzando.
Dopo la tappa di Palazzo Reale a Milano, la mostra si concluderà a Firenze, presso la Sala dei Duecento di Palazzo Vecchio, ritornando nel luogo per il quale erano stati ideati e realizzati.
Questa serie di tele monumentali rappresenta una delle più alte testimonianze dell’artigianato e dell’arte rinascimentale.
Tessuti per incarico di Cosimo I de’ Medici nella manifattura granducale alla metà del XVI secolo su cartoni forniti da Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati, gli splendidi venti arazzi raffiguranti le storie di Giuseppe Ebreo, tornano eccezionalmente ad essere esposti insieme, per la prima volta, da quando nel 1882, per volere dei Savoia, furono divisi tra Firenze e il Palazzo del Quirinale. La straordinaria raffinatezza della loro manifattura, l’unicità della composizione dei soggetti raffigurati, la singolare vicenda storica che li ha interessati, profondamente intrecciata alla storia d’Italia, fa di questo progetto espositivo un evento di portata internazionale e di eccezionale rilevanza simbolica, culturale e storico-artistica.
I disegni preparatori furono affidati ai maggiori artisti del tempo, primo fra tutti Jacopo Pontormo. Ma le prove realizzate da quest’ultimo non piacquero a Cosimo I, che decise di rivolgersi ad Agnolo Bronzino, allievo di Pontormo e già pittore di corte, e a cui si deve parte dell’impianto narrativo della serie. Gli arazzi vennero realizzati nella manifattura granducale dagli arazzieri fiamminghi Nicholas Karcher e Jan Rost.
Le venti tele raccontano la storia di Giuseppe, figlio di Giacobbe, odiato dai fratelli perché prediletto dal padre. Cosimo de’ Medici nutriva una particolare predilezione per la figura di Giuseppe, nelle cui fortune vedeva rispecchiate le alterne vicende dinastiche medicee: Giuseppe, tradito e venduto come schiavo dai fratelli, fatto prigioniero in Egitto, riesce comunque, grazie alle sue rare doti intellettuali, a sfuggire alle avversità, a perseguire una brillante carriera politica e a raggiungere posizioni di potere. Abile parlatore, consigliere e interprete dei sogni del Faraone, mette in salvo un’intera popolazione dalla carestia e, infine, dà prova di clemenza e magnanimità, perdonando i fratelli che lo avevano tradito.
L’esposizione, a cura di Louis Godart, Consigliere per la Conservazione del Patrimonio Artistico del Presidente della Repubblica Italiana, è promossa dalla Presidenza della Repubblica Italiana, dal Comune di Firenze e dal Comune di Milano in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Expo 2015 e la Fondazione Bracco.
Main sponsor Gucci, con il sostegno di Acea.
L’organizzazione generale e la realizzazione sono di Comunicare Organizzando.
Dopo la tappa di Palazzo Reale a Milano, la mostra si concluderà a Firenze, presso la Sala dei Duecento di Palazzo Vecchio, ritornando nel luogo per il quale erano stati ideati e realizzati.
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