I’ll Be There Forever / The Sense of Classic
Dal 15 Maggio 2015 al 04 Giugno 2015
Milano
Luogo: Palazzo Cusani
Indirizzo: via Brera 15
Curatori: Cloe Piccoli
Enti promotori:
- Ministero degli Affari Esteri della Cooperazione Internazionale
- Comune di Milano
- Accademia di Belle Arti di Brera
- MiBACT
Telefono per informazioni: +39 02 55 22 881
E-Mail info: f.busalacchi@acquadiparma.it
I’ll Be There Forever / The Sense of Classic, che si terrà nella prestigiosa sede del seicentesco Pa- lazzo Cusani in via Brera, nel centro di Milano, è una mostra ideata e prodotta da Acqua di Parma a cura di Cloe Piccoli, critico d’arte e direttore artistico di Acqua di Parma Contemporary Art Projects. La mostra, che si avvale dei Patrocini del Ministero degli Esteri, del Ministero dei Beni e delle Attivi- tà Culturali (Mibac), del Comune di Milano e della più prestigiosa e riconosciuta Accademia italiana, l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, ha l’obiettivo di presentare come classico e contempo- raneo dialoghino nel lavoro di alcuni degli artisti italiani più interessanti del momento: Rosa Barba, Massimo Bartolini, Simone Berti, Alberto Garutti, Armin Linke, Diego Perrone, Paola Pivi.
I’ll Be There Forever / The Sense of Classic è la prima mostra di arte contemporanea prodotta da Acqua di Parma e rappresenta un’ulteriore evoluzione di un impegno consolidato nel campo dell’ar- te e della cultura. Sostenere questi ambiti nelle sue diverse espressioni artistiche è infatti per il marchio un’attitudine, un modo naturale e concreto per condividere un patrimonio di valori con un pubblico attento e consapevole.
I’ll Be There Forever / The Sense of Classic scandaglia un tema d’attualità e rilevanza internazio- nale come quello del classico nell’arte contemporanea, osservando come gli artisti si confrontino con questo concetto. Il classico di I’ll Be There Forever è The Sense of Classic, ovvero non uno stile o una citazione, ma un’atmosfera, un’ispirazione, un elemento sfuggente, evanescente, eppure assertivo nella sua presenza persistente. Di sicuro i riferimenti più interessanti al classico nella storia dell’arte non sono stati i classicismi modellati sulla ripresa filologica del canone, ma epoche, correnti e artisti che si sono confrontati in maniera dialettica con il classico, come avviene per gli artisti in mostra a Palazzo Cusani.
La mostra si apre con La Fusione della Campana, l’imponente scultura di Diego Perrone, un’opera del 2007 che racconta come l’attenzione per temi e suggestioni classiche e storiche sia una co- stante nel lavoro di questi artisti. Da qui I’ll Be There Forever procede con una sequenza serrata di nuove produzioni commissionate da Acqua di Parma per questa mostra e per questo luogo. Nelle corti, nei giardini, nelle sale preziosamente decorate con stucchi e intarsi barocchi, gli artisti dia- logano con l’idea del classico – interpretando antico e contemporaneo, epoche e luoghi, materie e tecnologie – per restituirne una visione sfaccettata e complessa. In mostra sculture, installazioni ambientali, film, dipinti, fotografie si confrontano con il Rinascimento, trasfigurano Giotto e Leo- nardo, rimandano al cinema di Tarkovsky e di Fellini, ripensano l’architettura classica, dall’Acropoli di Atene alla Valle dei templi di Agrigento, ma anche il Modernismo di Carlo Scarpa e le visionarie architetture di Amburgo di Herzog & de Meuron.
Come spiega Cloe Piccoli, “In I’ll Be There Forever il classico non è una serie di norme e costruzioni più o meno prospettiche, genialmente inventate come metodo della visione. Non equilibrio, grazia e armonia. Non l’idea della democrazia Ateniese ai tempi di Fidia, e nemmeno quella dell’uomo al centro dell’universo di Piero della Francesca. O almeno non solo questo. L’idea di classico di I’ll Be There Forever, è quella di un processo di sviluppo complesso, che mette in rapporto elementi diversi facendoli dialogare per inventare nuove forme e significati. Ma è anche l’idea del classico come memoria, appartenenza, condivisione come scriveva Calvino: “Si dicono classici quei libri che costituiscono una ricchezza per chi li ha letti e amati... classici sono libri che esercitano un’in- fluenza particolare sia quando s’impongono come indimenticabili, sia quando si nascondono nelle pieghe della memoria mimetizzandosi da inconscio collettivo”.
A sottolineare la relazione fra classico e contemporaneo lo studio di architettura Kuehn Malvez- zi, fra i più riconosciuti a livello Europeo, con all’attivo installazioni nei più prestigiosi musei, ha lavorato a un allestimento che mette in dialogo il contemporaneo con il Palazzo Neoclassico. Per realizzarlo Kuehn Malvezzi ha utilizzato tessuti di Rubelli, storica azienda veneziana, che con que- sta collaborazione riafferma la sua attenzione verso il mondo dell’arte, anche contemporanea, e consolida il suo legame con Acqua di Parma.
Mentre gli art directors di Leftloft, che hanno seguito il design di importanti rassegne d’arte, come l’ultima Documenta di Kassel, interpretano il concetto della mostra in una grafica classica e insie- me contemporanea.
Accompagnerà la mostra un libro, edito da Electa, che approfondirà il tema con saggi critici di Cloe Piccoli, Alessandro Rabottini, Martin Herbert, Pier Paolo Tamburelli e Paola Nicolin. Mentre ricchi repertori d’immagini di suggestioni e ispirazione accompagneranno il lettore in una narrazione che attraversa l’arte antica e contemporanea, cinema e architettura, scienza e alchimia.
Giovani artisti e curatori dell’Accademia di Belle Arti di Brera saranno coinvolti in un programma di visite guidate specificatamente concepito per la mostra.
Palazzo Cusani, situato nel cuore di Milano in via Brera 15, è una residenza privata concepita in origine da Giovanni Ruggeri nel XVII secolo, e rinnovata con una nuova magnifica facciata, in stile Neoclassi- co, dall’architetto Giuseppe Piermarini tra il 1775 e il 1779. Preziosi affreschi e stucchi originali d’epoca Barocca, perfettamente conservati, adornano soffitti, cupole, infissi, specchiere e camini dell’antica dimora milanese. Completano l’iconografia simbolica del palazzo i parquet dai minuziosi intarsi.
Fondamentale il supporto tecnico del CESI (Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano) per la realizzazione dell’opera di Alberto Garutti.
I’ll Be There Forever / The Sense of Classic è la prima mostra di arte contemporanea prodotta da Acqua di Parma e rappresenta un’ulteriore evoluzione di un impegno consolidato nel campo dell’ar- te e della cultura. Sostenere questi ambiti nelle sue diverse espressioni artistiche è infatti per il marchio un’attitudine, un modo naturale e concreto per condividere un patrimonio di valori con un pubblico attento e consapevole.
I’ll Be There Forever / The Sense of Classic scandaglia un tema d’attualità e rilevanza internazio- nale come quello del classico nell’arte contemporanea, osservando come gli artisti si confrontino con questo concetto. Il classico di I’ll Be There Forever è The Sense of Classic, ovvero non uno stile o una citazione, ma un’atmosfera, un’ispirazione, un elemento sfuggente, evanescente, eppure assertivo nella sua presenza persistente. Di sicuro i riferimenti più interessanti al classico nella storia dell’arte non sono stati i classicismi modellati sulla ripresa filologica del canone, ma epoche, correnti e artisti che si sono confrontati in maniera dialettica con il classico, come avviene per gli artisti in mostra a Palazzo Cusani.
La mostra si apre con La Fusione della Campana, l’imponente scultura di Diego Perrone, un’opera del 2007 che racconta come l’attenzione per temi e suggestioni classiche e storiche sia una co- stante nel lavoro di questi artisti. Da qui I’ll Be There Forever procede con una sequenza serrata di nuove produzioni commissionate da Acqua di Parma per questa mostra e per questo luogo. Nelle corti, nei giardini, nelle sale preziosamente decorate con stucchi e intarsi barocchi, gli artisti dia- logano con l’idea del classico – interpretando antico e contemporaneo, epoche e luoghi, materie e tecnologie – per restituirne una visione sfaccettata e complessa. In mostra sculture, installazioni ambientali, film, dipinti, fotografie si confrontano con il Rinascimento, trasfigurano Giotto e Leo- nardo, rimandano al cinema di Tarkovsky e di Fellini, ripensano l’architettura classica, dall’Acropoli di Atene alla Valle dei templi di Agrigento, ma anche il Modernismo di Carlo Scarpa e le visionarie architetture di Amburgo di Herzog & de Meuron.
Come spiega Cloe Piccoli, “In I’ll Be There Forever il classico non è una serie di norme e costruzioni più o meno prospettiche, genialmente inventate come metodo della visione. Non equilibrio, grazia e armonia. Non l’idea della democrazia Ateniese ai tempi di Fidia, e nemmeno quella dell’uomo al centro dell’universo di Piero della Francesca. O almeno non solo questo. L’idea di classico di I’ll Be There Forever, è quella di un processo di sviluppo complesso, che mette in rapporto elementi diversi facendoli dialogare per inventare nuove forme e significati. Ma è anche l’idea del classico come memoria, appartenenza, condivisione come scriveva Calvino: “Si dicono classici quei libri che costituiscono una ricchezza per chi li ha letti e amati... classici sono libri che esercitano un’in- fluenza particolare sia quando s’impongono come indimenticabili, sia quando si nascondono nelle pieghe della memoria mimetizzandosi da inconscio collettivo”.
A sottolineare la relazione fra classico e contemporaneo lo studio di architettura Kuehn Malvez- zi, fra i più riconosciuti a livello Europeo, con all’attivo installazioni nei più prestigiosi musei, ha lavorato a un allestimento che mette in dialogo il contemporaneo con il Palazzo Neoclassico. Per realizzarlo Kuehn Malvezzi ha utilizzato tessuti di Rubelli, storica azienda veneziana, che con que- sta collaborazione riafferma la sua attenzione verso il mondo dell’arte, anche contemporanea, e consolida il suo legame con Acqua di Parma.
Mentre gli art directors di Leftloft, che hanno seguito il design di importanti rassegne d’arte, come l’ultima Documenta di Kassel, interpretano il concetto della mostra in una grafica classica e insie- me contemporanea.
Accompagnerà la mostra un libro, edito da Electa, che approfondirà il tema con saggi critici di Cloe Piccoli, Alessandro Rabottini, Martin Herbert, Pier Paolo Tamburelli e Paola Nicolin. Mentre ricchi repertori d’immagini di suggestioni e ispirazione accompagneranno il lettore in una narrazione che attraversa l’arte antica e contemporanea, cinema e architettura, scienza e alchimia.
Giovani artisti e curatori dell’Accademia di Belle Arti di Brera saranno coinvolti in un programma di visite guidate specificatamente concepito per la mostra.
Palazzo Cusani, situato nel cuore di Milano in via Brera 15, è una residenza privata concepita in origine da Giovanni Ruggeri nel XVII secolo, e rinnovata con una nuova magnifica facciata, in stile Neoclassi- co, dall’architetto Giuseppe Piermarini tra il 1775 e il 1779. Preziosi affreschi e stucchi originali d’epoca Barocca, perfettamente conservati, adornano soffitti, cupole, infissi, specchiere e camini dell’antica dimora milanese. Completano l’iconografia simbolica del palazzo i parquet dai minuziosi intarsi.
Fondamentale il supporto tecnico del CESI (Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano) per la realizzazione dell’opera di Alberto Garutti.
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