Hacking Monuments
Dal 02 Luglio 2020 al 02 Agosto 2020
Milano
Luogo: VisualcontainerTV
Indirizzo: online
Curatori: Simona Da Pozzo
Enti promotori:
- Urban Center del Comune di Milano in collaborazione con Triennale Milano
Sito ufficiale: http://www.visualcontainer.net
Hacking Monuments è un progetto di ricerca, ma anche la pratica artistica, di Simona Da Pozzo, nato nel 2015. La pratica prende avvio dall’analisi di come artist* e attivist* attraverso l’intervento (o hacking) su monumenti in uno spazio pubblico modificano la relazione tra persone, eredità culturale, arte e potere.
Infatti, fin dagli anni 70 artist* come Jean Claude e Christo e Daniel Buren hanno modificato il flusso narrativo di monumenti grazie a interventi che hanno messo in discussione il loro potere socio politico. Questa pratica, di cui si ha testimonianza anche nel XIX secolo, come nel caso dell’Omm de Preja, statua milanese al centro delle manifestazioni anti-asburgiche nel 1848, è stata successivamente acquisita da altr* artist* e attivist* con lo scopo di sollevare una riflessione collettiva sui monumenti e sullo spazio pubblico nel quale sono inseriti.
In questo contesto, Da Pozzo ha creato Hacking Monuments in cui l’artista si relaziona ogni volta con un monumento diverso, studiando un hacking che possa modificare la percezione dello stesso e sollevare una riflessione critica sul concetto di standpoint (punto di vista). La ricerca e la pratica si arricchiscono della relazione con altr* artist*, attivist*, istituzioni, raccolti in un blog che è diventato uno strumento di dialogo. Hacking Monuments e Urban Factor Nell’ottobre 2019 l’Urban Center del Comune di Milano in collaborazione con Triennale Milano ha indetto il bando Call for ideas - Urban Factor, con lo scopo di selezionare progetti di ricerca che si relazionassero direttamente con la città attraverso un ciclo di 10 incontri. Hacking Monuments è risultato uno dei vincitori. Con lo scoppio della pandemia, però, Triennale, Urban Center e le personalità vincitrici hanno dovuto riprogettare le proprie attività in modo che fossero sicure per i/le partecipanti. Hacking Monuments, curato da Simona Da Pozzo per Ex-voto (Radical Public Culture), ha così riprogrammato i propri incontri e trasposti in modalità digitale: Hacking Monuments. Tips to make sense of them, una mostra digitale in collaborazione con Visuacontainer; Parli con me?, un workshop aperto e gratuito tenuto da Pietro Gaglianò; e Dall'Ombra, azioni urbane e testimonianze disseminate a cura dell’artista Patrizio Raso. Il nuovo ciclo di incontri è stato inaugurato il 18 giugno 2020, presso Triennale Milano, con una conversazione dal titolo Hacking Monuments durante la quale si è trattato di nuove forme di convivenza nella città indotte dal Covid-19 e dell’abbattimento di monumenti di figure controverse. Al talk hanno partecipato, oltre a Simona da Pozzo, Lorenza Baroncelli, Corrado Formigli, Marco Belpoliti, Antonella Ranaldi, Sophie Ernst, Perimetro, Salvatore Porcaro, Pap Khouma e Francesco Garofalo. Il programma Hacking Monuments. Tips to make sense of them mostra su VisualcontainerTV
a cura di Simona Da Pozzo
2 Luglio - 2 agosto 2020
Hacking Monuments. Tips to make sense of them esplora il fenomeno dell’intervento (o hacking) sui monumenti che fa emergere connessioni stratificate tra monumenti, cittadin*, artist* e attivist*. Questa pratica può essere descritta come una alterazione del flusso narrativo dei monumenti, al fine di creare una riflessione sul potere. La mostra si focalizza sugli atti di ri-codificazione dell’aspetto del monumento e, di conseguenza, del loro potere di plasmare la realtà. Alcuni hackers usano il monumento come un manichino: l’oggetto aggiunto diventa il reale protagonista dell’azione, rendendo il monumento intercambiabile. In altri casi, l’intervento viene fatto “monument specific”, ossia la significazione è relativa a un determinato monumento, in un determinato contesto.
Hacking Monuments. Tips to make sense of them presenta cinque artist*, Marcio Carvalho (Lisbona/Berlino), Simona Da Pozzo (Napoli/Rotterdam), Sophie Ernst (Rotterdam/Wakefeld), Kiluanji Kia Henda (Luanda/Lisbona) e Sara Vanagt (Bruxelles), che lavorano sui monumenti in maniera performativa. Questa essenza è tradotta in due modi: il primo vede l’azione come un rituale che porta con sé una reciproca ridefinizione dell’oggetto monumento e dell’artista, come un rituale di trasformazione della realtà; mentre nel secondo, il monumento è visto come un corpo che dà voce alle urgenze e alle comunità.
La mostra sarà visibile online 24 ore su 24, 7 giorni su 7 su VisualContainerTv: lo schermo per il mondo della videoarte contemporanea in tempo reale. La webTV accoglie progetti e festival di videoarte sotto la cura di curatori e direttori di festival, interviste e programmi monografici solo su invito. Parli con Me? Laboratorio di indagine visiva e verbale sui monumenti della città di Milano
Condotto dal critico e curatore Pietro Gaglianò
6 incontri digitali tra il 15 e il 22 luglio 2020
Aperto a tutti e gratuito
Il laboratorio Parli con me? apre una riflessione sulla vitalità dei monumenti di Milano. Attraverso una serie di 6 incontri, il workshop invita i partecipanti a fare una mappatura e a discuterla criticamente. Verranno messe in campo pratiche di confronto ed elaborazione di significato che in scala simulano la complessità della compagine sociale e la criticità intrinseca alla permanenza della memoria. Dall'Ombra Azioni urbane e testimonianze disseminate
a cura dell’artista Patrizio Raso.
Giugno-agosto 2020
L’hack sarà il risultato di un workshop in cui l'artista Patrizio Raso ha coinvolto la Fondazione Franceschi e i ricercatori universitari da essa sostenuti. Insieme elaboreranno un processo di ricerca per un hackeraggio che dall’ombra del monumento, dedicato a Roberto Franceschi, si apre alla città in una contaminazione di testimonianze.
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