Giorgio Andreotta Calò. CittàdiMilano
Dal 13 Febbraio 2019 al 21 Luglio 2019
Milano
Luogo: Pirelli HangarBicocca
Indirizzo: via Chiese 2
Orari: da giovedì a domenica ore 10-22
Curatori: Roberta Tenconi
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 6611 1573
E-Mail info: info@hangarbicocca.org
Sito ufficiale: http://www.hangarbicocca.org
Pirelli HangarBicocca presenta CITTÀDIMILANO, la mostra personale di Giorgio Andreotta Calò: un arcipelago di opere del passato e di nuova produzione, raccolte per la prima volta insieme, che trasforma e riconfigura radicalmente lo spazio espositivo. Il percorso di mostra genera storie e visioni su diversi tempi e luoghi, da Venezia a Milano, dalle profondità del mare a quelle del sottosuolo.
Giorgio Andreotta Calò (Venezia, 1979; vive e lavora tra Italia e Olanda) è uno degli artisti italianipiù interessanti degli ultimi anni e ha rappresentato l’Italia alla 57ma Biennale di Venezia (2017).Le sue opere includono sculture, installazioni ambientali di larga scala e interventi spaziali che trasformano architetture o interi paesaggi e sono spesso concepite per essere incluse in un riccosistema di rimandi e collegamenti tra di loro, anche attraverso l’uso di elementi naturali densi di significati simbolici – come l’acqua, la luce e il fuoco. Il suo lavoro affonda le radici in alcunepratiche concettuali e processuali tipiche degli artisti degli anni Sessanta e Settanta per poi aprirsi a nuove evoluzioni ed è il risultato di un lungo processo di ricerca sui materiali – da quelli classici, come bronzo e legno, ad altri più inusuali come ad esempio il caranto, lo strato argilloso sottomarino su cui sorge la città di Venezia –, sulle tecniche di lavorazione e sulla loro origine. Il suo interesse per i materiali organici avvicina le sue opere agli attuali dibattiti internazionalisull’utilizzo e dispersione delle materie prime e ai temi sui cambiamenti socio-ecologici.
Parte integrante della sua metodologia artistica è la costante rielaborazione e riconfigurazione delle sue opere in base al contesto geografico e culturale in cui vengono esposte: per CITTÀDIMILANO l’artista si concentra sulla sua pratica scultorea, presentando in stretto dialogolavori realizzati dal 2008 a oggi e qui concepiti come parte di un unico paesaggio, che trasformala percezione dell’ambiente ed evidenzia i legami che intercorrono tra le opere stesse. Un invito ai visitatori a creare il proprio percorso all’interno della mostra e i propri collegamenti. Perl’occasione Giorgio Andreotta Calò ha inoltre compiuto ricerche sulla storia della società Pirelli,concependo appositamente nuove opere, che portano alla luce narrazioni inedite del passato, legate alla città di Milano, ma che si relazionano a temi e luoghi già presenti nel lavoro dell’artista.Con questa mostra Pirelli HangarBicocca riconferma il suo impegno a sostenere la sperimentazione in ambito artistico e la produzione di nuove opere.
Il percorso espositivo
Il visitatore viene accolto sulla soglia dello spazio espositivo dalla proiezione di immagini sottomarine del relitto sommerso del piroscafo Città di Milano, da cui l’intera esposizione prende il titolo. Utilizzata all’inizio del secolo scorso dall’allora Pirelli Cavi per depositare nelle profondità del Mar Mediterraneo cavi sottomarini, il 16 giugno 1919 la nave naufragò presso la secca di CapoGraziano a Filicudi. L’artista ha estrapolato materiale video da riprese di repertorio effettuate nel2015 sul relitto a 100 metri di profondità, montandole in un lavoro che funge da preludio e leit motiv di tutto il percorso, legato alle idee di navigazione, di immersione/emersione e di stratificazione fisica e simbolica, storica e geografica. Ulteriore richiamo a questa storia è la presenza in mostra di una porzione daneggiata di cavo per la trasmissione sottomarina di dati,lunga più di 30 metri. Risalente agli anni ’90 e recuperato la scorsa estate nei pressi di Ischiadurante lavori di manutenzione, il cavo pende sospeso dal carroponte assumendo un aspettoorganico e naturale. Entrambi i lavori riflettono l’interesse dell’artista sui concetti di connessione etrasmissione di informazioni, in particolare tra luoghi distanti o separati.
All’interno dello Shed si possono osservare alcune delle opere scultoree più rilevanti in una disposizione studiata da Giorgio Andreotta Calò che scardina la simmetrica architettura dellospazio e che trasforma l’ambiente in modo da “mettere il pubblico di fronte alla possibilità diintravedere qualcosa che si situa ‘oltre’” – come spiega l’artista. “Trasfigurare il luogo significainnanzitutto cogliere in esso un potenziale inespresso, una qualità espressiva definita anche da una storia passata, fatta di individui, per restituirlo a una nuova possibile funzione” (da un’intervistaapparsa su Flash Art, numero 294, 2011).
Interessato alla rappresentazione dello scorrere del tempo e dei processi di trasformazione dellamateria, Andreotta Calò occupa l’intera superficie dello Shed con Produttivo (2019), una nuova installazione parte di una serie di sculture iniziata nel 2014 e costituita da campioni di roccia esedimenti prelevati dal sottosuolo della laguna di Venezia (2014) e dell’area mineraria del SulcisIglesiente, in Sardegna (2014 e 2019). La disposizione a terra delle “carote” rispecchia quella dellaloro ubicazione e profondità originarie ed evidenzia in questo modo le diverse stratificazioni e particolarità cromatiche, ribaltando, però, la dimensione verticale delle estrazioni geologiche a quella orizzontale e lineare dello spazio dove vengono esposte. In particolare, la nuova imponente serie di carotaggi comprende oltre mille metri lineari di campioni di carbone e vari mineraliprovenienti dall’archivio della Carbosulcis, ultima miniera di carbone attiva in Italia e in fase di chiusura. A questi lavori si lega sia geograficamente sia tematicamente il film in 16mm, In girum imus nocte (2016). Realizzata nel Sulcis Iglesiente, dove l’artista ha trascorso lunghi periodi diricerca e lavoro tra il 2013 e il 2015, l’opera mostra in forma onirica il viaggio notturno compiuto dall’artista all’interno della miniera Carbosulcis e, a piedi, con i lavoratori, verso l’isola di Sant’Antioco.
In CITTÀDIMILANO il corpus di lavori denonimato Clessidre (1999–in corso) è una rappresentazione formale della scansione del tempo. Queste sculture in bronzo sono realizzate attraverso una tecnica caratteristica della sua pratica, la fusione a cera persa, a partire da bricole – pali utilizzati a Venezia per gli ormeggi e spesso corrosi dall’acqua nella loro sezione centrale. In questo modo l’azione dell’acqua e il gesto artistico concorrono a determinare la formadella scultura, non a caso quella di una clessidra, che poi viene fissata nel tempo attraverso l’uso di un materiale incorruttibile. Alle Clessidre si connette tecnicamente un’altra serie iniziata nel2013, quella delle Meduse: l’artista interviene direttamente sugli stessi tipi di pali in legno, chevengono trasformati in sculture dalle sembianze di medusa, organismo marino composto principalmente di acqua, da cui poi sono tratte ulteriori opere in bronzo. Questo processo di trasfigurazione della materia e di elementi naturali emerge anche in altri lavori esposti in Pirelli HangarBicocca, come nelle due serie Pinna Nobilis (2014 – in corso) e DOGOD (2014 – in corso): nella prima il titolo e la forma derivano dalla conchiglia del mollusco omonimo, organismo endemico delle coste del Mar Mediterraneo e in particolare dei luoghi attraversati dalla mostra, come Sardegna, Venezia e Filicudi; mentre la seconda prende origine da elementi osseiprovenienti dall’Isola di Sant’Antioco in Sardegna riassemblati da Andreotta Calò generando unanuova forma, il muso di un cane.
L’opera che per Giorgio Andreotta Calò rappresenta il punto di partenza tematico e narrativo dellamostra CITTÀDIMILANO è Volver, scultura generata da un’azione realizzata a Milano nel 2008,in occasione della sua prima esposizione personale presso la Galleria Zero: l’artista all’internodella sua barca utilizzata nella laguna veneziana, vola sospeso tramite una gru sopra i tetti delquartiere Lambrate, compiendo un giro circolare per poi terminare l’azione sulla terrazza della galleria, dove l’imbarcazione viene sezionata in due parti e qui esposta adagiata sopra un sottilespecchio d’acqua. A dieci anni di distanza, segnando simbolicamente il suo ritorno a Milano, l’artista ripropone Volver in una nuova configurazione: la barca viene, infatti, ricomposta in una forma scultorea che richiama quelle delle conchiglie della serie Pinna Nobilis, mentre l’azioneoriginaria è documentata da una proiezione di un carosello di diapositive.
Il richiamo a Milano ritorna nuovamente nel lavoro che chiude la mostra: la stampa stenopeica di oltre 10 metri – carta fotografica di grandi dimensioni impressionata dalla luce naturale – dellacittà vista dall’alto e in particolare dell’area orientale, dove si trova anche Lambrate, luogo doveAdreotta Calò aveva effettuato il suo volo. L’artista colloca l’opera specularmente rispetto allaproiezione iniziale del relitto del piroscafo Città di Milano, creando una sorta di quinta teatrale che incornicia lo spazio espositivo. La stampa è il risultato di un intervento di Calò presso il grattacielo Pirelli, un tempo storica sede della società e oggi di proprietà della Regione Lombardia, con cuiha trasformato un piano dell’edificio in una camera oscura per realizzare l’impressione ribaltata diMilano, colta come se fosse un orizzonte onirico.
Giorgio Andreotta Calò
I lavori di Giorgio Andreotta Calò sono stati esposti all’interno di contesti e istituzioni di rilievointernazionale, tra cui Oude Kerk, Amsterdam (2018); SMART Project Space, Amsterdam (2012); MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, in occasione del conseguimento del Premio Italia Arte Contemporanea (2012) e Galleria Civica, Trento (2009). Giorgio Andreotta Calòha partecipato in numerose rassegne ed esposizioni collettive, tra cui 6a Quadriennale d’Arte,Palazzo delle Esposizioni, Roma (2016); High Line Art, New York (2016); Triennale di Milano(2015); 54ma Biennale di Venezia (2001). Nel 2017 ha rappresentato l’Italia alla 57ma Biennaledi Venezia. Tra il 2001 e il 2007 è stato assistente di Ilya ed Emilia Kabakov. Nel 2008 si è trasferito in Olanda dove è stato artista in residenza alla Rijksakademie van Beeldende Kunsten di Amsterdam (2009-2011).
Il programma espositivo
La mostra CITTÀDIMILANO è parte del programma artistico 2019-2020, concepito dal Direttore Artistico Vicente Todolí assieme al dipartimento curatoriale: Roberta Tenconi, Curatrice; Lucia Aspesi, Assistente Curatrice; Fiammetta Griccioli, Assistente Curatrice. La programmazione proseguirà con le mostre di Sheela Gowda (4 aprile – 15 settembre 2019); Daniel Steegmann Mangrané (settembre 2019 – gennaio 2020); Cerith Wyn Evans (ottobre 2019 – febbraio 2020); Trisha Baga (febbraio – luglio 2020); Chen Zhen (aprile – settembre 2020); Neïl Beloufa (settembre 2020 – gennaio 2021); Steve McQueen (ottobre 2020 – febbraio 2021).
Opening 13 febbraio 2019 ore 19
Mercoledì 15 maggio alle 19 Pirelli HangarBicocca presenta Vicissitude (Milan), un’installazione sonora all’interno della mostra di Giorgio Andreotta Calò “CITTÀDIMILANO”, che segue le tracce della geografia industriale della città. Ha inizio sottoterra, attraverso l’esplorazione della geofonia – i suoni del sottosuolo – per poi attraversare diversi strati temporali, dai suoni lentissimi della geologia all’antropofonia dell’ambiente urbano di Milano, dal paesaggio sonoro dei Navigli allo spazio aperto sopra la città. In Vicissitude (Milan) i suoni dei materiali grezzi del sottosuolo si incontrano con quelli dei materiali lavorati dall’uomo, presenti nelle costruzioni in acciaio e nei grattacieli che definiscono lo skyline della Milano post-industriale.
In occasione dell’apertura dell’installazione sonora, mercoledì 15 maggio alle ore 19, BJ Nilsen terrà una lecture in cui racconterà al pubblico la sua pratica e il progetto milanese.
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